ARACYTIN

Home / ARACYTIN

FOGLIO ILLUSTRATIVO

ARACYTIN 100 mg/5 ml Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile
ARACYTIN 500 mg/10 ml Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile

citarabina

Elenco capitoli

  1. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  3. CONTROINDICAZIONI
  4. PRECAUZIONI PER L’USO
  5. INTERAZIONI
  6. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Fertilità, gravidanza e allattamento
    2. Gravidanza
    3. Allattamento
    4. Fertilità
    5. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
    6. DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
    7. Incompatibilità
    8. Incompatibilità con medicinali
  7. SOVRADOSAGGIO
  8. EFFETTI INDESIDERATI
    1. Patologie del sistema emolinfopoietico
    2. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
  9. SCADENZA E CONSERVAZIONE
  10. INDICAZIONI PER L’APERTURA DELLA FIALA
  11. COMPOSIZIONE
  12. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antineoplastico-antimetabolita – analogo della pirimidina

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

ARACYTIN è indicato per indurre la remissione nella leucemia acuta mieloide dell’adulto e del bambino.
E’ secondariamente indicato nel trattamento delle altre forme proliferative della serie bianca.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti

La terapia con ARACYTIN non deve essere effettuata nei seguenti casi:

  • in pazienti con pre-esistente depressione midollare indotta da altri farmaci, a meno che tale terapia sia considerata la migliore alternativa terapeutica per il paziente;
  • in pazienti in cui si ha un aumento della difficoltà di coordinazione del corpo dopo il trattamento con radiazioni con altri farmaci anticancro come il metotrexato;
  • se la conta cellulare nel sangue è molto bassa per altre cause oltre al cancro

PRECAUZIONI PER L’USO

Effetti ematologici

ARACYTIN ha una potente attività mieloinibitrice; la gravità dipende dal dosaggio e dallo schema di somministrazione. La terapia deve essere iniziata con cautela nei pazienti con preesistente depressione midollare indotta da farmaci. I pazienti trattati con ARACYTIN devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza medica e, durante la terapia deve essere effettuato giornalmente il conteggio dei globuli bianchi e delle piastrine. Esami del midollo osseo devono essere effettuati frequentemente dopo la scomparsa delle forme blastiche dal sangue periferico. Devono essere disponibili tutte le misure idonee alla gestione di complicazioni, anche fatali, della soppressione del midollo osseo (infezioni conseguenti a granulocitopenia ed alla compromissione di altri sistemi di difesa dell’organismo, e emorragie dovute a trombocitopenia).

La terapia con ARACYTIN deve essere modificata o sospesa quando le piastrine scendono al di sotto di 50.000/mm 3 o quando i granulociti scendono al di sotto di 1.000/mm 3.

Il conteggio degli elementi formati nel sangue periferico può continuare a scendere dopo la sospensione del farmaco e raggiungere il nadir dopo intervalli di 12-24 giorni dal termine della somministrazione.

Il trattamento può essere ripreso quando si manifestano segni precisi di recupero dell’attività midollare con aumento delle piastrine o dei granulociti.

Attendere che i valori ematologici si normalizzino prima di riprendere il trattamento può comportare la perdita del controllo della malattia.

Precauzioni diverse possono essere adottate in caso di gravi segni di tossicità in altri apparati o per la rapida caduta degli elementi formati nel sangue periferico.

Sono state riportate reazioni anafilattiche in seguito a trattamento con citarabina. Sono stati segnalati casi di anafilassi che hanno portato ad arresto cardiopolmonare acuto, per i quali è stata necessaria la rianimazione del paziente. Questi eventi si sono verificati subito dopo l’infusione di citarabina.

Sono stati riportati dolore addominale (peritonite) e colite positiva al test al guaiaco, con associate neutropenia e trombocitopenia, in pazienti trattati con dosi convenzionali di citarabina in associazione ad altri medicinali. I pazienti hanno risposto ad un intervento medico di tipo non chirurgico. E’ stata segnalata una paralisi ascendente progressiva ritardata, che è risultata fatale, in bambini affetti da leucemia mieloide acuta in seguito alla somministrazione intratecale ed endovenosa di dosi convenzionali di citarabina in associazione ad altri medicinali.

Compromissione epatica e/o renale

Una parte consistente di citarabina dopo somministrazione è apparentemente soggetta a detossificazione epatica. In particolare è più probabile che i pazienti con funzionalità epatica o renale compromesse sviluppino tossicità a carico del Sistema Nervoso Centrale. a seguito del trattamento con dosaggi elevati di citarabina. Si consiglia pertanto di usare il farmaco con cautela e, se possibile, di ridurre il dosaggio in pazienti con funzionalità epatica o renale compromesse.

