FENTALIM

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FENTALIM 0,5 mg/ml soluzione iniettabile

A LFENTANIL CLORIDRATO

Elenco capitoli

  1. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  3. CONTROINDICAZIONI
  4. PRECAUZIONI PER L’USO
  5. INTERAZIONI
  6. AVVERTENZE SPECIALI
    1. GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
    2. Gravidanza
    3. Allattamento
    4. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
    5. Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Fentalim
    6. DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
    7. Popolazione pediatrica
    8. PRECAUZIONI PER L’USO.
  7. SOVRADOSAGGIO
  8. EFFETTI INDESIDERATI
  9. SCADENZA E CONSERVAZIONE
  10. COMPOSIZIONE
  11. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Anestetico oppioide.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Fentalim è indicato per l’impiego negli adulti:

  • nell’induzione dell’anestesia generale;
  • come narcotico nell’anestesia generale e come adiuvante in quella loco regionale.

Per la sua azione rapida e di breve durata, Fentalim è particolarmente indicato come analgesico narcotico per interventi di breve durata e per pazienti ambulatoriali, ma anche come adiuvante analgesico negli interventi di media e lunga durata, dal momento che le fasi dell’intervento a maggior contenuto algico possono essere facilmente superate da piccole dosi addizionali di

Fentalim o adattando la sua velocità di infusione.

Fentalim è indicato per l’impiego nei neonati, lattanti e bambini:

  • come oppioide in associazione con un ipnotico per indurre anestesia;
  • come analgesico narcotico in associazione con l’anestesia generale e per gli interventi chirurgici di breve e lunga durata.

CONTROINDICAZIONI

Fentalim è controindicato nei pazienti con riconosciuta intolleranza ai suoi componenti o ad altri morfinomimetici.

PRECAUZIONI PER L’USO

La somministrazione rapida in bolo di oppiacei va evitata in pazienti con compliance intracerebrale compromesse; in tali pazienti, infatti, la diminuzione transitoria nella pressione arteriosa media viene occasionalmente accompagnata da una riduzione di breve durata della pressione di perfusione cerebrale.

I pazienti in terapia cronica con oppioidi o con storia di abuso da oppioidi possono richiedere dosaggi più elevati.

Si raccomanda di ridurre il dosaggio di Fentalim negli anziani e nei pazienti debilitati. Gli oppioidi debbono essere titolati con cautela nei pazienti con: ipotiroidismo non controllato, malattie polmonari, ridotta capacità respiratoria, etilismo, ridotta funzionalità epatica o renale. Tali pazienti richiedono anche un prolungato monitoraggio postoperatorio.

Fentalim può provocare difficoltà respiratorie nei neonati e nei bambini molto piccoli. Quando neonati e bambini molto piccoli sono trattati con Fentalim:

  • si devono attentamente monitorare le funzioni respiratorie durante e dopo l’intervento;
  • deve essere presa in considerazione la somministrazione concomitante di un miorilassante per prevenire la rigidità muscolare.

INTERAZIONI

Informare il medico se si è di recente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

Il metabolismo degli oppioidi può essere inibito dagli IMAO. Di conseguenza gli effetti dell’alfentanil, compresa la depressione respiratoria, possono risultare più intensi o prolungati. Pertanto, la somministrazione di IMAO dovrebbe essere sospesa circa 2 settimane prima dell’impiego di Fentalim.

Farmaci che modificano l’effetto di alfentanil

Farmaci quali barbiturici, benzodiazepine, neurolettici, ipnotici ed anestetici gassosi alogenati ed altre sostanze che possono deprimere non selettivamente il SNC (ad es. l’alcool), possono aumentare l’effetto deprimente degli oppioidi sul centro del respiro.

Nel caso in cui i pazienti abbiano assunto questi farmaci, la dose di Fentalim dovrà essere minore di quella utilizzata abitualmente. Nello stesso modo, in seguito alla somministrazione di Fentalim, dovrà essere ridotto il dosaggio degli altri farmaci deprimenti il SNC, eventualmente in uso.

Alfentanil è metabolizzato soprattutto attraverso il citocromo umano P450 3A4.

Dati in vitro indicano che inibitori potenti del citocromo P450 3A4 (ad es. ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir) possono inibire il metabolismo dell’alfentanil. I dati disponibili di farmacocinetica umana indicano che il metabolismo dell’alfentanil è inibito da fluconazolo, voriconazolo, eritromicina, diltiazem e cimetidina (noti inibitori del citocromo P450 3A4). Questo potrebbe incrementare il rischio di una depressione respiratoria prolungata o ritardata.

L’uso concomitante di tali farmaci richiede quindi speciali cure ed osservazione del paziente; in particolare, potrebbe essere necessario diminuire la dose di

Fentalim.

Viene solitamente raccomandato di interrompere la somministrazione di inibitori delle MAO due settimane prima di ogni procedura chirurgica o anestetica.

Effetto di alfentanil sul metabolismo di altri farmaci

In combinazione con Fentalim, la concentrazione plasmatica di propofol è del 17% più elevata che in assenza di Fentalim. L’uso concomitante di alfentanil e propofol può richiedere dosi più basse di Fentalim.

AVVERTENZE SPECIALI

Come per tutti gli oppioidi potenti, la depressione respiratoria è dose-dipendente e può essere risolta tramite antagonisti specifici (naloxone); tuttavia può essere necessario procedere alla somministrazione di dosi ripetute di naloxone, o di altri antagonisti oppiacei, dal momento che la depressione respiratoria può durare più a lungo dell’azione dell’antagonista oppiaceo. Una profonda analgesia è associata a marcata depressione respiratoria e perdita di coscienza, che possono persistere o ripresentarsi nel periodo post-operatorio.

Per questi motivi, s’impone un’accurata sorveglianza del paziente e si debbono avere sempre a disposizione apparecchiature per rianimazione e farmaci antagonisti dei narcotici. L’iperventilazione durante la narcosi può alterare la sensibilità del paziente alla CO 2 ed influenzare la respirazione dopo l’intervento.

Si può evitare l’eventuale insorgenza di rigidità muscolare, che può interessare anche i muscoli toracici, adottando i seguenti accorgimenti: iniettare lentamente il farmaco in vena (sufficiente in genere per i dosaggi più bassi), premedicazione con benzodiazepine e uso di miorilassanti.

Si possono manifestare movimenti mioclonici non epilettici.

Se il paziente riceve una dose insufficiente di anticolinergico o se Fentalim viene associato a miorilassanti non vagolitici, possono insorgere bradicardia e perfino arresto cardiaco. La bradicardia può essere trattata con atropina.

Gli oppiacei possono indurre ipotensione arteriosa, specialmente nei pazienti ipovolemici; per questo motivo si debbono adottare accorgimenti adeguati per mantenere una pressione arteriosa stabile.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.

Gravidanza

Sebbene non sia stato osservato alcun effetto teratogeno e embriotossico acuto in studi sull’animale, sono disponibili dati insufficienti per valutare ogni tipo di effetto rischioso nell’uomo. Pertanto prima di somministrare questo farmaco a pazienti gravide è necessaria un’attenta valutazione dei possibili rischi e dei potenziali benefici.

L’uso endovenoso del farmaco durante il parto (taglio cesareo incluso) non è raccomandato dato che alfentanil attraversa la barriera placentare e che il centro del respiro del nascituro è particolarmente sensibile agli oppioidi.

Se ciò nonostante Fentalim venisse ugualmente somministrato, gli strumenti per la ventilazione assistita devono essere tempestivamente disponibili per l’uso nel neonato se necessario. Per il neonato deve sempre essere disponibile un antagonista degli oppiacei. L’emivita dell’antagonista oppioide può essere più breve dell’emivita dell’alfentanil, pertanto si deve prendere in considerazione la possibilità di somministrazioni ripetute.

Allattamento

L’alfentanil può passare nel latte materno, pertanto non è raccomandato l’allattamento nelle 24 ore immediatamente successive alla somministrazione di

Fentalim.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Dopo somministrazione di Fentalim si richiede un opportuno intervallo di tempo prima di mettersi alla guida dell’auto o di usare macchinari complessi. Pur nell’ambito di un’ampia variabilità individuale, il paziente dovrebbe attendere 3-6 ore dopo dosaggi di 1-3 ml e di 12-24 ore dopo dosaggi superiori o infusione continua, prima di mettersi alla guida dell’auto o usare macchinari.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Fentalim

Fentalim contiene 1,5 mmoli di sodio per fiala. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

Fentalim deve essere somministrato in bolo per interventi chirurgici di breve durata, in boli ripetuti o per infusione nel caso di interventi chirurgici di lunga durata e dolorosi.

Il dosaggio di Fentalim deve essere determinato individualmente sulla base dell’età, del peso corporeo, delle condizioni generali del paziente, della condizione patologica di base, dell’uso di altri farmaci, del tipo di procedura chirurgica e di anestesia. Il farmaco può essere somministrato a pazienti di ogni età.

La dose iniziale deve essere ridotta negli anziani e nei pazienti debilitati. Si deve tener conto dell’effetto della dose iniziale nel determinare le dosi supplementari.

Per evitare bradicardia, si raccomanda la somministrazione di una piccola dose di anticolinergico per endovena appena prima dell’induzione. Per prevenire nausea e vomito può essere somministrato droperidolo.

