GAMMAGARD

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FOGLIO ILLUSTRATIVO

Elenco capitoli

  1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
  2. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  3. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  4. CONTROINDICAZIONI
  5. PRECAUZIONI PER L’USO
  6. INTERAZIONI
    1. Popolazione pediatrica
  7. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Fertilità, gravidanza e allattamento
    2. Gravidanza
    3. Allattamento
    4. Fertilità
    5. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
    6. DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
    7. Popolazione pediatrica
    8. Modo di somministrazione
  8. EFFETTI INDESIDERATI
    1. Popolazione pediatrica
    2. Segnalazione degli effetti indesiderati
  9. SCADENZA E CONSERVAZIONE
  10. COMPOSIZIONE
  11. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
  12. ISTRUZIONI PER LA PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE

DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

Gammagard 50 mg/ml polvere e solvente per soluzione per infusione

IMMUNOGLOBULINE UMANE NORMALI

GAMMAGARD 10 g / 200 ml polvere e solvente per soluzione per infusione

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Immunoglobuline G umane normali per somministrazione endovascolare.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Terapia sostitutiva in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in caso di:

  • Sindromi da immunodeficienza primaria con produzione anticorpale compromessa (vedere paragrafo 4.4).
  • Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all’antibioticoterapia profilattica.
  • Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco.
  • Ipogammaglobulinemia in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (Haematopoietic Stem Cell Transplantation-HSTC).
  • AIDS congenito, con infezioni batteriche ricorrenti.

Immunomodulazione in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in caso di:

  • Trombocitopenia immune primaria (ITP) in pazienti ad alto rischio di emorragia o prima di un intervento chirurgico per correggere la conta delle piastrine.
  • Sindrome di Guillain Barré.
  • Malattia di Kawasaki.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere il paragrafo

“PRECAUZIONI PER L’USO”).

Ipersensibilità a immunoglobuline umane, in particolare se il paziente presenta anticorpi contro

IgA.

Gammagard è controndicato in pazienti con risposte anafilattiche note o di ipersensibilità grave note.

PRECAUZIONI PER L’USO

Questo medicinale contiene 20 mg di glucosio per ml (400 mg/g di IgG) come eccipiente. Un paziente di 70 Kg infuso con una dose di Gammamgard di 1g/Kg riceve 28 g di glucosio (112 calorie), Questo deve essere tenuto in considerazione in caso di pazienti con diabete latente (nei quali potrebbe presentarsi una glicosuria transitoria), nei diabetici, o nei pazienti in dieta ipoglucidica. Per l’insufficienza renale grave vedere quanto riportato di seguito.

Alcune reazioni avverse immediate da farmaci, come cefalea e vampate, dolore addominale, rinite, nausea, broncospasmo, brividi, mialgie, febbre, possono essere correlate alla velocità d’infusione.

La velocità d’infusione raccomandata nel paragrafo “Dose, modo e tempo di somministrazione” va seguita scrupolosamente. I pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservati per qualsiasi sintomo durante il tempo dell’infusione.

Alcune reazioni avverse possono verificarsi più frequentemente:

  • in caso di elevata velocità di infusione
  • in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta oppure, in casi rari, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o quando è trascorso un lungo periodo di tempo dalla precedente infusione.

Spesso è possibile evitare potenziali complicazioni verificando:

  • che i pazienti non siano sensibili alla immunoglobulina umana normale somministrando dapprima il prodotto lentamente ad una velocità iniziale di 0,5 ml/kg/h
  • che i pazienti siano attentamente monitorati per evidenziare la comparsa di eventuali sintomi per l’intera durata dell’infusione. In particolare, i pazienti mai trattati con immunoglobulina umana normale, i pazienti provenienti da un altro prodotto IVIg o per i quali è trascorso un lungo periodo dalla precedente infusione, devono essere monitorati durante la prima infusione e nella prima ora successiva, per rilevare potenziali reazioni avverse. Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.

In caso di reazioni avverse, è necessario ridurre la velocità di somministrazione o interrompere l’infusione. Il rallentamento della velocità di infusione o la sospensione dell’infusione generalmente determinano la scomparsa rapida dei sintomi.

