LONGASTATINA

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LONGASTATINA LAR 10 mg/2,5 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile
LONGASTATINA LAR 20 mg/2,5 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile
LONGASTATINA LAR 30 mg/2,5 ml polvere e solvente per sospensione iniettabile

octreotide

Elenco capitoli

  1. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  3. CONTROINDICAZIONI
  4. PRECAUZIONI PER L’USO
  5. INTERAZIONI
    1. Incompatibilità
  6. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Gravidanza
    2. Allattamento
    3. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
    4. DOSE, MODO e TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
    5. U SO NEI PAZIENTI CON COMPROMISSIONE DELLA FUNZIONALITÀ RENALE
    6. U SO NEI PAZIENTI ANZIANI
    7. U SO NEI BAMBINI
  7. SOVRADOSAGGIO
  8. EFFETTI INDESIDERATI
  9. SCADENZA E CONSERVAZIONE
  10. COMPOSIZIONE
    1. FORMA FARMACEUTICA e CONTENUTO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Inibitore dell’ormone della crescita.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Trattamento dell’acromegalia in pazienti che sono controllati in modo soddisfacente con LONGASTATINA

per via sottocutanea; pazienti acromegalici in cui siano controindicati, o comunque non efficaci, l’intervento chirurgico, il trattamento con agonisti dopaminergici o la radioterapia, o in attesa che quest’ultima raggiunga la massima efficacia.

Trattamento della sindrome da tumori endocrini gastro-entero-pancreatici in pazienti controllati in modo soddisfacente con LONGASTATINA per via sottocutanea:

  • Carcinoidi (sindrome del carcinoide);
  • VIPomi;
  • Glucagonomi;
  • Gastrinomi / sindrome di Zollinger-Ellison;
  • Insulinomi (per la prevenzione delle crisi ipoglicemiche pre-intervento e terapia di mantenimento);
  • GRFomi.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o alla somatostatina. Gravidanza.
Allattamento. Età pediatrica.

PRECAUZIONI PER L’USO

Generali

Poiché i tumori ipofisari GH-secernenti possono talvolta espandersi causando serie complicazioni (p.e. alterazioni del campo visivo), è necessario un attento monitoraggio di tutti i pazienti. In caso di espansione del tumore dovrebbe essere valutata la possibilità di altre misure terapeutiche.

In pazienti femmine acromegaliche i benefici terapeutici di una riduzione dei livelli dell’ormone della crescita (GH) e la normalizzazione della concentrazione di somatomedina C (IGF 1) possono ripristinare potenzialmente la fertilità. Le pazienti in età fertile devono essere informate di utilizzare, se necessario, durante il trattamento con octreotide un’adeguata contraccezione (vedere anche “Avvertenze speciali”).
Nei pazienti in trattamento prolungato con octreotide deve essere controllata la funzione tiroidea.

Durante la terapia con octreotide si deve controllare la funzione epatica.

Eventi correlati all’apparato cardiovascolare

Sono stati riportati casi non comuni di bradicardia. Potrebbe essere necessario un aggiustamento del dosaggio di farmaci quali beta-bloccanti, calcio antagonisti, o agenti per il controllo del bilancio idro-elettrolitico.

Colecisti ed eventi correlati

Nel 15-30% dei pazienti in trattamento a lungo termine con LONGASTATINA per via sottocutanea compaiono calcoli biliari. La prevalenza nella popolazione in generale (età compresa tra 40 e 60 anni) è di circa il 5-20%. I dati sull’esposizione a lungo termine di pazienti con acromegalia o con tumori gastro-entero pancreatici alla LONGASTATINA LAR suggeriscono che il trattamento con LONGASTATINA LAR

non aumenta l’incidenza di calcoli biliari rispetto al trattamento sottocutaneo. Un controllo ecografico della

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colecisti è comunque consigliabile sia prima che a intervalli di 6 mesi durante il trattamento con

LONGASTATINA LAR. Se presenti, i calcoli biliari sono generalmente asintomatici; nel caso fossero sintomatici, possono essere trattati tramite dissoluzione con acidi biliari o con intervento chirurgico.