1. Induzione dell’anestesia

Una dose in bolo endovenoso, uguale o superiore a 120µg/kg (17 ml/70 kg) consente di indurre ipnosi e analgesia mantenendo una buona stabilità a livello cardiovascolare con un adeguato rilassamento muscolare.

2. Interventi di breve durata ed ambulatoriali

Piccole dosi di Fentalim possono risultare molto utili negli interventi chirurgici minori, di breve durata ma con un consistente contenuto algico, oltre che nei pazienti ambulatoriali, a condizione che sia disponibile una valida attrezzatura per il monitoraggio.

Negli interventi di durata inferiore ai 10′ s’impiega un bolo endovenoso di

7-15µg/kg (1-2 ml/70 kg). L’iniezione lenta di questa dose (30 secondi) consente solitamente di mantenere la respirazione spontanea.

Per interventi maggiormente prolungati il bolo deve essere ripetuto ogni 10-15′.

La respirazione spontanea può essere mantenuta in molti casi con un’iniezione lenta di una dose ≤ 7µg/kg (1 ml/70 kg); gli incrementi suggeriti con questa tecnica sono di 3.5 µg/kg (0,5 ml/70 kg).

In interventi ambulatoriali è preferibile non somministrare droperidolo o benzodiazepine poiché questi farmaci possono prolungare i tempi di risveglio.

In questo tipo di interventi è preferibile somministrare un anticolinergico, un ipnotico di breve durata, Fentalim e N 2 O/O 2.

L’eventuale insorgenza di nausea postoperatoria è di breve durata e facilmente controllabile con i mezzi convenzionali.

3. Interventi di media durata

La dose del bolo endovenoso iniziale deve essere adattata in funzione della durata prevista per l’intervento chirurgico in base al seguente schema:

Per interventi di durata superiore o di tipo più aggressivo, l’analgesia può essere mantenuta:

  • o mediante dosi addizionali di 15 µg/kg (2 ml/70 kg) di Fentalim al bisogno, (per evitare la comparsa di depressione respiratoria postoperatoria si consiglia di non somministrare il farmaco durante gli ultimi 10 minuti di intervento);
  • oppure mediante la somministrazione di Fentalim in infusione ad un tasso di 1 µg/kg/min.(0,14ml/70kg/min) fino a 5-10 minuti prima del termine dell’intervento.

Le fasi dell’intervento a maggior contenuto algico possono essere superate con piccole dosi aggiuntive di Fentalim o aumentando temporaneamente la velocità dell’infusione.

Allorché Fentalim viene impiegato senza la somministrazione di N 2 O/O 2 o di altri anestetici inalatori, è richiesta una dose di mantenimento più elevata.

4. Interventi di lunga durata

Fentalim può essere impiegato come componente analgesico dell’anestesia in interventi chirurgici di lunga durata, particolarmente quando sia richiesta un’estubazione rapida.

Adeguando la velocità dell’infusione all’intensità della stimolazione chirurgica ed alla reattività del paziente, è possibile mantenere un’analgesia ottimale e condizioni autonomiche stabili.

Popolazione pediatrica

Gli strumenti per la ventilazione assistita devono essere disponibili per l’uso nei bambini di tutte le età, anche nel caso di interventi di breve durata in cui il paziente respira spontaneamente.

Neonati (0-27 giorni): I parametri farmacocinetici nei neonati sono molto variabili, in modo particolare in quelli prematuri. La clearance e il legame delle proteine plasmatiche è basso per cui potrebbero essere richieste dosi più basse di alfentanil. I neonati devono essere monitorati attentamente e la dose di alfentanil deve essere titolata in accordo alla risposta.

Lattanti e bambini piccoli (28 giorni-23 mesi): La clearance può essere più alta in questa fascia d’età se comparata con gli adulti. Per il mantenimento dell’analgesia potrebbe essere necessario aumentare la velocità di infusione di alfentanil.

Bambini (2-11 anni): La clearance può essere leggermente più alta e potrebbe essere necessario aumentare la velocità di infusione di alfentanil.

Adolescenti: i parametri farmacocinetici di alfentanil negli adolescenti sono simili a quelli degli adulti, per cui in questo gruppo di pazienti non sono necessarie specifiche raccomandazioni per il dosaggio.

Raccomandazioni per il dosaggio nella popolazione pediatrica

L’ampia variabilità nella risposta all’alfentanil rende difficile determinare delle raccomandazioni per i dosaggi nei bambini più piccoli. Per i bambini più grandi una dose in bolo da 10 a 20 µg/kg di alfentanil per l’induzione dell’anestesia (ad esempio per integrare propofol o anestesia per inalazione) o come analgesico è considerata appropriata. Boli supplementari da 5 a 10 µg/kg di alfentanil possono essere somministrati ad intervalli appropriati.

Per mantenere l’analgesia nei bambini durante un intervento chirurgico, è possibile utilizzare una velocità di infusione di Fentalim di 0.5 fino a 2

µg/kg/min.

La dose deve essere aumentata o diminuita in funzione dei bisogni individuali del paziente. Quando Fentalim è associato a un agente anestetico endovenoso la dose raccomandata è approssimativamente di 1 µg/kg/min.

Quando alfentanil viene somministrato a neonati o bambini molto piccoli esiste un alto rischio di complicazioni respiratorie e rigidità muscolare. Le necessarie precauzioni da adottare sono dettagliate al paragrafo

PRECAUZIONI PER L’USO.

SOVRADOSAGGIO

Segni e Sintomi

Un sovradosaggio si manifesta con un’amplificazione delle azioni farmacologiche. Secondo la sensibilità individuale, il quadro clinico è caratterizzato in primo luogo dal grado di depressione respiratoria, che varia dalla bradipnea all’apnea.

Trattamento

In presenza di ipoventilazione o apnea, occorre somministrare ossigeno e la respirazione deve essere assistita e controllata secondo quanto indicato. Per controllare la depressione farmacologica deve essere usato secondo le sue indicazioni, uno specifico antagonista degli oppioidi come il naloxone. Questo non preclude l’uso di contromisure più immediate. La durata della depressione respiratoria, può essere superiore alla durata d’azione dell’antagonista oppioide, possono essere richieste, quindi dosi aggiuntive di quest’ultimo.

Se la depressione respiratoria è associata a rigidità muscolare si suggerisce la somministrazione di un bloccante neuromuscolare per facilitare la ventilazione controllata o assistita.

Il paziente deve essere controllato attentamente; devono essere mantenuti la temperatura corporea ed una adeguata introduzione di liquidi. Se l’ipotensione è severa o se persiste, deve essere considerata la possibilità di un’ipovolemia che, se presente, deve essere controllata con un’adeguata somministrazione parenterale di liquidi.

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Fentalim avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

Se si ha qualsiasi dubbio sull’uso di Fentalim, rivolgersi al medico o al farmacista.

EFFETTI INDESIDERATI

Come tutti i medicinali Fentalim può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestano.

La frequenza e la gravità degli effetti indesiderati attesi nei bambini sono gli stessi attesi negli adulti, con la seguente eccezione: rigidità muscolare di entità lieve o moderata.

Rigidità muscolare grave e spasmi si possono manifestare meno comunemente e possono essere accompagnati da un peggioramento transitorio della ventilazione, soprattutto con alte dosi di Fentalim o nei casi di infusione endovenosa rapida.

La sicurezza di alfentanil è stata valutata in 1157 soggetti che hanno partecipato a 18 trial clinici. Alfentanil è stato impiegato nell’induzione dell’anestesia o come adiuvante analgesico/anestetico nell’anestesia regionale o generale in interventi di breve, media e lunga durata. Questi soggetti hanno preso almeno 1 dose di alfentanil e fornito i dati di sicurezza.

Le reazioni avverse al farmaco registrate con frequenza uguale o superiore all’1% sono riportate nella seguente tabella.

Reazioni avverse al farmaco occorse con frequenza inferiore all’1% dei soggetti trattati con alfentanil nel corso dei 18 studi clinici sono riportate nella seguente tabella:

Dati Post marketing

Le reazioni avverse registrate in seguito alla commercializzazione di Fentalim sono riportate nella tabella successiva.

Le frequenze sono riportate in accordo alla seguente convenzione:

Le reazioni avverse registrate in seguito alla commercializzazione del Fentalim suddivise mediante categorie di frequenza basate su report spontanei sono riportate nella seguente tabella: b: incluso esito fatale

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se si nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informare il medico o il farmacista.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.

La data di scadenza si riferisce al prodotto integro, correttamente conservato.

Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

E’ importante avere sempre a disposizione le informazioni sul medicinale, pertanto conservare sia la scatola che il foglio illustrativo.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali non più utilizzati.

Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

COMPOSIZIONE

Ogni fiala da 10 ml contiene: principio attivo: alfentanil cloridrato 5,44 mg (equivalenti a 5 mg di alfentanil).

Eccipienti: sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Soluzione iniettabile per via endovenosa

Scatola da 5 fiale da 10 ml.

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco-A.C.R.A.F. S.p.A.

Viale Amelia, 70-00181 Roma.

Su licenza Janssen Pharmaceutica N.V. 30 Turnhoutseweg – Beerse (Belgio)

PRODUTTORE

  • A.C.R.A.F. S.p.A. Via Vecchia del Pinocchio, 22-60131 Ancona
  • GlaxoSmithKline Manufacturing S.p.A Strada Provinciale Asolana n. 90 (loc.

San Polo) 43056 Torrile (PR) Italy

REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO: GIUGNO 2013