L’infusione può essere poi ripresa ad una velocità di infusione tale da non provocare la ricomparsa dei sintomi.

Il trattamento richiesto dipende dalla natura e grado della reazione avversa. In caso di shock, deve essere iniziato il trattamento medico standard per lo shock.

In tutti i pazienti la somministrazione di IVIg richiede:

  • adeguata idratazione prima dell’inizio dell‘infusione di IVIg
  • monitoraggio della diuresi
  • monitoraggio dei livelli sierici di creatinina
  • evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa.

Ipersensibilità

Vere reazioni d’ipersensibilità sono rare. Si possono verificare nei rari casi di deficit di IgA con anticorpi anti-IgA.

GAMMAGARD non è indicato in pazienti con deficit selettivo di IgA dove il deficit di IgA è l’unica componente della immunodeficienza.

Raramente l‘immunoglobulina umana normale può causare un brusco abbassamento della pressione sanguigna con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato precedenti trattamenti con immunoglobulina umana normale.

I pazienti con anticorpi anti-IgA o con deficit di IgA che rappresenta una componente della immunodeficienza primaria, per la quale è indicato il trattamento con IVIg, possono essere soggetti ad un aumentato rischio di reazioni anafilattiche.

E’ stata riportata anafilassi, con l’uso di Gammagard, sebbene questo farmaco contenga bassi livelli di IgA.

I pazienti che hanno avuto reazioni di ipersensibilità gravi devono ricevere immunoglobuline per via endovenosa solo con estrema cautela e in un luogo dove sia disponibile un’assistenza di supporto per il trattamento di reazioni a rischio di vita.

Tromboembolismo

Esistono evidenze cliniche di un’associazione tra la somministrazione di IVIg ed eventi trombotici e tromboembolici, quali infarto del miocardio, accidente cerebrovascolare (incluso ictus), embolia polmonare e trombosi venose profonde, che si presume siano correlati ad un aumento relativo della viscosità ematica in seguito all’elevato apporto di immunoglobulina in pazienti a rischio.

Si deve prestare particolare attenzione nel prescrivere ed infondere IVIg in pazienti obesi o con pre-esistente fattore di rischio per eventi tromboembolici (ad es. età avanzata, ipertensione, diabete mellito e una storia di malattia vascolare o di episodi trombotici, pazienti con trombofilia acquisita o congenita, pazienti immobilizzati per periodi prolungati, pazienti gravemente ipovolemici o pazienti con disturbi che provocano l’incremento della viscosità ematica.

Garantire un’adeguata idratazione ai pazienti prima della somministrazione. Monitorare segni e sintomi di trombosi e valutare la viscosità del sangue nei pazienti a rischio di iperviscosità.

In pazienti a rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico, GAMMAGARD deve essere somministrato alla velocità d’infusione e alla dose minime praticabili.

Insufficienza renale acuta

Sono stati riportati casi gravi d’insufficienza renale acuta (ad es. insufficienza renale acuta, necrosi tubulare acuta, nefropatia tubulare prossimale, nefrosi osmotica) in pazienti che seguono un trattamento con IVIg, in particolare con prodotti contenenti saccarosio (GAMMAGARD,

non contiene saccarosio).

Nella maggior parte dei casi, sono stati identificati dei fattori di rischio, quali preesistente insufficienza renale, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, uso contemporaneo di farmaci nefrotossici, età superiore ai 65 anni, sepsi o paraproteinemia.

In caso di disfunzione renale, si deve considerare l’ interruzione della terapia con IVIg.

Sebbene questi episodi di disfunzione renale e insufficienza renale acuta siano stati associati all’uso di molti dei prodotti IVIg autorizzati contenenti vari eccipienti, quali saccarosio, glucosio e maltosio, quelli che contengono saccarosio come stabilizzante rappresentano un’altissima percentuale del numero complessivo. Nei pazienti a rischio, è opportuno prendere in considerazione l’uso di prodotti IVIg che non contengono saccarosio. GAMMAGARD, non contiene saccarosio o maltosio.

In pazienti a rischio di insufficienza renale acuta, GAMMAGARD deve essere somministrato alla velocità d’infusione e alla dose minime praticabili.