I pazienti in trattamento con ARACYTIN devono essere sottoposti a controlli periodici della attività del midollo osseo e della funzionalità epatica e renale.

Danno neurologico

Sono stati riportati gravi casi di reazioni avverse neurologiche che vanno dal mal di testa alla paralisi, al coma e ad episodi simil-ictus soprattutto in giovani e adolescenti a cui era stata somministrata citarabina in combinazione con metotressato intratecale.

Sindrome da lisi tumorale

Come tutti i farmaci citotossici, ARACYTIN può indurre uno stato di iperuricemia secondario alla rapida lisi delle cellule neoformate. E’ opportuno controllare pertanto i livelli della uricemia ed instaurare le misure terapeutiche adatte qualora ciò si renda necessario.

Pancreatite: Sono stati segnalati casi di pancreatite acuta nei pazienti che sono in trattamento con

ARACYTIN in associazione a numerosi altri farmaci.

Effetti immunosoppressori/Aumentata suscettibilità alle infezioni

La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati in pazienti immunocompromessi dagli agenti chemioterapici incluso la citarabina, possono determinare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con un vaccino vivo deve essere evitata nei pazienti che assumono citarabina. I vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati; tuttavia, la risposta a tali vaccini potrebbe essere ridotta.

La somministrazione di elevate dosi per via endovenosa rapida è accompagnata frequentemente da nausea e talvolta da vomito che si può protrarre anche per alcune ore. Questo problema è generalmente minore qualora si utilizzi la somministrazione per infusione lenta.

La citarabina ha mostrato di essere cancerogena negli animali. La possibilità di un effetto simile deve essere tenuta in considerazione quando si predispone il trattamento a lungo termine del paziente.

INTERAZIONI

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

Digossina

Diminuzioni reversibili delle concentrazioni plasmatiche allo steady-state della digossina e dell’escrezione del glicoside renale sono state osservate in pazienti riceventi beta-acetildigossina con regimi chemioterapeutici contenenti ciclofosfamide, vincristina e prednisone con o senza ARACYTIN o procarbazina.

Le concentrazioni plasmatiche allo steady-state della digitossina non apparivano cambiate. Pertanto può essere indicato il monitoraggio dei livelli plasmatici di digossina nei pazienti in trattamento con tale regime di chemioterapia.

L’impiego della digitossina in tali pazienti può essere considerato come un’alternativa.

Gentamicina

La citarabina ha mostrato un antagonismo in vitro con la gentamicina nella suscettibilità dei ceppi K.pneumoniae. Pertanto nei pazienti in trattamento con citarabina che presentano una infezione da K.pneumoniae trattata con gentamicina, l’assenza di una pronta risposta terapeutica può indicare la necessità di una rivalutazione della terapia antibatterica.

Fluorocitosina

E’ possibile una inibizione dell’efficacia della fluorocitosina durante la terapia con ARACYTIN per potenziale inibizione competitiva del suo uptake.

Metotressato

La citarabina somministrata per via endovenosa in concomitanza con metotressato somministrato per via intratecale può aumentare il rischio di reazioni avverse neurologiche gravi come mal di testa, paralisi, coma e episodi simil-ictus (vedere paragrafo 4.4).

AVVERTENZE SPECIALI

ARACYTIN deve essere usato solo da clinici esperti in chemioterapia antineoplastica.

Per la terapia d’induzione i pazienti devono essere ospedalizzati in reparti attrezzati di apparecchiature e laboratori tali da garantire un controllo sufficiente della tollerabilità al farmaco e proteggere o mantenere in vita un paziente compromesso dalla tossicità del farmaco.

Da non usarsi in gravidanza accertata o presunta.

Il principale effetto secondario di ARACYTIN è la mieloinibizione con conseguente leucopenia, trombocitopenia ed anemia.

Manifestazioni secondarie di minore entità sono rappresentate da nausea, vomito, diarrea, dolori addominali ed ulcerazioni del cavo orale; sono possibili alterazioni della funzionalità epatica.

Il medico deve valutare attentamente il possibile beneficio che dalla terapia potrà trarre il paziente in contrapposizione alle manifestazioni secondarie che il farmaco può indurre.

Il medico dovrebbe conoscere bene il contenuto del foglio illustrativo prima di emettere un giudizio sull’opportunità di questo trattamento.

Fertilità, gravidanza e allattamento

Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.

Gravidanza

Non sono stati condotti studi sull’uso di citarabina nelle donne in gravidanza. ARACYTIN ha azione teratogena in alcune specie animali. Questo medicinale deve essere utilizzato in gravidanza o in età fertile solo dopo aver preso in considerazione il potenziale beneficio ed il potenziale rischio sia per la madre sia per il feto.

Per il rischio di potenziali anomalie, causate dalla terapia citotossica, particolarmente durante il primo trimestre di gestazione, le pazienti già gravide o che lo diventino durante il trattamento con ARACYTIN,

devono essere informate sui potenziali rischi per il feto e consigliate sull’opportunità di continuare o meno la gravidanza. Tale rischio, pur essendo presente, è considerevolmente ridotto se la terapia viene iniziata durante il secondo o il terzo trimestre di gravidanza. Benchè neonati normali siano stati partoriti da pazienti trattate durante l’intero periodo della gravidanza, è consigliabile che questi bambini vengano tenuti sotto osservazione medica.

Allattamento

Non sono disponibili dati nell’uomo o nell’animale relativi alla escrezione di citarabina nel latte. E’ buona norma pertanto interrompere l’allattamento o sospendere la terapia con ARACYTIN, tenendo in considerazione l’importanza del farmaco per la madre.

Fertilità

Gli studi di fertilità per valutare la tossicità riproduttiva di citarabina non sono stati condotti. L’inibizione delle gonadi, con conseguente amenorrea o azoospermia, può verificarsi nei pazienti che assumono citarabina, specialmente in associazione con gli agenti alchilanti. In generale, questi effetti sembrano essere correlati alla dose e durata della terapia e possono essere irreversibili (vedere paragrafo 4.8). Dato che citarabina ha un potenziale mutageno che può provocare un danno cromosomico negli spermatozoi umani, i pazienti maschi sottoposti a trattamento con citarabina e le loro partner devono essere avvertiti di usare un metodo contraccettivo affidabile durante il trattamento e fino a sei mesi dopo il trattamento.

Gruppi particolari di pazienti

Somministrare ARACYTIN con attenzione e a dosi ridotte nei pazienti con alterata funzionalità epatica in quanto il farmaco viene metabolizzato prevalentemente nel fegato.

Pazienti pediatrici:

La sicurezza di questo medicinale non è stata stabilita nei bambini.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Aracytin non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.. Nei pazienti che ricevono la chemioterapia può risultare infatti alterata la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari; è pertanto necessario avvertire i pazienti di questa possibilità e consigliare loro di evitare di svolgere tali attività se questo si verifica.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

Nella terapia di induzione nella leucemia acuta non-linfocitica la dose usuale di citarabina in associazione ad altri farmaci anti-blastici è 100 mg/m 2 /die in infusione endovenosa continua (giorni 1-

  1. oppure 100 mg/m 2 E.V. ogni 24 ore (giorni 1-7).

Per l’impiego nella leucemia acuta linfocitica si deve consultare la relativa letteratura per le attuali raccomandazioni.

Metodo di somministrazione

ARACYTIN non è attivo per via orale. Lo schema ed il modo della somministra
ione variano in funzione del programma terapeutico che verrà adottato.

ARACYTIN può essere somministrato per iniezione endovenosa rapida o per infusione venosa lenta e per iniezione sottocutanea.

In alcuni pazienti si sono verificate tromboflebiti al sito dell’infusione venosa e raramente si è verificato dolore e infiammazione al sito dell’iniezione sottocutanea. I pazienti possono tollerare dosi complessivamente superiori quando il farmaco viene somministrato mediante iniezione endovenosa rapida rispetto all’infusione lenta.

Infatti in tale caso si verifica una rapida inattivazione del farmaco con riduzione del tempo di esposizione sia delle cellule normali che neoplastiche.

Le cellule normali e neoplastiche sembrano rispondere in modo approssimativamente parallelo a questi diversi modi di somministrazione e non è stata dimostrata alcuna chiara differenza sul piano clinico.

Compatibilità con medicinali

La citarabina è compatibile con i seguenti medicinali, alle concentrazioni di seguito specificate, in Destrosio 5% in acqua per otto ore: citarabina 0,8 mg/ml e cefalotina sodica 1,0 mg/ml; citarabina 0,4 mg/ml e prednisolone sodio fosfato 0,2 mg/ml; citarabina 16 mcg/ml e vincristina solfato 4 mcg/ml, citarabina 0,4 mg/ml e metotrexato 0,2 mg/ml.

Incompatibilità

Incompatibilità con medicinali

La citarabina è incompatibile in soluzione con vari farmaci; le incompatibilità sono in relazione a vari fattori come ad esempio la concentrazione dei farmaci, i diluenti impiegati, il pH della soluzione e la temperatura.

ARACYTIN è fisicamente incompatibile con: eparina, insulina, 5-fluorouracile, penicilline come nafcillina, oxacillina e penicillina G, metilprednisolone sodio succinato e vitamine del gruppo B.