Metabolismo glucidico

Per l’azione inibitoria sull’ormone della crescita, sul glucagone e sul rilascio di insulina, LONGASTATINA LAR potrebbe influenzare la regolazione del metabolismo del glucosio. La tolleranza glucidica postprandiale potrebbe essere alterata. Come segnalato in pazienti trattati con LONGASTATINA s.c., in alcuni casi può essere indotto uno stato di iperglicemia persistente come conseguenza della somministrazione cronica del farmaco.

Il diabete mellito è caratterizzato da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue ed esistono due tipi di diabete mellito.

Il diabete mellito tipo I è causato da una totale carenza di insulina dovuta alla distruzione delle cellule pancreatiche deputate alla secrezione di questo ormone e per controllare i livelli di glucosio nel sangue occorre somministrare al paziente insulina.

In questo caso è probabile che LONGASTATINA LAR influisca sulla regolazione del glucosio, e il fabbisogno di insulina potrebbe essere ridotto.

Il diabete mellito di tipo II è dovuto alla ridotta liberazione dell’insulina dalle cellule pancreatiche e la somministrazione per via sottocutanea di LONGASTATINA LAR nei pazienti non diabetici e nei pazienti con diabete di tipo II potrebbe provocare un aumento dei valori di glucosio nel sangue dopo i pasti.

Si raccomanda prima di iniziare il trattamento con LONGASTATINA LAR di consultare il proprio medico curante.

E’ opportuno instaurare una sorveglianza dell’equilibrio glicemico e della terapia antidiabetica nei pazienti in trattamento con LONGASTATINA LAR.

Nei pazienti con insulinoma, poichè octreotide ha una maggiore potenza relativa di inibizione della secrezione di ormone della crescita e di glucagone, rispetto all’insulina, e poichè la durata dell’effetto inibitorio sull’insulina è minore, octreotide potrebbe aumentare la severità e prolungare la durata dell’ipoglicemia. Questi pazienti devono essere controllati attentamente.

Nutrizione

In alcuni pazienti octreotide può alterare l’assorbimento dei grassi presenti nella dieta.

In alcuni pazienti in trattamento con octreotide si è osservato una diminuzione consistente dei livelli di vitamina B 12 e risultati anormali del test di Schilling. Si raccomanda di effettuare il monitoraggio dei livelli di vitamina B 12 durante la terapia con LONGASTATINA LAR in pazienti che abbiano avuto in precedenza episodi di carenza di vitamina B 12.

INTERAZIONI

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

E’ stato dimostrato che octreotide riduce l’assorbimento intestinale di ciclosporina e ritarda quello di cimetidina.

La somministrazione contemporanea di octreotide e bromocriptina aumenta la biodisponibilità della bromocriptina.

Limitati dati pubblicati indicano che gli analoghi della somatostatina potrebbero diminuire la clearance metabolica di composti che notoriamente sono metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450, a causa della soppressione dell’ormone della crescita. Poichè non si può escludere che octreotide abbia questo effetto, si deve pertanto prestare cautela nell’uso di altri farmaci prevalentemente metabolizzati dal CYP3A4 e che hanno un basso indice terapeutico (esempio chinidina, terfenadina).

Incompatibilità

Le microsfere di LONGASTATINA LAR per iniezione devono essere diluite solo con l’apposito solvente e non devono essere iniettate insieme ad altri prodotti. Pertanto la compatibilità con altri farmaci non è stata valutata.

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AVVERTENZE SPECIALI

Gravidanza

Chiedere al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.

Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti in donne in gravidanza. Durante l’esperienza dopo la commercializzazione, sono stati riportati dati su un numero limitato di gravidanze esposte in pazienti acromegaliche, tuttavia nella metà dei casi l’esito della gravidanza non è noto. La maggior parte delle donne è stata esposta a octreotide durante il primo trimestre di gravidanza a dosi variabili da 100 a 300 mcg/die di

LONGASTATINA somministrata per via sottocutanea o da 20 a 30 mg/mese di LONGASTATINA LAR. In circa i due terzi dei casi con esito noto, le donne avevano deciso di continuare la terapia con octreotide durante la gravidanza.