Traumatismo polmonare acuto correlato a trasfusione (TRALI)

Ci sono state delle segnalazioni di edema polmonare non-cardiogeno (TRALI) in pazienti a cui erano state somministrate IVIg.

Sindrome da meningite asettica (AMS)

È stata segnalata l’insorgenza di sindrome da meningite asettica (AMS) in associazione al trattamento con IVIg (incluso GAMMAGARD). L’interruzione del trattamento con IVIG può portare alla remissione dell’AMS entro alcuni giorni senza sequele. La sindrome in genere inizia dopo un periodo che varia da diverse ore a 2 giorni dal trattamento con IVIG.

  • Gli studi sul liquido cerebrospinale spesso sono positivi per pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm 3, soprattutto granulociti, e livelli di proteine elevati, fino a diverse centinaia di mg/dl.
  • L’AMS può verificarsi più frequentemente in combinazione con alte dosi di trattamento con IVIg (2 g/kg).

Anemia emolitica

GAMMAGARD contiene anticorpi contro gli antigeni del gruppo sanguigno che possono agire come emolisine e indurre in vivo l’adesione delle immunoglobuline ai globuli rossi, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coombs) e, raramente, l’emolisi.

L’anemia emolitica ritardata, può svilupparsi in seguito alla terapia con Gammagard, a causa di un aumentato sequestro dei globuli rossi (GR); è stata riportata emolisi acuta, compatibile con l’emolisi intravascolare.

Coloro che ricevono IVIg devono essere sottoposti a monitoraggio dei segni clinici e dei sintomi di emolisi.

Iperproteinemia

In pazienti che ricevono un trattamento con IVIg possono verificarsi iperproteinemia e incremento della viscosità del siero

Contenuto di sodio

La quantità di sodio nella dose massima giornaliera si aggiunge materialmente alla quantità giornaliera raccomandata di sodio alimentare per i soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio. In questi pazienti, la quantità di sodio derivante dal medicinale deve essere misurata e tenuta in considerazione nel determinare l’apporto di sodio alimentare. Una soluzione di Gammagard al 5% contiene approssimativamente 3,34 mg/ml di sodio.

Interferenza con test sierologici

Dopo l’infusione di immunoglobuline, il transitorio incremento dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente può causare risultati falsamente positivi nei test sierologici (per esempio Epatite A, Epatite B, morbillo e varicella).

La trasmissione passiva di anticorpi contro gli antigeni eritrocitari, ad esempio A, B, D, può interferire con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari, per esempio con il test antiglobulinico diretto (direct antiglobulin test DAT, test di Coombs diretto).

La somministrazione di Gammagard può condurre a risultati falsi positivi nei test per la diagnosi di infezioni fungine che dipendono dal rilevamento di beta-D-glucano; questo può persistere nel corso delle settimane successive all’infusione del prodotto.

È fortemente consigliato che, ogniqualvolta sia somministrato GAMMAGARD ad un paziente, il nome e il numero di lotto del prodotto vengano registrati per mantenere un legame tra il paziente e il lotto del prodotto.

INTERAZIONI

Vaccini con virus vivi attenuati

La somministrazione di immunoglobulina può compromettere, per un periodo minimo di 6 settimane ed un periodo massimo di 3 mesi, l’efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione del prodotto deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con virus vivi attenuati. In caso del morbillo, tale compromissione può persistere fino ad 1 anno. Pertanto è necessario controllare il titolo anticorpale dei pazienti sottoposti a vaccinazione contro il morbillo.

Popolazione pediatrica

Non esistono studi sull’interazione di Gammagard con altri farmaci nella popolazione pediatrica.

AVVERTENZE SPECIALI

Agenti trasmissibili

Le procedure standard finalizzate a prevenire la comparsa di infezioni conseguenti all’uso di medicinali preparati da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei lotti di plasma per individuare l’eventuale presenza di marker d’infezione e l’inclusione di passaggi produttivi efficaci per l’inattivazione/rimozione di virus.
Ciononostante, quando sono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere un agente infettivo non può essere completamente esclusa. Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti ed altri agenti patogeni.

Le misure che sono state prese sono considerate efficaci per virus capsulati come il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV) e il virus dell’epatite C (HCV) e per i virus non capsulati come il virus dell’epatite A (HAV) e il parvovirus B19.

Esiste una rassicurante esperienza clinica in merito alla mancata trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con immunoglobuline e si ritiene che il notevole contenuto di anticorpi dia un importante contributo alla sicurezza virale.

Si raccomanda fortemente, ogniqualvolta si riceva una dose di GAMMAGARD, che il nome commerciale e il numero di lotto vengano registrati per mantenere una documentazione sui lotti utilizzati.

Fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

La sicurezza di GAMMAGARD per l’uso in gravidanza non è stata stabilita in studi clinici controllati, pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza e alle madri che allattano al seno. Il medico deve valutare i potenziali rischi e prescrivere Gammagard solo se chiaramente necessario.

I prodotti a base di IVIg somministrati durante la gravidanza hanno mostrato di attraversare la placenta, maggiormente durante il terzo trimestre.

L’esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non sono da attendersi effetti dannosi sul decorso della gravidanza, sul feto e sul neonato.

Allattamento

Le immunoglobuline sono escrete nel latte e possono contribuire a proteggere il neonato da agenti patogeni che utilizzano le mucose come via di ingresso.

Fertilità

L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono previsti effetti dannosi sulla fertilità.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

La capacità di guidare veicoli o di usare macchinari può essere alterata da alcune reazioni avverse associate a GAMMAGARD. I pazienti che sperimentano reazioni avverse durante il trattamento devono attendere la loro risoluzione prima di guidare veicoli o usare macchinari.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

La terapia sostitutiva deve essere iniziata e monitorata sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della immunodeficienza.

La dose e lo schema terapeutico dipendono dall’indicazione terapeutica.

In terapia sostitutiva, la dose deve essere adattata alle esigenze specifiche di ciascun paziente che sono dettate dalla farmacocinetica e dalla risposta clinica.

Gli schemi posologici di seguito descritti sono forniti come linea guida.

Terapia sostitutiva in caso di sindromi da immunodeficienza primaria:

Lo schema posologico deve raggiungere una concentrazione minima di IgG (misurata prima della successiva infusione) di almeno 5-6 g/l. Sono necessari da tre a sei mesi dall’inizio della terapia per raggiungere l’equilibrio. La dose iniziale consigliata è di 0,4-0,8 g/kg di peso corporeo da somministrare una sola volta, seguita da almeno 0,2 g/kg PC ogni tre-quattro settimane.

La dose necessaria a raggiungere una concentrazione minima di 5-6 g/l è dell’ordine di 0,2-0,8 g/kg PC/mese. L’intervallo tra le dosi, dopo aver raggiunto lo stato stazionario, varia da 3 a 4 settimane.

E’ necessario misurare le concentrazioni minime insieme all’incidenza di infezione. Per ridurre la frequenza di infezioni, può essere necessario aumentare la dose e raggiungere concentrazioni minime più elevate.

Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all’antibioticoterapia profilattica; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco, AIDS congenito con infezioni batteriche ricorrenti.

La dose consigliata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane.

Ipogammaglobulinemia in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche

La dose consigliata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Le concentrazioni minime devono essere mantenute al di sopra di 5 g/l.

Per il trattamento delle infezioni e per la profilassi della malattia da trapianto verso l’ospite, la dose deve essere adattata al singolo paziente.

Trombocitopenia immune primaria

Esistono due tipi di regimi di trattamento alternativi:

  • 0,8-1 g/kg somministrato il giorno 1; questa dose può essere ripetuta ogni 3 giorni;
  • 0,4 g/kg ogni giorno per due-cinque giorni.

Il trattamento può essere ripetuto in caso di recidiva.

Sindrome di Guillain Barré

0,4 g/kg/die per 5 giorni.

Sindrome di Kawasaki

Somministrare 1,6-2,0 g/kg in dosi frazionate nel corso di due-cinque giorni oppure 2,0 g/kg in dose singola. È necessario trattare contemporaneamente i pazienti con acido acetilsalicilico.

.

I dosaggi raccomandati sono riepilogati nella seguente tabella:

Popolazione pediatrica

La posologia dei bambini e degli adolescenti (0-18 anni) non è diversa da quella degli adulti, perché la posologia per ogni indicazione è fornita per peso corporeo e viene regolata in base agli esiti clinici delle condizioni suddette.

Modo di somministrazione

Per uso endovenoso

Si raccomanda di somministrare, se possibile, la soluzione di Gammagard al 10% nelle vene dell’avambraccio.

Questo può ridurre la probabilità che il paziente provi disagio nel sito di infusione.

Prima dell’infusione la soluzione deve essere portata a temperatura corporea o a temperatura ambiente.

La quantità di prodotto da somministrare è espressa in ml per kg di peso corporeo/h.

GAMMAGARD 5% (50 mg/ml) deve essere somministrato per via endovenosa ad una velocità iniziale di 0,5 ml/kg/h. Se ben tollerata, la velocità di somministrazione può essere aumentata gradualmente fino ad un massimo di 4 ml/kg/h.

In generale si raccomanda che i pazienti che cominciano il trattamento con Gammagard o provenienti da un altro prodotto a base di IVIg inizialmente vengano infusi alla velocità di infusione più bassa per poi aumentarla fino alla velocità massima, se hanno tollerato varie infusioni a velocità intermedie.

I pazienti che tollerano bene GAMMAGARD in soluzione al 5% alla velocità di 4 ml/kg/h possono essere infusi con la soluzione ricostituita al 10% iniziando con la velocità di 0,5 ml/kg/h. In assenza di effetti avversi, la velocità può essere aumentata gradualmente fino ad arrivare ad un massimo di 8 ml/kg/h.

SOVRADOSAGGIO

Il sovradosaggio può causare un sovraccarico idrico e iperviscosità, particolarmente nei pazienti a rischio, inclusi i pazienti anziani o pazienti con insufficienza cardiaca o renale.

EFFETTI INDESIDERATI

Come tutti i medicinali, GAMMAGARD può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.

Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informi immediatamente il Suo

medico.

Riassunto del profilo di sicurezza

Con le immunoglobuline umane per uso endovenoso, occasionalmente possono verificarsi reazioni avverse quali brividi, cefalea, vertigini, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e dolore lombare di intensità moderata.

Raramente le immunoglobuline umane normali possono causare una improvvisa caduta della pressione sanguigna e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità ad una precedente somministrazione.

Con la somministrazione di immunoglobuline umane normali sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile, e rari casi di reazioni cutanee transitorie. Sono state osservate reazioni emolitiche reversibili, specialmente in pazienti con gruppo sanguigno A, B e AB.

Raramente può svilupparsi una anemia emolitica che richieda una trasfusione dopo un trattamento con alte dosi di IVIg.

Sono stati osservati aumento della creatininemia e/o insufficienza renale acuta.

Molto raramente: sono state osservate reazioni di natura trombotica e tromboembolica, come infarto del miocardio, ictus, embolia polmonare, trombosi venose profonde.

Le reazioni avverse sono state raccolte da uno studio clinico pilota di Gammagard e uno studio di fase IV che hanno valutato la sicurezza di Gammagard in acuto e a medio termine. Le ADR

riportate nei due studi, vengono elencate e classificate nella tabella seguente, secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC e livello termine preferito).

La frequenza è stata determinata usando i seguenti criteri: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Frequenza delle reazioni avverse al farmaco (ADR) negli studi clinici con GAMMAGARD

*Basato sulla percentuale per numero di infusioni.

Esperienza Post-Marketing

In aggiunta alle reazioni avverse riportate durante gli studi clinici, sono state segnalate le seguenti reazioni avverse durante l’esperienza successiva all’immissione in commercio (frequenza non nota):

Infezioni ed infestazioni: Meningite asettica

Patologie del sistema emolinfopoietico: Emolisi, Anemia, Trombocitopenia, Linfadenopatia

Disturbi del sistema immunitario: Shock anafilatico, Reazione anafilattica o anafilattoide,

Ipersensibilità

Disturbi psichiatrici: Irrequietezza

Patologie del sistema nervoso: Ictus cerebrovascolare, Attacco ischemico transitorio,

Convulsioni, Emicrania, Vertigini, Parestesia, Disestesia, Sincope, Tremori

Patologie dell’occhio: Trombosi venosa retinica, Deficit visivo, Dolore oculare, Fotofobia

Patologie cardiache: Infarto del miocardio, Cianosi, Tachicardia, Bradicardia

Patologie vascolari: Trombosi arteriosa, Trombosi della vena cava, Trombosi venosa profonda, Tromboflebite, Ipotensione, Ipertensione, Pallore

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Embolia polmonare, Edema polmonare,

Ipossia, Broncospasmo, Respiro sibilante, Iperventilazione, Laringospasmo, Tosse

Patologie gastrointestinali: Dolore addominale, Dispepsia

Patologie epatobiliari: epatite (non-infettiva)

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Angioedema, Dermatite, Eritema, Eruzione cutanea

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Artralgia, Mialgia

Patologie renali e urinarie: Insufficienza renale

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Reazione al sito di infusione, Astenia, Edema.

Esami diagnostici: Test di Coombs diretto positivo

Popolazione pediatrica

Non ci si attende che la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini siano diverse rispetto a quelle della popolazione adulta.

Per informazioni sulla sicurezza virale, veda il paragrafo “Avvertenze speciali”.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco

Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Non usi Gammagard dopo la data di scadenza riportata sul cartone della confezione. La data di scadenza si riferisce al medicinale correttamente conservato nel confezionamento integro.

Conservare a temperatura inferiore ai 25°C.

Tenere nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Non congelare perché potrebbe rompersi il flacone del solvente.

Dopo solubilizzazione con il solvente accluso alla confezione, la soluzione ricostituita al 5% può essere conservata per 2 ore a temperatura inferiore ai 25 °C quando la ricostituzione avviene in asepsi.

Non refrigerare la soluzione ricostituita.

Dal punto di vista microbiologico il prodotto deve essere impiegato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non usato immediatamente, le condizioni ed il tempo di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore.

Eliminare i residui di soluzione non utilizzati a causa del rischio di contaminazione batterica. Il prodotto ricostituito deve essere controllato visivamente prima della somministrazione per evidenziare particelle in sospensione o una colorazione anomala. Non utilizzare soluzioni torbide o che presentano depositi.

Prima della ricostituzione, la polvere deve essere una polvere/composto di colore bianco o leggermente giallino, priva di particelle estranee visibili.

Dopo la ricostituzione, devono essere somministrate esclusivamente soluzioni limpide o leggermente opalescenti e incolori o di colore giallo chiaro.

TENERE FUORI DALLA VISTA E DALLA PORTATA DEI BAMBINI.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

COMPOSIZIONE

Immunoglobuline umane normali (IVIg)

Gammagard può essere ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili ad una soluzione al 5% (50 mg/ml) o al 10% (100 mg/ml) di proteine contenenti almeno il 90% di IgG. La tabella sottostante riporta i volumi di solvente da utilizzare per ottenere entrambe le concentrazioni.

Un flacone di Gammagard polvere contiene quantità di proteine plasmatiche totali di cui almeno il 90% immunoglobulina umana normale (IgG) pari a 500 mg, 2,5 g, 5 g, 10 g a seconda della confezione.

Distribuzione delle sottoclassi di IgG:

IgG1 > 56,9%

IgG2 > 16,0%

IgG3 > 3,3%

IgG4 > 0,3%

Contenuto massimo di IgA: 3 microgrammi/ml in una soluzione al 5%.

Prodotto dal plasma di donatori umani.

Gli eccipienti sono:

Polvere:

Albumina umana (soluzione ricostituita al 5%: 3 mg/ml; soluzione ricostituita al 10%: 6 mg/ml), glicina, sodio cloruro, glucosio monoidrato, polietilenglicole.

Solvente:

Acqua per preparazioni iniettabili

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Polvere e solvente per soluzione per infusione.

Uso endovenoso

Polvere bianca o leggermente giallina sostanzialmente priva di particelle estranee visibili.