La citarabina non deve essere miscelata con altri medicinali ad eccezione di quelli sopra riportati. La compatibilità deve essere accertata prima di miscelare qualsiasi altra sostanza.

SOVRADOSAGGIO

Non esiste un antidoto per il sovradosaggio di ARACYTIN. Un dosaggio di 4,5 g/m 2 somministrato in 1 ora ogni 12 ore per 12 volte per infusione endovenosa ha determinato un aumento inaccettabile degli effetti tossici irreversibili a carico del Sistema Nervoso.Centrale e casi di decesso. Interrompere la terapia e trattare la mieloinibizione risultante includendo le trasfusioni di sangue intero o di piastrine e, se richiesto, gli antibiotici.

Se ha qualsiasi dubbio sull’uso di ARACYTIN, si rivolga al medico o al farmacista.

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di ARACYTIN

avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

EFFETTI INDESIDERATI

Come tutti i medicinali, ARACYTIN può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestano.

Riassunto del profilo di sicurezza (vedere ”Precauzioni per l’uso”)

Patologie del sistema emolinfopoietico

Essendo la citarabina un agente citotossico con attività di mielosoppressione, le reazioni avverse previste sono quelle comuni ai farmaci di questa classe, quali: anemia, leucopenia, trombocitopenia, megaloblastosi, reticolocitopenia, alterazioni qualitative della popolazione cellulare del midollo osseo.

La gravità di queste reazioni è dipendente dallo schema posologico e dall’entità della dose.

Possono presentarsi variazioni della morfologia delle cellule del midollo osseo e degli strisci periferici.

Dopo 5 giorni di infusione continua o di iniezioni acute di dosi da 50 mg/m 2 a 600 mg/m 2, la diminuzione dei globuli bianchi segue un andamento bifasico. Indipendentemente dalla conta iniziale, dalla dose o dai tempi di somministrazione, nelle prime 24 ore si presenta una diminuzione iniziale che raggiunge il nadir tra il 7° ed il 9° giorno dalla somministrazione. In seguito si registra un breve aumento che raggiunge il picco intorno al dodicesimo giorno. Si ha poi una seconda e più profonda diminuzione che raggiunge il nadir tra il 15° ed il 24° giorno. Nei 10 giorni seguenti si presenta una rapida crescita fino a superare il livello basale. La riduzione piastrinica si registra dopo 5 giorni con un minimo tra il 12° ed il 15° giorno. Nei dieci giorni successivi si ha una rapida crescita fino a superare il livello basale.

Infezioni ed infestazioni

Infezioni virali, batteriche, micotiche, parassitiche o saprofitiche a qualsiasi localizzazione corporea, possono essere associate all’impiego di citarabina da sola o in combinazione ad altri agenti immunosoppressivi in seguito alla somministrazione di dosaggi che influenzano l’immunità cellulare o umorale.

Queste infezioni possono essere lievi, ma anche gravi e a volte ad esito infausto.

Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo

Sindrome da citarabina

E’ stata descritta una sindrome da citarabina, caratterizzata da febbre, mialgia, dolore osseo, occasionalmente dolore toracico, rash maculopapulare, congiuntivite e malessere. Usualmente si manifesta dopo 6-12 ore dalla somministrazione. La somministrazione di corticosteroidi è risultata efficace nel trattamento/prevenzione di questa sindrome.

Se i sintomi della sindrome sono ritenuti trattabili, dovrebbe essere previsto sia l’impiego dei corticosteroidi che il proseguimento della terapia con citarabina.

Le reazioni avverse riportate sono elencate qui sotto in base alla Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla frequenza. Le frequenze sono così definite: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000),

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella delle reazioni avverse

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Gli effetti indesiderati possono, inoltre, essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili”.

La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.”

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

La soluzione ricostituita è stabile microbiologicamente per 6 ore a temperatura ambiente e per 12 ore se conservata in frigorifero.

Non impiegare il prodotto se la soluzione non è limpida.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI.

INDICAZIONI PER L’APERTURA DELLA FIALA

Esercitare una pressione con il pollice posto sopra il punto indicato

COMPOSIZIONE

ARACYTIN 100 mg/5 ml POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

Ogni flacone da 100 mg di polvere contiene: citarabina mg 100.

Eccipienti: ogni fiala di solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili.

ARACYTIN 500 mg/10 ml POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

Ogni flacone da 500 mg di polvere contiene: citarabina mg 500.

Eccipienti: ogni fiala di solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili.

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso e sottocutaneo

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Pfizer Italia S.r.l.-Via Isonzo 71-04100 Latina

PRODUTTORE

Actavis Italy S.p.A., Viale Pasteur 10, 20014 Nerviano (Milano).

REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL