FOGLIO ILLUSTRATIVO
FARLUTAL 150 mg/3 ml
Sospensione Iniettabile per uso intramuscolare medrossiprogesterone acetato
CATEGORIA TERAPEUTICA
Progestinico.
Elenco capitoli
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- PRECAUZIONI PER L’USO
- INTERAZIONI
- AVVERTENZE SPECIALI
- SOVRADOSAGGIO
- EFFETTI INDESIDERATI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- COMPOSIZIONE
- FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Endometriosi, amenorrea secondaria, trattamento palliativo delle neoplasie ormono-dipendenti (apparato urogenitale e mammella).
CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Il medrossiprogesterone (MPA) è controindicato in pazienti con le seguenti condizioni:
- gravidanza accertata o presunta
- metrorragie di natura non accertata
- grave insufcienza epatica
- carcinoma mammario sospetto o in fase iniziale
PRECAUZIONI PER L’USO
L’impiego della specialità con estrogeni, progestinici e loro associazioni non deve essere consentito in gravidanza; nell’età feconda deve essere preceduto da un test di gravidanza.
Il preparato può portare alla formazione di infiltrati glutei; è opportuno quindi agitare la sospensione prima dell’uso ed iniettarla profondamente in zone muscolari interne.
INTERAZIONI
Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.
La somministrazione concomitante di Farlutal con l’amminoglutetimmide può significativamente deprimere la biodisponibilità di Farlutal e l’effetto terapeutico può essere ridotto.
Le pazienti che fanno uso di dosi elevate di FARLUTAL devono essere avvertite della diminuzione dell’efcacia con l’uso di amminoglutetimmide.
Medrossiprogesterone acetato (MPA), in vitro, è metabolizzato principalmente mediante idrossilazione tramite il CYP3A4. Non sono stati condotti specifici studi
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di interazione farmaco-farmaco per valutare gli effetti clinici degli induttori del
CYP3A4 o degli inibitori di MPA.
AVVERTENZE SPECIALI
- Nel caso di perdite ematiche vaginali si consiglia un accertamento diagnostico.
- Poiché i progestinici possono causare un certo grado di ritenzione di liquidi, devono essere tenute sotto osservazione le condizioni che potrebbero essere influenzate da questo fattore.
- Pazienti con anamnesi di depressione clinica devono essere attentamente monitorati durante la terapia con medrossiprogesterone.
- E’ stata notata una diminuzione nella tolleranza al glucosio durante il trattamento con progestinici. Per questo motivo i pazienti diabetici devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza nel corso della terapia progestinica.
- I patologi (laboratorio) devono essere informati dell’uso di medrossiprogesterone da parte del paziente se il tessuto endometriale o endocervicale viene sottoposto ad esame.
- Il medico/laboratorio devono essere informati che l’uso di medrossiprogesterone può diminuire i livelli dei seguenti markers endocrini:
- steroidi del plasma/urine (ad es. cortisolo, estrogeno, pregnandiolo, progesterone, testosterone)
- Gonadotropine del plasma/urine (ad es. LH e FSH)
- Globulina legante l’ormone sessuale
- Se si dovesse verificare un’improvvisa parziale o totale perdita della vista o in caso di esoftalmo, diplopia o emicrania, prima di continuare il trattamento effettuare un controllo oftalmico onde escludere la presenza di edema della papilla e di lesione vascolare retinica.
- Il medrossiprogesterone non è stato associato con l’induzione di disturbi trombotici o tromboembolitici, tuttavia il suo uso non è raccomandato in pazienti con un’anamnesi di tromboemolismo venoso (TEV). Si raccomanda l’interruzione del trattamento con medrossiprogesterone in pazienti che sviluppano TEV.
- Il medrossiprogesterone può determinare sintomi cushingoidi.
- Alcuni pazienti in trattamento con il medrossiprogesterone possono manifestare una medrossiprogesterone può diminuire i livelli sanguigni di ACTH e di idrocortisone.
- Il medico /laboratorio devono essere informati che in aggiunta ai biomarkers endocrini elencati nel paragrafo “Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego (paragrafo 4.4), l’uso di medrossiprogesterone per indicazione oncologica può determinare inoltre un’insufcienza parziale surrenalica (diminuzione della risposta dell’asse ipofisi-surrene) durante il test al metopirone. Cosi è necessario dimostrare l’abilità della corteccia surrenalica di rispondere all’ACTH prima di somministrare il metopirone.
funzionalità adrenale soppressa. Il
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- La somministrazione sia di una singola dose che di dosi multiple di medrossiprogesterone può determinare una prolungata anovulazione con amenorrea e/o flussi mestruali irregolari.