Nei casi con esito della gravidanza noto, non vi sono stati casi di anomalie congenite o malformazioni causate dall’uso di octreotide.

Gli studi su animali hanno mostrato un ritardo transitorio nella crescita della prole, possibile conseguenza degli specifici profili endocrini delle specie testate ma non ci sono state evidenze di fetotossicità, teratogenicità o altri effetti sulla riproduzione.

L’uso della LONGASTATINA LAR è controindicata in gravidanza.

Allattamento

Non è noto se octreotide venga escreta nel latte materno. Studi su animali hanno mostrato che octreotide è escreta nel latte materno. Le pazienti non devono allattare durante il trattamento con LONGASTATINA LAR.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non esistono dati sull’effetto della LONGASTATINA LAR sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

DOSE, MODO e TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

LONGASTATINA LAR può essere somministrata solo per iniezione intramuscolare profonda in sede glutea.
Il sito di iniezione in sede glutea deve alternarsi tra parte destra e sinistra ad ogni somministrazione.

ACROMEGALIA

Nei pazienti che sono controllati in modo soddisfacente con LONGASTATINA per via sottocutanea al dosaggio terapeutico usuale, si raccomanda di iniziare il trattamento con la somministrazione di

LONGASTATINA LAR 20 mg/2,5 ml ogni mese per un periodo di tre mesi; non è necessario alcun intervallo tra la sospensione della terapia con LONGASTATINA per via sottocutanea e la prima somministrazione di LONGASTATINA LAR.

Successive modifiche nel dosaggio del farmaco devono basarsi sia sulle concentrazioni ematiche dell’ormone della crescita (GH) e della somatomedina C (IGF I), sia sulla sintomatologia clinica:

  • nei pazienti in cui, entro il trimestre considerato, sia la sintomatologia clinica che gli esami biochimici (GH; IGF I) non siano stati controllati in modo soddisfacente (concentrazioni di GH ancora superiori a 2,5 µg/L) la dose può essere aumentata a 30 mg/2,5 ml;
  • nei pazienti in cui durante 3 mesi di trattamento con 20 mg/2,5 ml la risposta clinica è particolarmente favorevole (le concentrazioni di GH si mantengono costantemente al di sotto di 1 µg/L, la concentrazione sierica di IGF I si normalizza e si ha la scomparsa della maggior parte dei segni/sintomi reversibili dell’acromegalia), si può effettuare un tentativo di terapia con LONGASTATINA LAR alla dose di 10 mg/2,5 ml ogni 4 settimane. Tuttavia, nei pazienti in cui si usa questo basso dosaggio, si raccomanda di controllare con particolare attenzione i livelli sierici di GH e IGF I e i segni e sintomi clinici.

Nei pazienti stabilizzati a dosi fisse di LONGASTATINA LAR, ogni 6 mesi si devono effettuare i controlli di

GH e IGF I.

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Nei pazienti in cui siano controindicati, o comunque non efficaci l’intervento chirurgico, il trattamento con agonisti dopaminergici o la radioterapia, o in attesa che quest’ultima raggiunga la massima efficacia, prima di iniziare il trattamento con LONGASTATINA LAR come descritto precedentemente si raccomanda un breve periodo di trattamento con LONGASTATINA somministrata sottocute, per verificare la risposta e la tollerabilità ad octreotide.

TUMORI ENDOCRINI GASTRO-ENTERO-PANCREATICI

Nei pazienti in cui i sintomi siano adeguatamente controllati con LONGASTATINA s.c. si raccomanda di iniziare il trattamento somministrando LONGASTATINA LAR 20 mg/2,5 ml a intervalli di 4 settimane. Il trattamento con LONGASTATINA s.c. deve essere continuato alla dose risultata in precedenza efficace per 2 settimane dopo la prima iniezione di LONGASTATINA LAR.

Nei pazienti non trattati in precedenza con LONGASTATINA s.c. si raccomanda di iniziare con la somministrazione di LONGASTATINA s.c. alla dose di 0,1 mg tre volte al giorno per un breve periodo (circa due settimane) per verificare la risposta ad octreotide e la sua tollerabilità sistemica. Si potrà quindi iniziare il trattamento con LONGASTATINA LAR 20 mg/2,5 ml a intervalli di 4 settimane associando

LONGASTATINA s.c. 0,1 mg tre volte al giorno per 2 settimane dopo la prima iniezione di

LONGASTATINA LAR.

Dopo aver completato i primi 3 mesi di trattamento si potrà individualizzare il dosaggio in ragione del beneficio clinico e biologico nel modo seguente:

  • nei pazienti in cui il controllo clinico si accompagna ad un controllo anche parziale dei markers biologici, la terapia con LONGASTATINA LAR 20 mg/2,5 ml può essere mantenuta;
  • nei pazienti in cui i sintomi e i markers biologici siano ben controllati dopo tre mesi di trattamento, la dose può essere ridotta a 10 mg/2,5 ml di LONGASTATINA LAR ogni quattro settimane;
  • nei pazienti in cui i sintomi sono solo parzialmente controllati dopo tre mesi di trattamento, la dose può essere aumentata a 30 mg/2,5 ml di LONGASTATINA LAR ogni 4 settimane.

In caso di recrudescenza dei sintomi associati alla sindrome da tumori endocrini gastro-entero-pancreatici è consigliabile associare a LONGASTATINA LAR la somministrazione di LONGASTATINA s.c., alla dose usata prima dell’inizio del trattamento. Questa evenienza potrebbe verificarsi soprattutto nei primi 2 mesi di trattamento, periodo necessario per il raggiungimento delle concentrazioni terapeutiche di octreotide.

U SO NEI PAZIENTI CON COMPROMISSIONE DELLA FUNZIONALITÀ RENALE

L’insufficienza renale non modifica l’esposizione totale ad octreotide (calcolata come Area sotto la Curva Concentrazione-tempo o AUC) se somministrato per via sottocutanea come LONGASTATINA. Di conseguenza, non è necessario modificare la dose di LONGASTATINA LAR.
U SO NEI PAZIENTI CON COMPROMISSIONE DELLA FUNZIONALITÀ EPATICA

In uno studio in cui LONGASTATINA è stata somministrata sia per via sottocutanea che endovenosa, si è visto che la capacità di eliminazione del farmaco può essere ridotta in pazienti con cirrosi epatica, ma non in quelli con steatosi epatica.. In alcuni casi in pazienti con funzione epatica compromessa può essere richiesto un aggiustamento del dosaggio.

U SO NEI PAZIENTI ANZIANI

In uno studio in cui LONGASTATINA è stata somministrata per via sottocutanea non è stata necessaria alcuna modifica del dosaggio in soggetti con età uguale o superiore a 65 anni.

Non vengono quindi richieste modifiche del dosaggio di LONGASTATINA LAR nei pazienti con 65 anni di età o più.

U SO NEI BAMBINI

L’esperienza nell’uso di LONGASTATINA LAR nei bambini è limitata.

SOVRADOSAGGIO

E’ stato riportato un numero limitato di casi di sovradosaggio accidentale di

LONGASTATINA LAR. Le dosi di LONGASTATINA LAR variavano da 100 mg a 163 mg/mese. L’unico evento avverso riportato è stato vampate.

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Sono stati segnalati pazienti con cancro in trattamento con dosi di LONGASTATINA LAR

fino a 60 mg/mese e fino a 90 mg/2 settimane. Questi dosaggi sono risultati di solito ben tollerati, tuttavia sono stati riportati i seguenti eventi avversi: frequente minzione, stanchezza, depressione, ansia, e mancanza di concentrazione.

Il trattamento in caso di sovradosaggio è di tipo sintomatico.

In caso di assunzione accidentale di una dose eccessiva di LONGASTATINA LAR, avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

Se si ha qualsiasi dubbio sull’uso di LONGASTATINA LAR, rivolgersi al medico o al farmacista.

EFFETTI INDESIDERATI

Come tutti i medicinali, LONGASTATINA LAR può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Le reazioni avverse più frequentemente riportate durante la terapia con octreotide comprendono disturbi gastrointestinali, disturbi del sistema nervoso, disturbi epatobiliari e del metabolismo e della nutrizione.
Le reazioni avverse più comunemente segnalate durante gli studi clinici con octreotide sono state diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, mal di testa, colelitiasi, iperglicemia e stipsi. Altre reazioni avverse riportate comunemente sono state capogiri, dolore localizzato, sabbia biliare, disfunzione tiroidea (diminuzione dell’ormone tireotropo [TSH], diminuzione del T4 totale e del T4 libero), feci molli, alterata tolleranza al glucosio, vomito, astenia e ipoglicemia.

In rari casi gli effetti indesiderati a carico dell’apparato gastrointestinale possono presentare le caratteristiche di un’occlusione intestinale acuta, con progressiva distensione addominale, grave dolore in sede epigastrica, tensione addominale e reazione di difesa addominale

Anche se l’escrezione misurata dei grassi fecali può risultare aumentata, non c’è tuttavia ad oggi evidenza che il trattamento a lungo termine con octreotide abbia causato un deficit nutrizionale da malassorbimento.

In casi molto rari casi è stata riportata pancreatite acuta entro le prime ore o i primi giorni di trattamento sottocutaneo di LONGASTATINA che si è risolta con la sospensione del farmaco. Inoltre, è stata riportata pancreatite indotta da colelitiasi nei pazienti in trattamento a lungo termine con LONGASTATINA per via sottocutanea.

Sia in pazienti con acromegalia sia in pazienti con sindrome carcinoide sono state osservate alterazioni elettrocardiografiche come prolungamento del QT, deviazione assiale, ripolarizzazione precoce, basso voltaggio, transizione R/S, progressione precoce dell’onda R e alterazioni non specifiche dell’onda ST-T.

Non è stata stabilita la relazione tra questi eventi e il trattamento con octreotide acetato in quanto molti di questi pazienti presentano malattie cardiache sottostanti (vedere “Precauzioni per l’uso”).

Le seguenti reazioni avverse al farmaco, elencate nella Tabella 1, sono state raccolte durante studi clinici con octreotide. Le reazioni avverse al farmaco (Tabella 1) sono elencate secondo la categoria di frequenza, riportando per prima la reazione avversa più frequente, e mediante l’utilizzo della seguente convenzione:

molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) molto raro (< 1/10.000), comprese le segnalazioni isolate. All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

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Tabella 1-Reazioni avverse al farmaco riportate negli studi clinici

Post marketing

Le reazioni avverse al farmaco riportate spontaneamente, presentate nella Tabella 2 sono state segnalate su base volontaria e non è sempre stato possibile determinare in modo affidabile la frequenza o una relazione causale con l’esposizione al farmaco.

Tabella 2-Reazioni avverse al farmaco provenienti da segnalazioni spontanee

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Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava o se si nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informare il medico o il farmacista.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza: vedere la data di scadenza indicata sulla confezione. La data di scadenza si rifesisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

Conservare il prodotto tra 2° e 8° C, al riparo dalla luce. LONGASTATINA LAR può rimanere a temperatura ambiente il giorno della somministrazione.

Comunque, la sospensione deve essere preparata solo immediatamente prima dell’iniezione intramuscolare

ATTENZIONE: Non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici.

Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI

COMPOSIZIONE

Un flacone contiene:

Principio attivo:

octreotide acetato pari a octreotide come peptide libero…………………….10 mg 20 mg 30 mg

Eccipienti: poli (DL lattide-co-glicolide), mannitolo.

Una siringa preriempita di solvente contiene:

Eccipienti: carmellosa sodica, mannitolo, acqua per preparazioni iniettabili.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è praticamente “senza sodio”.

FORMA FARMACEUTICA e CONTENUTO

Polvere e solvente per sospensione iniettabile. Formulazione a rilascio prolungato per uso intramuscolare.
Polvere: colore da bianco a bianco sporco.

Solvente: soluzione limpida ed incolore.

Una confezione contiene: un flacone contenente le microsfere di octreotide da 10 mg, 20 mg o 30 mg, 1 siringa preriempita da 2,5 ml di solvente da utilizzare per sospendere la polvere e 2 aghi (40 mm x 1,1 mm).

TITOLARE A.I.C.

ITALFARMACO S.p.A.

Viale Fulvio Testi, 330 – 20126 Milano

PRODUTTORE

Italfarmaco S.p.A – Milano-Italia

Viale F. Testi, 330-20126 MILANO

Revisione del foglio illustrativo da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco:

Ottobre 2012

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ISTRUZIONI PER L’USO PER L’INIEZIONE INTRAMUSCOLARE DI LONGASTATINA LAR DA SOMMINISTRARE SOLAMENTE IN SEDE GLUTEA PROFONDA

Contenuto

Una siringa preriempita contenente il

Un flacone contenente LONGASTATINA solvente +2 aghi

LAR

Seguire attentamente le seguenti istruzioni per assicurare la completa saturazione della polvere e la formazione di una sospensione uniforme prima della somministrazione intramuscolare.

La sospensione di LONGASTATINA LAR deve essere preparata solo immediatamente prima della somministrazione.

Si consiglia che la somministrazione di LONGASTATINA LAR venga effettuata solo da personale sanitario addestrato.

Lasciare che il flacone di LONGASTATINA LAR e la siringa con il solvente raggiungano la temperatura ambiente.

Rimuovere la capsula di protezione dal flacone contenente

LONGASTATINA LAR. Battere delicatamente il fondo del flacone su una superficie rigida per far depositare tutta la polvere sul fondo del flacone.

Rimuovere il cappuccio di protezione dalla siringa con il solvente.

Inserire uno degli aghi sulla siringa

Disinfettare il tappo di gomma del flacone con un tampone imbevuto d’ alcool. Infilare l’ago al centro del tappo di gomma del flacone contenente LONGASTATINA Lar.

Iniettare lentamente il solvente nel flacone, facendolo colare lungo le pareti senza muovere la polvere di

LONGASTATINA LAR. Non iniettare direttamente il solvente nella polvere. Estrarre l’ago dal flacone.

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Non agitare il flacone fino a quando il solvente non abbia bagnato tutta la polvere di LONGASTATINA LAR

(dopo circa 2-5 minuti).

Senza capovolgere il flacone, controllare la polvere sulle pareti e sul fondo del flacone. Se persistono punti asciutti, lasciare che il solvente bagni la polvere, senza agitare.

Quando il solvente ha bagnato uniformemente tutta la polvere, agitare il flacone con moderati movimenti rotatori, per circa 30-60 secondi, fino ad ottenere una sospensione uniforme e lattescente.

Non agitare eccessivamente il flacone poichè questo potrebbe causare flocculazione della sospensione rendendola inutilizzabile.

Reinserire immediatamente l’ago nel tappo di gomma e, posizionando il flacone su un piano rigido con un’angolazione di circa 45°, aspirare lentamente nella siringa il contenuto del flacone.

Non capovolgere il flacone durante il riempimento della siringa poichè potrebbe influenzare la quantità aspirata.

E’ normale che un piccolo quantitativo di sospensione rimanga sulle pareti e sul fondo del flacone. Questo è un eccesso calcolato.

Sostituire subito l’ago utilizzato con l’altro contenuto nella confezione.

Si deve somministrare il prodotto immediatamente dopo la preparazione della sospensione. Capovolgere lentamente la siringa per mantenere una sospensione uniforme.

Eliminare l’aria dalla siringa.

Disinfettare la sede di iniezione con un tampone imbevuto d’ alcool. Effettuare lentamente e con pressione costante un’iniezione intramuscolare profonda in sede glutea destra o sinistra, dopo aver aspirato per assicurarsi di non essere in un vaso venoso. Se si bloccasse l’ago, inserire un nuovo ago dello stesso diametro [1.1 mm, calibro 19].

LONGASTATINA LAR deve essere somministrata solo per via intramuscolare profonda e mai per via endovenosa.

Nel caso di interessamento accidentale di un vaso ematico, inserire un nuovo ago e cambiare la sede di iniezione.

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