CISPLATINO HOSPIRA

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FOGLIO ILLUSTRATIVO

Elenco capitoli

  1. Denominazione del medicinale
  2. Categoria farmacoterapeutica
  3. Indicazioni terapeutiche
  4. Controindicazioni
  5. Precauzioni per l’uso
    1. Incompatibilità).
  6. Interazioni
  7. Avvertenze speciali
    1. Allattamento).
    2. Gravidanza e allattamento
    3. Gravidanza
    4. Allattamento
  8. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
    1. Dose, modo e tempo di somministrazione
    2. Incompatibilità).
    3. Adulti e bambini:
    4. Precauzioni per l’uso).
  9. Avvertenze speciali e Precauzioni per l’uso).
    1. Incompatibilità
  10. Istruzioni per la preparazione e l’uso
  11. Sovradosaggio
  12. Effetti indesiderati
  13. Avvertenze speciali e Precauzioni per l’uso).
    1. Segnalazione degli effetti indesiderati
  14. Scadenza e conservazione
  15. Composizione
  16. Forma farmaceutica e contenuto

Denominazione del medicinale

Cisplatino Hospira 10mg/10ml Concentrato per soluzione

per infusione

Cisplatino Hospira 50mg/50ml Concentrato per soluzione

per infusione

Cisplatino Hospira 100mg/100ml Concentrato per

soluzione per infusione

Medicinale equivalente

Categoria farmacoterapeutica

Antineoplastico

Indicazioni terapeutiche

Il Cisplatino Hospira somministrato come farmaco singolo o in associazione ad altri chemioterapici, è indicato per il trattamento di:

  1. carcinoma germinale metastatico-non-seminoma;
  2. carcinoma avanzato e refrattario dell’ovaio;
  3. carcinoma avanzato e refrattario della vescica;
  4. carcinoma epidermoide della testa e del collo.

Controindicazioni

Cisplatino è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Cisplatino è controindicato in pazienti con mielosoppressione, in pazienti disidratati e quelli con precedenti problemi di disfunzione renale o con problemi all’udito in quanto cisplatino è nefrotossico e neurotossico (in particolare ototossico). Tali tossicità possono essere cumulative se queste problematiche sono pre-esistenti la somministrazione.

Le pazienti che assumono cisplatino non devono allattare.

La contemporanea somministrazione di vaccino per la febbre gialla è controindicata.

E’ controindicato nei pazienti con neuropatia causata dal cisplatino.

E’ controindicato nei pazienti in trattamento concomitante con fenitoina (vedere Interazioni).

Il Cisplatino Hospira è controindicato in gravidanza.

Precauzioni per l’uso

Il cisplatino reagisce con l’alluminio per formare un precipitato nero di platino. Tutti i set per infusione, aghi, cateteri e siringhe contenenti alluminio devono essere evitati (vedere

Incompatibilità).

Cisplatino deve essere somministrato sotto stretto controllo di un medico qualificato, specialista nell’uso di agenti chemioterapici.

Un controllo e una gestione appropriata del trattamento e delle sue complicazioni sono possibili solo a fronte di una diagnosi adeguata e di esatte condizioni di impiego.

La soluzione per infusione non deve essere miscelata con altri farmaci o additivi (vedere Incompatibilità).

Prima, durante e dopo la somministrazione di cisplatino, devono essere determinati i seguenti parametri e lo stato funzionale degli organi:

  • funzione renale;
  • funzione epatica;
  • funzione ematopoietica (conta dei globuli rossi, globuli bianchi e piastrine nel sangue);
  • elettroliti sierici (calcio, sodio, potassio, magnesio).

Questi esami devono essere ripetuti ogni settimana per tutta la durata del trattamento con cisplatino.

La somministrazione successiva di cisplatino deve essere ritardata fino a quando non si raggiungono valori normali dei seguenti parametri:

  • Creatinina sierica < 130 μmol/l o 1,5 mg/dl
  • Urea < 25 mg/dl
  • Globuli bianchi > 4.000/μl o > 4,0 x 10 9 /l
  • Piastrine > 100.000/μl o > 100 x 10 9 /l
  • Audiogramma: risultati nel range normale.
    Cisplatino causa grave nefrotossicità cumulativa.
    Un’escrezione di urina di 100 ml/h o maggiore tende a minimizzare la nefrotossicità di cisplatino. Questo si può realizzare con un’idratazione preventiva di 2 litri di un’appropriata soluzione endovenosa, e da una simile idratazione post infusione (si raccomandano 2500 ml/m 2 /24 h). Se l’idratazione massiccia è insufficiente a mantenere adeguata l’escrezione di urina, può essere somministrato un diuretico osmotico (ad esempio mannitolo).
    L’iperuricemia e l’iperalbuminemia possono predisporre a nefrotossicità indotta da cisplatino.
    Sono stati segnalati casi gravi di neuropatie. Queste neuropatie possono essere irreversibili e possono manifestarsi con parestesia, areflessia e perdita propriocettiva e una sensazione di vibrazioni. È stata riportata anche la perdita della funzione motoria. Un esame neurologico deve essere effettuato ad intervalli regolari.
    Particolare cautela deve essere esercitata nei pazienti con neuropatia periferica non causata dal cisplatino. Prima di ogni ciclo, deve essere stabilita l’assenza di sintomi di neuropatia periferica.
    Ototossicità è stata osservata fino al 31% dei pazienti trattati con una singola dose di cisplatino di 50 mg/m 2, e si manifesta con tinnito e/o perdita dell’udito nella gamma di frequenza elevata (da 4000 a 8000Hz). Occasionalmente si può verificare una diminuzione della capacità di percepire i toni di una conversazione. L’effetto ototossico può essere più pronunciato nei bambini che ricevono cisplatino. La perdita dell’udito può essere unilaterale o bilaterale e tende a diventare più frequente e grave con dosi ripetute; tuttavia, raramente è stata segnalata sordità dopo la dose iniziale di cisplatino. L’ototossicità può essere aumentata da una precedente irradiazione cranica simultanea è può essere collegata al picco della concentrazione plasmatica del cisplatino. Non è chiaro se l’ototossicità indotta da cisplatino sia reversibile. Prima di iniziare la terapia e prima di successive dosi di cisplatino deve essere eseguito un controllo accurato tramite audiometria. È stata riportata anche tossicità vestibolare (vedere Effetti Indesiderati).
    Come con altri prodotti a base di platino, si possono verificare reazioni di ipersensibilità che appaiono nella maggior parte dei casi durante l’infusione, e richiedono la sospensione dell’infusione e un appropriato trattamento sintomatico.
    Reazioni crociate, talvolta fatali, sono state riportate con tutti i composti del platino (vedere Effetti Indesiderati e Controindicazioni).
    Sono state osservate reazioni di tipo anafilattico al cisplatino.
    Queste reazioni possono essere controllate con la somministrazione di antistaminici, adrenalina e/o glucocorticoidi.
    La conta ematologica e la funzione epatica devono essere controllate a intervalli regolari.
    Negli esseri umani, in rari casi la comparsa di leucemia acuta ha coinciso con l’utilizzo di cisplatino, che era in genere associato con altri agenti leucemogeni.
    Cisplatino è un agente mutageno nei batteri e provoca aberrazioni cromosomiche in colture su cellule animali. La cancerogenicità è possibile ma non è stata dimostrata.
    Cisplatino è teratogeno ed embriotossico nei topi.
    Durante la somministrazione di cisplatino possono verificarsi reazioni nel sito di iniezione. Data la possibilità di stravaso, si raccomanda di controllare attentamente il sito di infusione per la possibilità di infiltrazione durante la somministrazione del farmaco. Al momento, non si conosce un trattamento specifico per le reazioni da stravaso.
    1. Reazioni nel sito di iniezione

Nefrotossicità

L’insufficienza renale relativa alla dose totale e correlata alla dose singola, costituisce la principale limitazione di dosaggio del cisplatino. Le modificazioni più comunemente osservate sono una caduta del volume di filtrazione glomerulare, che provoca l’elevazione dei livelli di creatinina sierica e la riduzione dell’effettivo flusso plasmatico a livello renale. L’idratazione pre e post-trattamento può ridurre la nefrotossicità (vedere Posologia e modo di somministrazione). Prima di iniziare un nuovo ciclo di trattamento, la funzione renale deve essere tornata a valori normali.

Mielotossicità

Anche la tossicità a livello ematico è correlata alla dose singola e al dosaggio totale.

I livelli più bassi di piastrine e di leucociti circolanti si osservano generalmente dopo 18-23 giorni (varia da 7,3 a 45). Nella maggior parte dei pazienti il recupero avviene entro il 39° giorno (varia da 13 a 62). Leucopenia e trombocitopenia sono più marcate con la somministrazione di dosi superiori a 50mg/m 2.

Non devono essere effettuati ulteriori cicli di trattamento con cisplatino fino a che le piastrine non abbiano raggiunto livelli di oltre 100.000/mm 3 e i globuli bianchi, livelli superiori a

4.000/mm 3.

Anemia

L’anemia (diminuzione dell’emoglobina superiore a 2g/100ml), si verifica in un significativo numero di pazienti, generalmente dopo vari cicli di trattamento. Nei casi gravi, si possono rendere necessarie trasfusioni di globuli rossi.

A seguito della somministrazione del cisplatino è stato segnalato un caso di anemia emolitica con test di Coombs positivo. Ulteriori cicli di trattamento con cisplatino in pazienti con sensibilizzazione a questo farmaco, possono causare aumento dell’emolisi.

Nausea e Vomito

Marcata nausea e vomito si osservano in quasi tutti i pazienti sottoposti al trattamento con il cisplatino e talvolta questi sintomi sono così gravi da dover procedere ad una riduzione del dosaggio o alla sospensione del trattamento.

Ototossicità

L’ototossicità è in relazione alla dose totale e si verifica principalmente con trattamenti ad alte dosi. Tinnito o riduzione occasionale della capacità di udire normali conversazioni, sono sintomi di ototossicità frequentemente osservati. Il tinnito è solitamente di natura transitoria, con una durata che varia da alcune ore ad una settimana, dopo la sospensione del trattamento. La perdita dell’udito può essere sia unilaterale che bilaterale ed è riferita alle alte frequenze (da 4.000 a 8.000 Hz).

La frequenza e la gravità di questi disturbi dell’udito aumentano con il proseguimento del trattamento e i danni gravi potrebbero essere non reversibili. La funzione uditiva deve essere attentamente controllata per evitare questi sintomi di ototossicità

Ipomagnesiemia e Ipocalcemia

I casi di ipomagnesiemia sono frequenti e probabilmente dovuti a danni ai tubuli renali, che provocano una perdita di ioni di magnesio. Si possono verificare casi di ipocalcemia secondaria, con conseguente tetania. E’ necessario tenere sotto controllo gli elettroliti.

Neurotossicità

Casi di neuropatia periferica, ipotensione posturale, sindromi miasteniche, convulsioni e perdita della vista si possono verificare, specialmente dopo trattamento prolungato con il cisplatino. Si raccomanda l’interruzione del trattamento, nel caso si dovessero manifestare questi sintomi.

Reazioni di tipo anafilattico

Reazioni di tipo anafilattico, conseguenti alla terapia con il cisplatino, si sono verificate occasionalmente. I pazienti con anamnesi di atopia familiare sono particolarmente esposti al rischio che tali reazioni si manifestino.

Il Cisplatino Hospira deve essere somministrato sotto controllo medico specialistico, esclusivamente in centri specializzati e opportunamente attrezzati.

Al fine di minimizzare il rischio di nefrotossicità, si consiglia di idratare il paziente prima, durante e dopo il trattamento con il cisplatino (vedere Posologia e modo di somministrazione). Prima del trattamento iniziale e quindi dopo le dosi successive, si consiglia di tenere sotto controllo i seguenti parametri: funzionalità renale, incluso il volume di filtrazione glomerulare; azoto ureico ematico; creatinina sierica e clearance della creatinina; acido urico; elettroliti per evidenziare eventuale ipomagnesiemia, ipocalcemia o ipofosfatemia; funzionalità uditiva; globuli rossi, globuli bianchi e piastrine; funzionalità epatica e condizioni neurologiche.

Si consiglia di tenere sotto stretto controllo i pazienti in trattamento con il cisplatino per la possibilità che si verifichino reazioni di tipo anafilattoide; i mezzi ed i farmaci necessari al trattamento di tali reazioni devono essere immediatamente disponibili.

Il paziente deve consultare il proprio medico per essere istruito sulla più corretta modalità di somministrazione del farmaco.

Interazioni

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

L’impiego simultaneo di farmaci mielosoppressori o di radioterapia intensifica gli effetti dell’attività mielosoppressiva del cisplastino.

L’insorgenza di nefrotossicità causata dal cisplatino può essere intensificata dal trattamento concomitante con farmaci antiipertensivi contenenti furosemide, idralazina, diazossido e propranololo.

Sostanze nefrotossiche

La somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici (ad esempio cefalosporine, aminoglicosidi, amfotericina B o mezzi di contrasto) o ototossici (ad esempio aminoglicosidi) potenzia l’effetto tossico del cisplatino sui reni. Durante o dopo il trattamento con cisplatino si raccomanda cautela con sostanze eliminate prevalentemente per via renale, come ad esempio agenti citostatici come la bleomicina e il metotrexato, a causa della potenziale riduzione dell’eliminazione renale.

Il cisplatino somministrato in associazione con bleomicina e vinblastina può indurre un fenomeno di Raynaud.

La tossicità renale di ifosfamide può essere maggiore se usato in combinazione con cisplatino o in pazienti che in precedenza hanno ricevuto cisplatino.

In alcuni casi, dopo il trattamento con cisplatino in combinazione con bleomicina ed etoposide, è stata riscontrata una riduzione dei valori di litio del sangue. Si raccomanda pertanto di monitorare i valori di litio.

Se sono usati con il cisplatino, può essere necessario adeguare il dosaggio di allopurinolo, colchicina, probenecid o sulfinpirazone, perché il cisplatino provoca un aumento della concentrazione di acido urico nel siero.

In uno studio su pazienti oncologici con tumori metastatici o avanzati, l’associazione di docetaxel e cisplatino ha indotto effetti neurotossici più gravi (dose correlati e sensoriali) rispetto agli stessi farmaci usati in monoterapia a dosi simili.

Gli agenti chelanti, come la penicillamina, possono ridurre l’efficacia del cisplatino.

Nell’impiego concomitante di cisplatino e ciclosporina, deve essere tenuta in considerazione l’eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione.

Sostanze ototossiche

La somministrazione concomitante di sostanze ototossiche (ad esempio aminoglicosidi, diuretici dell’ansa) potenzia l’effetto tossico del cisplatino sulla funzione uditiva. Fatta eccezione per i pazienti trattati con dosi di cisplatino superiore a 60 mg/m 2, la cui secrezione urinaria è inferiore a 1000 ml per 24 ore, non dovrebbe essere applicata nessuna diuresi forzata con diuretici dell’ansa considerando i possibili danni per l’apparato renale e l’ototossicità.

Ifosfamide può aumentare la perdita dell’udito a causa di cisplatino.

Vaccini vivi attenuati

Il vaccino contro la febbre gialla è strettamente controindicato a causa del rischio di malattia sistemica fatale da vaccinazione (vedere Controindicazioni). In considerazione del rischio di malattia generalizzata, si consiglia di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile.

Anticoagulanti orali

In caso di utilizzo contemporaneo di anticoagulanti orali, si consiglia di controllare regolarmente l’INR.

Antistaminici, fenotiazine e altro

L’uso contemporaneo di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozine, fenotiazine, tioxanteni o trimetobenzamidi può mascherare i sintomi di ototossicità (come vertigini e tinnito).

Sostanze antiepilettiche

Le concentrazioni sieriche di farmaci anticonvulsivanti possono rimanere a livelli subterapeutici durante il trattamento con cisplatino.

Il cisplatino può ridurre l’assorbimento della fenitoina, con conseguente riduzione del controllo dell’epilessia quando la fenitoina viene somministrata contemporaneamente. Durante la terapia con cisplatino è assolutamente controindicato iniziare una nuova terapia con anticonvulsivanti (vedere Controindicazioni).

Combinazione piridossina + altretamina

Durante uno studio randomizzato del trattamento del carcinoma ovarico avanzato, il tempo di risposta è stato sfavorevolmente influenzato quando piridossina è stata usata in combinazione con altretamina (Esametilmelamina) e cisplatino.

Paclitaxel

Il trattamento con cisplatino prima di un’infusione di paclitaxel potrebbe ridurre la clearance del paclitaxel del 33% e quindi intensificare la neurotossicità.

Farmaci potenzialmente nefrotossici o ototossici, quali gli antibiotici aminoglicosidici o i diuretici dell’ansa, possono aggravare gli effetti nefrotossici ed ototossici del cisplatino. Il cisplatino interagisce con l’alluminio, formando un precipitato nero. Aghi, siringhe, cateteri o set per somministrazione E.V. che contengono alluminio, non devono essere utilizzati per la somministrazione del cisplatino.

Avvertenze speciali

Il contenitore di questo medicinale è costituito di gomma latex.

Può causare gravi reazioni allergiche.

Questo agente citostatico ha mostrato una tossicità più marcata di quanto di solito si osserva in chemioterapia antineoplastica. La tossicità renale, che è cumulativa, è grave e richiede particolari precauzioni durante la somministrazione (vedere Effetti

Indesiderati e Somministrazione). Nausea e vomito possono essere intensi e richiedono un adeguato trattamento antiemetico.

Deve essere esercitata una stretta sorveglianza relativamente a reazioni di ototossicità, mielodepressione e reazioni anafilattiche (vedere Effetti Indesiderati).

Preparazione della soluzione endovenosa

Come con tutti gli altri prodotti potenzialmente tossici, sono essenziali precauzioni quando si maneggia la soluzione di cisplatino. In caso di esposizione accidentale al prodotto sono possibili lesioni cutanee. Si consiglia di indossare guanti. Nel caso in cui la soluzione di cisplatino entrasse in contatto con la pelle o le mucose, lavare la pelle o le mucose energicamente con acqua e sapone. Si raccomanda di adeguarsi alle procedure appropriate per la manipolazione e l’eliminazione degli agenti citostatici.

Prima di somministrare la soluzione al paziente, verificare la limpidezza della soluzione e l’assenza di particelle.

Particolare attenzione è richiesta nei pazienti con infezioni batteriche o virali acute.

I pazienti di entrambi i sessi devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo il trattamento con cisplatino (vedere Gravidanza e

Allattamento).

L’uso concomitante di farmaci potenzialmente nefrotossici, come gli antibiotici aminoglicosidici, può compromettere gravemente la funzionalità renale.

Dosi elevate possono essere ototossiche; è consigliabile valutare la capacità uditiva prima e a intervalli regolari durante la terapia.

La mielotossicità è dose dipendente; è necessario controllare frequentemente la crasi ematica mediante conteggio di eritrociti, leucociti e piastrine. La possibile neurotossicità da cisplatino richiede esami neurologici regolari. Periodicamente occorre controllare la funzionalità epatica. Le reazioni di tipo anafilattico possono essere controllate con antistaminici, adrenalina e/o glicocorticoidi.

Durante la fleboclisi, il flacone deve essere mantenuto al riparo dalla luce. Poiché il Cisplatino Hospira a contatto con l’alluminio si degrada, non si devono usare apparecchiature contenenti tale metallo.

Il Cisplatino Hospira viene somministrato dopo idratazione del paziente per ridurre la nefrotossicità. Diversi autori hanno impiegato a questo scopo anche il mannitolo per infusione. E’

consigliabile continuare una adeguata idratazione per tutte le 24 ore successive alla somministrazione del farmaco. La quantità totale di liquidi da introdurre per ogni singolo trattamento varia a seconda della modalità di somministrazione.

Gravidanza e allattamento

Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.

Gravidanza

Cisplatino può essere tossico per il feto quando somministrato ad una donna incinta.

Durante il trattamento con cisplatino e per almeno i successivi 6 mesi, devono essere intraprese misure appropriate per evitare la gravidanza; questo vale per i pazienti di entrambi i sessi.

È raccomandata una consulenza genetica se il paziente desidera avere figli dopo la cessazione del trattamento.

Dal momento che un trattamento con cisplatino può causare sterilità irreversibile, si raccomanda che gli uomini che desiderino diventare padri in futuro, chiedano consiglio sulla crioconservazione di sperma prima del trattamento.

Allattamento

Il cisplatino viene escreto nel latte materno. Le pazienti trattate con cisplatino non devono allattare.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

I profili degli effetti indesiderati tuttavia (a carico del sistema nervoso centrale e degli organi di senso) possono influire in misura minore o moderata sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari. I pazienti che sono affetti da questi effetti (ad esempio sono affetti da sonnolenza o vomito) devono evitare la guida di veicoli e l’uso di macchinari.

Dose, modo e tempo di somministrazione

Cisplatino Hospira concentrato per soluzione per infusione deve essere diluito prima della somministrazione. Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione (vedere paragrafo Preparazione della soluzione endovenosa e V)

Alterazione della funzionalità renale b) Somministrazione).

La soluzione diluita deve essere somministrata esclusivamente per via endovenosa mediante infusione (vedere di seguito). Per la somministrazione, si deve evitare che qualsiasi dispositivo (set per infusione endovenosa, aghi, cateteri, siringhe) contenente alluminio possa venire in contatto con il cisplatino (vedere

Incompatibilità).

Adulti e bambini:

La dose di cisplatino dipende dalla malattia primaria, dalla reazione prevista e dal fatto che il cisplatino sia utilizzato in monoterapia o come componente di una chemioterapia combinata. Le indicazioni relative alla posologia si applicano sia agli adulti che ai bambini.

i) monoterapia per adulti e bambini

La posologia consigliata è: 50-100mg/m 2, in singola infusione endovenosa della durata di 6-8 ore, ogni 3-4 settimane; oppure, infusione lenta endovenosa di 15-20mg/m 2 /giorno per 5 giorni, ogni 3-4 settimane.

Se il cisplatino viene utilizzato in una chemioterapia combinata, la dose di cisplatino deve essere ridotta. La dose abituale è 20 mg/m² o più una volta ogni 3-4 settimane.

Il dosaggio deve essere ridotto nei pazienti con depressione midollare.

Il Cisplatino Hospira non contiene agenti batteriostatici. Per ridurre i rischi di contaminazione microbiologiche si raccomanda che ulteriori diluizioni vengano effettuate immediatamente prima dell’uso e che, dopo la preparazione della soluzione, si inizi l’infusione non appena possibile. L’infusione deve essere completata entro 24 ore dalla preparazione della soluzione e i residui devono essere eliminati.

Per le avvertenze e le precauzioni da considerare prima dell’inizio del ciclo di trattamento successivo (vedere Avvertenze speciali e

Precauzioni per l’uso).

ii) Terapia in associazione con altri farmaci

Il Cisplatino Hospira viene comunemente utilizzato in associazione con i seguenti agenti citotossici: (adriamicina), esametilmelamina,

  • per il trattamento dei tumori ai testicoli: vinblastina, bleomicina, actinomicina D;
  • per il trattamento dei tumori dell’ovaio: ciclofosfamide, doxorubicina fluorouracile;
  • per il trattamento dei tumori alla testa e al collo: bleomicina, metotrexato.

iii) Trattamento successivo con cisplatino

La successiva dose di cisplatino non deve essere somministrata fino a quando:

  1. il valore della creatinina sierica non sia inferiore a 140 µmol/L e/o il valore dell’azotemia non sia inferiore a 9 mmol/L, e
  2. gli elementi corpuscolari del sangue non siano ad un livello accettabile (piastrine almeno 100.000/mm 3, globuli bianchi almeno 4.000/mm 3.

Prima di iniziare il trattamento, è consigliabile effettuare un audiogramma e sottoporre il paziente a periodici controlli per diagnosticare un eventuale deterioramento dell’udito (vedere

Avvertenze speciali e Precauzioni per l’uso).

iv) Alterazioni della funzionalità epatica

Gli studi clinici condotti nell’uomo hanno indicato un forte assorbimento di cisplatino a livello epatico. Sono stati riportati elevati livelli di AST e di fosfatasi alcalina, con manifestazioni cliniche di tossicità epatica. Il cisplatino deve essere somministrato con cautela a pazienti con anamnesi di disfunzioni epatiche.

v) Alterazioni della funzionalità renale

Il cisplatino viene fortemente assorbito a livello renale e determina nefrotossicità correlata alla dose e cumulativa. Il farmaco viene escreto principalmente nelle urine. L’emivita plasmatica del cisplatino è prolungata ed i livelli plasmatici sono fortemente elevati in caso di insufficienza renale.

Il farmaco deve essere somministrato con cautela a pazienti con anamnesi di insufficienza renale. Il Cisplatino Hospira è controindicato in pazienti con livelli di creatinina superiori a 200

µmol/L. Non è consigliato ripetere il trattamento fino a che i livelli di creatinina sierica non siano scesi al di sotto di 140 µmol/L e/o i livelli ematici di azotemia non siano inferiori a 9 mmol/L.

Si consiglia di idratare adeguatamente il paziente prima e per le 24 ore successive alla somministrazione del cisplatino, per assicurare una buona minzione e minimizzare la nefrotossicità.

a) Pretrattamento: il paziente può essere idratato con una infusione endovenosa di 2 litri di glucosio al 5% in soluzione salina da ½ a 1/3 Normale, per 2-4 ore.

b) Somministrazione: il Cisplatino Hospira deve essere diluito in almeno un litro di soluzione salina Normale e somministrato per infusione per il periodo di tempo desiderato.

c) Pretrattamento: è importante mantenere un adeguato livello di idratazione e di minzione per 24 ore dopo l’infusione.

Incompatibilità

Il cisplatino può interagire con l’alluminio. Consultare il paragrafo “ Avvertenze Speciali ”.

Istruzioni per la preparazione e l’uso

Linee guida per la manipolazione dei farmaci citotossici

Come per tutti gli altri agenti antineoplastici il Cisplatino Hospira

deve essere maneggiato da personale addestrato, in un’area appositamente designata (preferibilmente in una cappa a flusso laminare adeguata per trattare composti citotossici). Il personale dovrà indossare guanti di protezione e in caso di contatto accidentale della soluzione con pelle o mucose, l’area interessata deve essere immediatamente lavata con abbondante acqua e sapone.

Si raccomanda l’uso si siringhe Luer-Lock. E’ preferibile utilizzare aghi a foro largo per minimizzare la pressione e la possibile formazione di aerosol.

Gli oggetti utilizzati per la preparazione di soluzioni di Cisplatino

Hospira o adibiti alla raccolta di rifiuti corporei devono essere eliminati in sacchetti di politene con doppia chiusura ed inceneriti a 1100°C.

Procedura da seguire in caso di versamento della soluzione

In caso di versamento della soluzione, è necessario limitare l’accesso nell’area interessata. Il personale dovrà indossare due paia di guanti, una maschera respiratoria, un camice di protezione ed occhiali di sicurezza.

Limitare lo spargimento della soluzione rovesciata utilizzando materiale assorbente, ad esempio carta, segatura o ghiaia assorbente (per animali). E’ possibile utilizzare anche ipoclorito di sodio al 5%. Il materiale assorbente utilizzato ed eventuali altri scarti devono essere raccolti, messi in contenitori di plastica, sigillati ed etichettati in maniera appropriata. I rifiuti citotossici devono essere considerati pericolosi o tossici e muniti di etichetta riportante in modo chiaro la seguente dicitura: RIFIUTI CITOTOSSICI DA INCENERIRE A 1100°C. I rifiuti devono essere inceneriti a 1100°C per ameno un secondo. Ripulire l’area dove si è verificato il versamento con abbondante acqua.

Sovradosaggio

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Cisplatino Hospira avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

I sintomi di sovradosaggio comprendono i suddetti effetti indesiderati presenti con gravità accentuata. Un’efficiente idratazione e la diuresi osmotica, praticate subito dopo il sovradosaggio, possono contribuire a ridurre la tossicità.

In caso di sovradosaggio (> 200 mg/m 2), sono possibili effetti diretti sul centro della respirazione, che potrebbero causare disturbi respiratori potenzialmente letali e alterazione dell’equilibrio acido-base dovute al superamento della barriera ematoencefalica.

E’ essenziale esercitare cautela per evitare un sovradosaggio accidentale.

Un sovradosaggio acuto di cisplatino può causare insufficienza renale, insufficienza epatica, sordità, tossicità oculare (compreso il distacco della retina), mielosoppressione significativa, nausea e vomito intrattabile e/o neurite. Un sovradosaggio può essere fatale.

Non esiste un antidoto specifico in caso di sovradosaggio di cisplatino. Anche se l’emodialisi è iniziata 4 ore dopo il sovradosaggio, ha poco effetto sulla eliminazione del cisplatino dall’organismo in seguito a una forte e rapida fissazione di cisplatino alle proteine. Il trattamento in caso di sovradosaggio è costituito da misure di supporto generale.

Se si ha qualsiasi dubbio sull’uso di Cisplatino Hospira, rivolgersi al medico o al farmacista.

Effetti indesiderati

Come tutti i medicinali, Cisplatino Hospira può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Gli effetti indesiderati dipendono dalla dose utilizzata e possono avere effetti cumulativi.

Gli eventi avversi più frequentemente riportati (> 10%) per cisplatino sono stati quelli ematologici (leucopenia, trombocitopenia e anemia), gastrointestinali (anoressia, nausea, vomito e diarrea), disturbi dell’udito (compromissione dell’udito), disturbi renali (insufficienza renale, nefrotossicità, iperuricemia) e febbre.

Gravi effetti tossici sui reni, midollo osseo e l’udito sono stati riportati fino a circa un terzo dei pazienti trattati con una singola dose di cisplatino; gli effetti sono generalmente correlati alla dose e cumulativi. Ototossicità può essere più grave nei bambini.

Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune (> 1/10): comune (> 1/100 a < 1/10); non comune (> 1/1.000 a < 1/100); rari (> 1/10.000 a < 1/1.000); molto rari (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere stimata dai dati disponibili). a: complicazioni infettive hanno portato alla morte di alcuni pazienti. b: L’ipersensibilità può presentarsi come eruzione cutanea, orticaria, eritema o prurito allergico. Sono stati riportati sintomi per le reazioni anafilattoidi come edema facciale, vampate, sibilo, broncospasmo, tachicardia, e ipotensione. Le reazioni si manifestano solitamente entro pochi minuti dalla somministrazione del farmaco e possono essere controllate con la somministrazione E.V. di adrenalina, corticosteroidi e/o antistaminici. c: I pazienti possono perdere la capacità di sostenere una normale conversazione. L’alterazione dell’udito indotta da cisplatino può essere grave nei pazienti pediatrici e negli anziani (vedere Avvertenze speciali e Precauzioni per l’uso). d: aumenti di azotemia e creatinina, acido urico sierico, e/o una diminuzione della clearance della creatinina sono compresi nel concetto di insufficienza renale. e: tossicità locale per i tessuti molli, comprese cellulite dei tessuti, fibrosi e necrosi (comune), dolore (comune), edema (comune) ed eritema (comune) a seguito di stravaso. f: quale aspetto della nefrotossicità si può manifestare iperuricemia, particolarmente a dosi superiori a 50 mg/m 2. Il picco dei livelli ematici viene raggiunto 3-5 giorni dopo la somministrazione del farmaco. E’ possibile somministrare allopurinolo per ridurre i livelli sierici di acido urico. g: neuropatie periferiche, che si manifestano come parestesia, areflessia e perdita della propriocezione e della sensazione vibratoria si possono verificare, specialmente se il cisplatino viene somministrato a dosi più elevate o più frequentemente di quanto non sia consigliato. La neuropatia può insorgere o progredire anche dopo l’interruzione del trattamento. Queste neuropatie costituiscono un fattore dose-limitante e possono essere irreversibili.

Nausea marcata e vomito generalmente iniziano entro 1-4 ore dal trattamento e possono perdurare per una settimana. Questo può rendere necessaria la sospensione del trattamento.

La nefrotossicità è cumulativa e correlata alla dose ed è l’effetto tossico più limitante per il paziente. La tossicità renale tende a essere più persistente e grave con il ripetersi dei cicli di trattamento fino a diventare irreversibile (vedere punto

Avvertenze speciali e Precauzioni per l’uso).

Altre tossicità: sia pure raramente, sono stati riportati casi di tossicità vascolare con la somministrazione di cisplatino in associazione ad altri farmaci antineoplastici. Le manifestazioni osservate sono eterogenee includendo, tra l’altro, infarto miocardio, ictus, arterite cerebrale e sindrome emolitoco-uremica.

Infine, la somministrazione accidentale di cisplatino nei tessuti perivascolari può dar luogo a reazioni locali di entità variabile, dipendenti dalla concentrazione del farmaco, che possono esitare in cellulite, fibrosi e necrosi.

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio rivolgersi al medico o al farmacista.

Gli effetti indesiderati possono, inoltre, essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili”. La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.”

Scadenza e conservazione

Verificare la data di scadenza indicata sulla confezione.

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo tale data.

Il Cisplatino Hospira non contiene agenti batteriostatici. Per ridurre i rischi di contaminazione microbiologiche si raccomanda che ulteriori diluizioni vengano effettuate immediatamente prima dell’uso e che, dopo la preparazione della soluzione, si inizi l’infusione non appena possibile. L’infusione deve essere completata entro 24 ore dalla preparazione della soluzione e i residui devono essere eliminati.

Il prodotto e le soluzioni ricostituite vanno conservate tra i 15° e i

25°C. Non conservare in frigorifero. Tenere al riparo dalla luce.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.

Composizione

Ogni ml contiene:

Principio attivo:

Cisplatino 1 mg

Eccipienti:

Mannitolo – Sodio cloruro – NaOH 1N e/o HCl 1N per correggere il pH-Acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 1 ml.

Forma farmaceutica e contenuto

Concentrato per soluzione per infusione

Flaconcino (Onco-Tain) da 10 ml contenente 10 mg di cisplatino

Flacone (Onco-Tain) da 50 ml contenente 50 mg di cisplatino

Flacone (Onco-Tain) da 100 ml contenente 100 mg di cisplatino

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Hospira Italia Srl – Via Orazio 20-22, 80122 Napoli

Produttore

Hospira Australia Pty Limited

Lexia Place

Mulgrave, Victoria 3170 Australia

Revisione del Foglio illustrativo da parte dell’Agenzia

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