- Ipercalcemia in pazienti portatori di metastasi ossee.
- Insufcienza epatica (vedere il paragrafo “Controindicazioni”).
- Insufcienza renale.
L’età non rappresenta un fattore limitante la terapia, tuttavia il trattamento progestinico può mascherare l’insorgenza del climaterio.
Riduzione della densità minerale ossea
La riduzione dei livelli sierici di estrogeni dovuta al medrossiprogesterone acetato può manifestarsi in una riduzione della densità minerale ossea nelle donne in premenopausa Questa riduzione della densità minerale ossea è di particolare interesse durante l’adolescenza e all’inizio dell’età adulta, periodi critici per l’accrescimento dell’osso. La riduzione ossea è maggiore con l’aumentare della durata dell’uso e può non essere completamente reversibile. Non si conosce se l’uso di medrossiprogesterone iniettabile da parte di donne più giovani possa portare ad una riduzione della massa ossea e all’incremento del rischio di fratture osteoporotiche in tarda età. Sia in donne adulte che adolescenti, la riduzione della densità minerale ossea durante il trattamento sembra essere sostanzialmente reversibile e la produzione di estrogeno ovarico aumentato dopo che il medrossiprogesterone per uso iniettabile viene interrotto.
Uno studio di coorte retrospettivo per valutare l’effetto del medrossiprogesterone iniettabile sull’incidenza di fratture ossee fu condotto su 312.395 donne che facevano uso contraccettivo del farmaco nel Regno Unito. Le percentuali dell’incidenza (IRR) delle fratture furono comparate tra utilizzatrici o meno di medrossiprogesterone. Il rapporto percentuale di incidenza per ogni frattura durante il periodo di follow-up (ogni 5,5 anni) fu di 1,41 (95% CI 1,35, 1,47).
Paragoni furono fatti tra i sub-coorte (N=166.367) durante il periodo di follow-up ed i sei mesi precedenti il primo trattamento contraccettivo registrato tra i dati ottenuti prima e dopo tale periodo. Paragonando gli utilizzatori o meno di medrossiprogesterone, la percentuale dell’incidenza per ogni frattura “prima del trattamento” (IRR 1,28, 95% CI 1,07, 1,53) fu comparato alla percentuale dell’incidenza “dopo il trattamento” (IRR 1,37, 95% CI 1,29, 1,45). I risultati complessivi di questo studio portano alla conclusione che la più alta incidenza delle fratture tra le utilizzatrici di medrossiprogesterone è principalmente dovuto ad altri fattori piuttosto che all’esposizione al medrossiprogesterone.
Il medrossiprogesterone per uso iniettabile dovrebbe essere utilizzato a lungo termine (per es. oltre i due anni) per il controllo delle nascite o per trattamenti endometriali solo se altri trattamenti simili non risultano adeguati. Il medrossiprogesterone dovrebbe essere valutato quando una donna necessita di un uso continuo a lungo termine del farmaco. Nelle donne in adolescenza, l’interpretazione dei dati sul medrossiprogesterone dovrebbe tener conto dell’età della paziente e della maturità scheletrica.
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Altri metodi per il controllo delle nascite o trattamenti endometriali devono essere presi in considerazione nelle analisi del rapporto rischio/beneficio in donne con fattori di rischio osteoporotico quali:
- Uso cronico di tabacco e/o alcol
- Uso cronico di farmaci che possono ridurre la massa ossea, ad es. anticonvulsivanti o corticosteoridi
- Riduzione dell’indice di massa corporea o disturbi dell’alimentazione, ad es. anoressia nervosa o bulimia
- Disturbi del metabolismo osseo
- Anamnesi familiare forte di osteoporosi
- Prolungata anovulazione con amenorrea e/o disturbi mestruali possono seguire la somministrazione di una singola o multiple dose iniettabile di medrossiprogesterone
Si consiglia a tutte le pazienti l’assunzione di un’adeguata quantità di calcio e vitamina D.
In assenza di dati confrontabili, i rischi emersi nel corso dello studio clinico
Women’s Health Initiative Study (WHI) devono essere considerati analoghi anche ad altri dosaggi di estrogeni coniugati con medrossiprogesterone acetato per via orale e in caso di altre combinazioni e forme farmaceutiche relative alla terapia ormonale.