Generalmente la soluzione ricostituita appare limpida o leggermente opalescente 500 mg / 10 ml polvere e solvente per soluzione per infusione-1 flacone polvere + 1 flacone solvente da 10 ml + set infusionale 2,5 g / 50 ml polvere e solvente per soluzione per infusione-1 flacone polvere + 1 flacone solvente da 50 ml + un dispositivo di trasferimento sterile + set infusionale 5 g / 100 ml polvere e solvente per soluzione per infusione-1 flacone polvere + 1 flacone solvente da 96 ml + un dispositivo di trasferimento sterile + set infusionale 10 g / 200 ml polvere e solvente per soluzione per infusione-1 flacone polvere + 1 flacone solvente da 192 ml + un dispositivo di trasferimento sterile + set infusionale

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO E PRODUTTORE

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Baxalta Innovations GmbH

Industriestrasse 67

A-1221 Vienna

Concessionaria: Baxalta Italy s.r.l.

Piazzale dell’Industria, 20

I-00144 Roma

PRODUTTORE

Baxalta Belgium Manufacturing SA

Boulevard René Branquart 80

B-7860 Lessines

Data dell’ultima revisione del presente foglio illustrativo da parte dell’Agenzia Italiana del

Farmaco:

Le informazioni seguenti sono destinate esclusivamente ai medici o agli operatori sanitari.

ISTRUZIONI PER LA PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE

Il prodotto deve essere portato a temperatura ambiente o corporea prima dell’uso.

Ogniqualvolta il contenitore lo permetta, i medicinali per uso parenterale devono essere ispezionati visivamente, prima della loro somministrazione, per evidenziare particelle o colorazione anomala.

Non usare soluzioni con colorazione anomala e/o che presentino depositi.

Gammagard deve essere somministrato esclusivamente per via endovenosa dopo ricostituzione con l’appropriato volume di acqua per preparazioni iniettabili (solvente).

Ricostituzione – Usare una tecnica asettica

Confezione da 500 mg

Portare i flaconi di Gammagard (liofilizzato) e dell’Acqua per preparazioni iniettabili (solvente) a temperatura ambiente. È necessario mantenere questa temperatura fino a che la dissoluzione sia completa.

A) Ricostituzione del prodotto come soluzione al 5%

  1. Rimuovere i tappi dei flaconi e disinfettarli con una soluzione germicida.
  2. Rimuovere la protezione da una delle estremità del doppio ago. Non toccare l’ago.
  3. Porre il flacone del solvente su una superficie piatta. Inserire l’ago scoperto nel centro del tappo.
  4. Rimuovere la protezione dall’altra estremità del doppio ago. Non toccare l’ago.
  5. Tenere il flacone del solvente con il doppio ago attaccato, obliquamente rispetto al flacone del liofilizzato per prevenire la fuoriuscita del solvente.
  6. Inserire l’ago nel centro del tappo del liofilizzato e capovolgere rapidamente il flacone del solvente per evitare la fuoriuscita del solvente.
    ATTENZIONE: il mancato inserimento dell’ago nel centro del tappo può portare a dislocamento del tappo e perdita del vuoto.
  7. Terminato il trasferimento del solvente, rimuovere il doppio ago e il flacone di solvente vuoto. Immediatamente, agitare delicatamente il flacone del liofilizzato per miscelare completamente il contenuto.
    ATTENZIONE: Non sbattere. Evitare la formazione di schiuma.
  8. Eliminare il doppio ago dopo l’uso singolo.

B) Ricostituzione del prodotto come soluzione al 10%

  1. Rimuovere i tappi dei flaconi e disinfettarli con una soluzione germicida.
  2. Per preparare una soluzione al 10% è necessario rimuovere la metà del volume del solvente. La quantità di solvente necessaria per una soluzione al 10% è di 5 ml per la confezione da 500 mg.
  3. Usando una tecnica asettica, aspirare la quantità di acqua necessaria in una siringa sterile con ago ipodermico. Non toccare l’ago.
  4. Iniettare i 5 ml di solvente contenuti nella siringa, nel flacone del liofilizzato.
  5. Terminato il trasferimento del solvente, rimuovere l’ago e la siringa dal flacone del liofilizzato. Immediatamente, agitare delicatamente il flacone del liofilizzato per miscelare completamente il contenuto.
    ATTENZIONE: Non sbattere. Evitare la formazione di schiuma.
  6. Eliminare l’ago, la siringa e tutto il solvente inutilizzato dopo l’uso singolo.

Confezioni da 2,5-5 e 10 g

Portare i flaconi di Gammagard (liofilizzato) e dell’Acqua per preparazioni iniettabili (solvente) a temperatura ambiente. È necessario mantenere questa temperatura fino a che la dissoluzione sia completa.

A) Ricostituzione del prodotto come soluzione al 5%:

  1. Rimuovere i tappi dei flaconi e disinfettarli con una soluzione germicida. 3a. Porre il flacone del solvente su una superficie piatta. Inserire il puntale scoperto del 3b. Assicurare che il dispositivo entri completamente nel collo del flacone, premendo 5a. Inserire l’estremità libera del dispositivo di trasferimento nel centro del tappo del 5b. Assicurare che il dispositivo entri completamente nel collo del flacone, premendo
    1. Rimuovere il tappo del puntale da una delle estremità del dispositivo di trasferimento.
      Non toccare il puntale. dispositivo di trasferimento nel centro del tappo del flacone del solvente.
      ATTENZIONE: il mancato inserimento del puntale nel centro del tappo può portare a dislocamento del tappo e perdita del vuoto. saldamente il dispositivo di trasferimento.
      Mentre si mantiene il dispositivo di trasferimento, rimuovere la protezione dell’altro puntale. Non toccare il puntale.
    2. Tenere il flacone del solvente con attaccato il dispositivo di trasferimento, obliquamente rispetto al flacone del liofilizzato, per prevenire la fuoriuscita del solvente.
      Nota: Non tenere il flacone del solvente capovolto perchè potrebbe verificarsi la fuoriuscita del solvente. liofilizzato e capovolgere rapidamente il flacone del solvente per evitare la fuoriuscita del solvente.
      ATTENZIONE: il mancato inserimento del puntale nel centro del tappo può portare a dislocamento del tappo e perdita del vuoto. saldamente il flacone del solvente.
    3. Terminato il trasferimento del solvente, rimuovere il dispositivo di trasferimento e il flacone di solvente vuoto. Immediatamente, agitare delicatamente il flacone del liofilizzato per miscelare completamente il contenuto.
      ATTENZIONE: Non sbattere. Evitare la formazione di schiuma.
      Eliminare il dispositivo di trasferimento dopo l’uso singolo.

B) Ricostituzione del prodotto come soluzione al 10%:

  1. Rimuovere i tappi dei flaconi e disinfettarli con una soluzione germicida.
  2. Per preparare una soluzione al 10% è necessario rimuovere la metà del volume del solvente. La tabella 2 indica la quantità di solvente che deve essere rimossa dal flacone prima di attaccare il dispositivo di trasferimento per preparare una concentrazione al 10%. Usando una tecnica asettica, prelevare la quantità di solvente non necessaria mediante una siringa sterile con ago ipodermico. Eliminare la siringa riempita e l’ago.
  3. Utilizzare il solvente residuo contenuto nel flacone del solvente, seguendo le istruzioni dal punto 2 al punto 6 come precedentemente descritto al punto A.

TABELLA 2

Quantità di solvente da rimuovere

5%

Non rimuovere solvente per la ricostituzione come soluzione al 5%

10% 25 mL 48 mL 96 mL

Somministrazione – Usare una tecnica asettica

Iniezione endovenosa (confezione da 500 mg).

  1. Applicare l’ago filtro ad una siringa di plastica vuota.
  2. Tirare indietro il pistone per aspirare aria nella siringa.
  3. Porre il flacone di Gammagard ricostituito su una superficie piatta e, tenendo saldamente il flacone, inserire l’ago perpendicolarmente nel centro del tappo del flacone.
  4. Iniettare l’aria nel flacone ed aspirare la soluzione ricostituita nella siringa.
  5. Rimuovere la siringa e iniettare la soluzione per via endovenosa attraverso il mini set per infusione.

Infusione (confezioni da 2,5; 5 e 10 g)

Infondere la soluzione ricostituita con il set sterile da 15 µ incluso in ogni confezione.

Eliminare eventuali parti della soluzione non utilizzata a causa del rischio di contaminazione batterica.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.