Carcinoma mammario
E’ stato riportato un aumento del rischio di carcinoma mammario in seguito all’uso delle combinazioni, per via orale, estro-progestiniche nelle donne in post-menopausa. I risultati derivati da uno studio clinico randomizzato e placebo controllato, lo studio clinico WHI, e studi epidemiologici hanno riportato un aumento del rischio di cancro alla mammella in donne che assumevano da diversi anni l’associazione estro-progestinica come terapia ormonale. L’eccesso di rischio aumenta con la durata dell’uso, come rivela lo studio WHI con estrogeni equini coniugati (CEE) più MPA, e studi osservazionali. E’ stato inoltre riportato un aumento di mammografie anomale con l’uso di estrogeno più progestinico, richiedendo ulteriori valutazioni.
Malattie cardiovascolari
Gli estrogeni soli o in associazione a progestinici non devono essere assunti per la prevenzione di malattie cardiovascolari. Diversi studi prospettici, randomizzati sugli effetti a lungo termine di un trattamento combinato con estro-progestinici in donne in post-menopausa, hanno mostrato un aumento del rischio di eventi cardiovascolari come infarto miocardico, coronaropatia, ictus e tromboembolia venosa.
Coronaropatia
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Non ci sono evidenze da studi clinici controllati, randomizzati di benefici cardiovascolari derivanti dall’uso continuo combinato di estrogeni coniugati
(CEE) e medrossiprogesterone acetato (MPA). Due studi clinici allargati (WHI CEE/MPA e Heart and Estrogen/progestin Replacement Study-HERS) hanno mostrato un possibile incremento del rischio di morbilità cardiovascolare al primo anno di trattamento e complessivamente nessun beneficio.
Nello studio WHI CEE/MPA del WHI, è stato osservato un aumento del rischio di eventi coronarici (definiti come infarto miocardico non fatale e coronaropatia fatale) nelle donne che assumevano CEE/MPA, rispetto a quelle che ricevevano il placebo (37 vs. 30 per 10.000 persone per anno). E’ stato osservato un aumentato rischio di tromboembolia venosa nel primo anno di trattamento che persisteva per tutto il periodo di osservazione.
Ictus
Nello studio del WHI CEE/MPA, è stato osservato un aumento del rischio di ictus nelle donne che assumevano CEE/MPA rispetto a quelle che ricevevano il placebo (29 vs. 21 per 10.000 persone per anno). L’aumentato rischio è stato osservato nel primo anno di trattamento e persisteva per tutto il periodo di osservazione.
Tromboembolia venosa/Embolia polmonare
La terapia ormonale è associata ad un più elevato rischio relativo di tromboembolia venosa (VTE), i.e., trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Nello studio WHI CEE/MPA del WHI, nelle donne che assumevano
CEE/MPA, rispetto a quelle che ricevevano il placebo, è stata osservata una frequenza doppia di tromboembolia venosa, inclusa trombosi venosa profonda ed embolia polmonare. L’aumentato rischio è stato osservato nel primo anno di trattamento e persisteva per tutto il periodo di osservazione (vedere paragrafo Avvertenze speciali).
Demenza
Lo studio WHIMS (Women’s Health Iniziative Memory Study (WHIMS), uno studio ancillare del WHI, relativo alla somministrazione di CEE/MPA, ha mostrato un rischio aumentato di probabile demenza in donne in post-menopausa di età pari o superiore a 65 anni.
In aggiunta la terapia a base di CEE/MPA non ha prevenuto i lievi disturbi cognitivi (MCI) in queste donne. Non è consigliato l’uso della terapia ormonale
(HT) per prevenire demenza o lievi disturbi cognitivi nelle donne di età pari o superiore a 65 anni.
Carcinoma ovarico
Alcuni studi epidemiologici hanno rilevato che l’uso per cinque o più anni di prodotti a base di estrogeni da soli o di estrogeni più progestinici in donne in
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post-menopausa, è stato associato ad un aumento del rischio di carcinoma ovarico. Pazienti che hanno utilizzato in passato prodotti a base di estrogeni da soli o di estrogeni più progestinici non hanno presentato alcun aumento del rischio di carcinoma ovarico. Altri studi non hanno mostrato alcuna associazione significativa. Lo studio WHI CEE/MPA ha riportato che gli estrogeni più i progestinici aumentano il rischio di carcinoma ovarico, ma questo rischio non è statisticamente significativo. In uno studio, le donne che hanno usano la terapia ormonale sostitutiva hanno mostrato un aumentato rischio di carcinoma ovarico fatale.
Raccomandazioni sull’anamnesi e sull’esame obiettivo
Un’anamnesi completa deve essere effettuata prima dell’inizio di una terapia ormonale. L’esame obiettivo precedente il trattamento e successivamente periodico deve dedicare particolare attenzione alla pressione sanguina, agli organi pelvici,
ddominali ed ai seni, inclusa analisi citologica cervicale.
Gravidanza ed allattamento
Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi meidicnale.
Gravidanza
Il medrossiprogesterone acetato è sconsigliato in donne in gravidanza.
Alcuni dati suggeriscono una possibile relazione tra la somministrazione di progestinici nel primo trimestre della gravidanza e la presenza di malformazioni genitali nei feti in particolari circostanze.
I neonati nati da gravidanze inaspettate, che si verificano 1 o 2 mesi dopo l’iniezione del medrossiprogesterone acetato, possono essere esposti ad un maggior rischio di basso peso alla nascita, che, di conseguenza, è associato ad un aumento del rischio di morte neonatale. Il rischio attribuibile è basso poiché è bassa la probabilità di gravidanza mentre si fa uso di medrossiprogesterone acetato. Non ci sono informazioni definitive per le altre formulazioni di medrossiprogesterone acetato.
Se la paziente rimane incinta durante l’uso di questo farmaco, deve essere informata del potenziale rischio per il feto.
Allattamento
Il medrossiprogesterone ed i suoi metaboliti vengono escreti nel latte materno.
Non ci sono evidenze che suggeriscano che questo rappresenta un rischio per il lattante.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
L’effetto del medrossiprogesterone acetato sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari non è stato valutato in maniera sistematica.
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Informazioni importanti su alcuni eccipienti:
FARLUTAL contiene metile para-idrossibenzoato. Può causare reazioni allergiche (anche ritardate) e, eccezionalmente, broncospasmo.
FARLUTAL contiene propile para-idrossibenzoato. Può causare reazioni allergiche (anche ritardate) e, eccezionalmente, broncospasmo.
Farlutal contiene meno di 1mmol (23mg) di sodio per fiala, cioè è praticamente “senza sodio”.
DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
Endometriosi: 50 mg alla settimana oppure 100 mg ogni due settimane per almeno sei mesi.
Amenorrea secondaria: dopo il trattamento con estrogeni, iniettare al 15° giorno del ciclo artificiale 50 mg in dose unica.
Trattamento palliativo delle neoplasie ormono-dipendenti: generalmente la posologia varia, a seconda della localizzazione, da 1.000 a 3.000 mg per settimana (da frazionare in 2-3 somministrazioni: iniezioni intramuscolari profonde).
Normalmente i dosaggi più bassi sono stati utilizzati nel ca. dell’endometrio, quelli più elevati nel ca. della mammella in fase avanzata e metastatizzata.
Farlutal può essere opportunamente associato ad altre modalità di trattamento anti-neoplastico (chemioterapia, radioterapia).
SOVRADOSAGGIO
Non sono noti dati a riguardo.
In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di FARLUTAL
avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.
Se si ha qualsiasi dubbio sull’uso di FARLUTAL, rivolgersi al medico o al farmacista.
EFFETTI INDESIDERATI
Come tutti i medicinali, FARLUTAL può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino
Tabella delle reazioni avverse (nell’uso ginecologico ed oncologico)
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* La frequenza di tali AE è stata calcolata sulla base dei dati relativi a 4 studi clinici in pazienti oncologici su 1300 pazienti circa
Ulteriori eventi avversi segnalati nella fase di commercializzazione
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Nella fase di commercializzazione del prodotto sono stati segnalati rari casi di osteoporosi incluso fratture osteoporotiche in pazienti che assumevano medrossiprogesterone acetato per via intramuscolare.
Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio rivolgersi al medico o al farmacista. Gli effetti indesiderati possono, inoltre, essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: “www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili”. La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.”
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: vedere la data di scadenza indicata sulla confezione.
ATTENZIONE: Non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.
La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici.
Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizzano più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
COMPOSIZIONE
Ogni flacone contiene: principio attivo: medrossiprogesterone acetato 150 mg.
Eccipienti: macrogol “4000”; polisorbato “80”; metile-para-idrossibenzoato;
propile-para-idrossibenzoato; sodio cloruro: carmellosa sodica; acqua per preparazioni iniettabili.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Sospensione iniettabile per usi intramuscolare
FARLUTAL 150 mg/3 ml, 1 flacone
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Pfizer Italia S.r.l.-via Isonzo, 71-04100 Latina
PRODUTTORE
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Actavis Italy S.p.A. – Viale Pasteur 10, 20014 Nerviano (MI).
REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO: