VELBE

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VELBE le verrà somministrato esclusivamente in una vena (per via endovenosa) e solo da personale esperto nella somministrazione di vinblastina.
VELBE le verrà somministrato 1 volta alla settimana. L’iniezione sarà eseguita in circa 1 minuto.

La quantità di medicinale da somministrare dipenderà dalla sua età, dalla sua corporatura e dalla sue condizioni mediche generali. Dipenderà anche da quali altri trattamenti ha ricevuto per la terapia del cancro.
La sua altezza e il suo peso saranno misurati per calcolare la sua superficie corporea. Il medico userà questa superficie corporea in metri quadrati (m 2) per calcolare la dose giusta per lei.

La dose iniziale raccomandata è:

Elenco capitoli

  1. Adulti: una singola dose pari a 3,7 mg/m².
    1. Bambini ed adolescenti: una singola dose pari a 2,5 mg/m².
  2. 4. Possibili effetti indesiderati
    1. Molto comuni: possono interessare più di 1 su 10 persone:
    2. Comuni: possono interessare fino a 1 persona su 10:
    3. Non comuni: possono interessare fino a 1 persona su 100:
    4. Rari: possono interessare fino a 1 persona su 1000:
    5. Frequenza non nota: la frequenza non può essere valutata sulla base dei dati disponibili:
    6. Altri effetti indesiderati
    7. Segnalazione degli effetti indesiderati
  3. 5. Come conservare VELBE
  4. 6. Contenuto della confezione e altre informazioni
    1. Cosa contiene VELBE
    2. Descrizione dell’aspetto di VELBE e contenuto della confezione

Adulti: una singola dose pari a 3,7 mg/m².

Bambini ed adolescenti: una singola dose pari a 2,5 mg/m².

La dose potrà essere aumentata settimanalmente fino al raggiungimento di una dose di mantenimento adatta a lei.

Pazienti con ridotta funzione del fegato Se il suo fegato non funziona bene il medico dimezzerà la dose raccomandata. Nei casi più gravi potrebbe decidere di non somministrare VELBE.

Pazienti con insufficienza renale

Non è necessario alcun aggiustamento della dose.

Se riceve più VELBE di quanto dovuto o se ci si dimentica di somministrarle una dose di VELBE

Poiché VELBE è somministrato da un medico o un infermiere, è improbabile che se ne somministri troppo o che si dimentichi una dose.

Se sospetta di aver ricevuto una dose eccessiva di VELBE, contatti immediatamente il medico o l’infermiere.

Se ha qualsiasi dubbio sull’uso di questo medicinale, si rivolga al medico o all’infermiere.

4. Possibili effetti indesiderati

Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Il medico le illustrerà questi effetti indesiderati e le spiegherà i rischi ed i benefici connessi all’uso di questo medicinale. La maggior parte degli effetti indesiderati si risolve entro 24 ore.

Molto comuni: possono interessare più di 1 su 10 persone:

  • anomala riduzione dei globuli bianchi nel sangue (leucopenia);
  • nausea, vomito;
  • perdita di capelli (di solito parziale e in alcuni casi la ricrescita avviene durante la terapia di mantenimento)
  • formazione di bolle in bocca e sulla pelle.

Comuni: possono interessare fino a 1 persona su 10:

  • anemia, riduzione delle piastrine (trombocitopenia) e soppressione della funzione del midollo osseo (mielosoppressione);
  • formicolio, perdita di alcuni riflessi;
  • stitichezza, occlusione intestinale (ileo), sanguinamento da preesistente ulcera, infiammazione intestinale con perdita di sangue dal retto (emorragia), perdita di appetito e diarrea.

Non comuni: possono interessare fino a 1 persona su 100:

  • depressione;
  • grave riduzione o aumento della pressione sanguigna;
  • fenomeno di Raynaud (colpisce principalmente le dita delle mani e dei piedi e si manifesta con dolore, sensazione di bruciore, intorpidimento o formicolio. La zona colpita può diventare da pallida a cianotica e rossa);
  • brusca riduzione della pressione sanguigna quando ci si alza in piedi;
  • mal di gola (faringite);
  • dolore nella sede del tumore;
  • disagio.

Rari: possono interessare fino a 1 persona su 1000:

  • grave riduzione delle concentrazioni di sodio nel sangue (sindrome da inappropriata secrezione dell’ADH);
  • malessere;
  • intorpidimento, infiammazione dei nervi periferici (neurite periferica), mal di testa, convulsioni, capogiri;
  • ictus;
  • problemi all’orecchio (compresi sordità parziale o totale, temporanea o permanente e disturbi dell’equilibrio con vertigini, movimenti oculari involontari, ritmici e ripetitivi e capogiri).

Frequenza non nota: la frequenza non può essere valutata sulla base dei dati disponibili:

  • anemia emolitica;
  • psicosi;
  • dolore alla faccia e alle mascelle (neuralgia), disturbi ai nervi periferici (neuropatia periferica), paralisi delle corde vocali;
  • ronzio alle orecchie (tinnito);
  • infiammazione della bocca (stomatite), dolori allo stomaco, dolori addominali, ghiandole salivari (parotidi) doloranti;
  • dermatite, aumentata sensibilità della pelle alla luce del sole (fotosensibilità);
  • spossatezza, febbre;
  • dolore nella sede di iniezione;
  • lo stravaso durante l’iniezione endovenosa, cioè la fuoriuscita del farmaco nei tessuti circostanti, ha causato infiammazione (cellulite) e alterazione dei tessuti (necrosi) e infiammazione delle vene (flebite).

Altri effetti indesiderati

Sono stati inoltre riportati casi di

  • gravi erosioni dei tessuti con movimenti involontari della palpebra (blefarospasmo), gonfiore della palpebra e dei linfonodi preauricolari dopo il contatto con la cornea (la membrana trasparente che riveste anteriormente l’occhio);
  • aumentata frequenza del battito cardiaco (tachicardia), dolore al petto (angina pectoris), disturbi del ritmo cardiaco;
  • infarto in pazienti trattati con bleomicina, cisplatino e vinblastina in combinazione;
  • accumulo di tessuto nel fegato (fibrosi epatica);
  • riduzione della massa muscolare (atrofia muscolare);
  • ritenzione urinaria, formazione di trombi all’interno di piccoli vasi sanguigni (microangiopatia trombotica) associata ad insufficienza renale;
  • riduzione della fertilità, mancanza di sperma (aspermia);
  • condizione di respiro corto acuto (broncospasmo).

Nei pazienti precedentemente trattati o in trattamento concomitante con mitomicina–C (un agente chemioterapico appartenente alla classe degli antibiotici) possono verificarsi difficoltà respiratoria, rantoli e problemi polmonari anche diverse ore dopo la somministrazione di vinblastina. Dopo adeguata terapia generalmente questi sintomi scompaiono completamente, anche se alcuni pazienti hanno sviluppano una condizione di difficoltà respiratoria progressiva che ha reso necessario un trattamento cronico.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

5. Come conservare VELBE

Conservi questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.

Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla scatola e sul flaconcino dopo Scad.
La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno di quel mese.

Il medicinale deve essere conservato in frigorifero (fra +2°C e +8°C).

Dopo diluizione con la soluzione diluente raccomandata il medicinale può essere conservato in frigorifero per 28 giorni.

Se il medicinale è disciolto in soluzione fisiologica o in acqua sterile per preparazioni iniettabili, esso deve essere conservato in frigorifero per un massimo di 24 ore.

Non getti alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

6. Contenuto della confezione e altre informazioni

Cosa contiene VELBE

  • Il principio attivo è la vinblastina (come vinblastina solfato). Un flaconcino contiene 10 mg di vinblastina.

Descrizione dell’aspetto di VELBE e contenuto della confezione

Polvere.

VELBE è disponibile in confezioni da 10 mg in 1 flaconcino di vetro.

Titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio

CRINOS S.p.A., Via Pavia, 6 – 20136 Milano

Produttore

Cell Parm GmbH D-30625 Hannover, Feodor – Lynen Str. 35 (Germania)

Questo foglio illustrativo è stato aggiornato il

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Le informazioni seguenti sono destinate esclusivamente agli operatori sanitari:

Le siringhe contenenti questo prodotto devono essere etichettate con la dicitura “FATALE SE SOMMINISTRATO PER ALTRE VIE. ESCLUSIVAMENTE PER USO ENDOVENOSO”.

Le siringhe preparate da un farmacista devono essere impacchettate con un involucro esterno etichettato con la dicitura NON RIMUOVERE L’INVOLUCRO FINO AL MOMENTO DELL’INIEZIONE. FATALE SE SOMMINISTRATO PER ALTRE VIE. ESCLUSIVAMENTE PER USO ENDOVENOSO.”

Come tutti gli agenti antineoplastici VELBE deve essere maneggiato con cura. La diluizione del medicinale deve essere effettuata in condizioni asettiche in un’area specifica da personale addestrato. Devono essere prese tutte le precauzioni per evitare il contatto con cute e mucose.

Precauzioni per la preparazione e la somministrazione:

Nel preparare e smaltire la soluzione per l’infusione devono essere osservate le normali precauzioni di sicurezza per gli agenti citostatici. La manipolazione della soluzione per infusione deve essere fatta in un ambiente sicuro e devono essere usati indumenti e guanti di protezione. Se non è disponibile un ambiente sicuro, all’equipaggiamento devono essere aggiunti una maschera e degli occhiali di protezione. Se la preparazione entra in contatto con gli occhi, può causare una grave irritazione. Gli occhi devono essere lavati immediatamente e accuratamente con acqua. Se continuano ad essere irritati, deve essere consultato un medico. Se la soluzione entra in contatto con la cute, lavare accuratamente con acqua.

Per preparare una soluzione da 1 mg/ml di VELBE, aggiungere 10 ml di soluzione di cloruro di sodio allo 0,9 % (con alcool benzilico come conservante) ai 10 mg di VELBE contenuti nel flaconcino sterile.

Il farmaco si scioglie immediatamente, dando una soluzione limpida.

Prima della somministrazione, i farmaci iniettati per via parenterale devono essere controllati per riscontrare particolari problemi e/o variazioni di colore ogni qualvolta la soluzione stessa o il contenitore lo permetta.

Dopo aver preparato la soluzione ed aver aspirato la parte prestabilita, il resto del contenuto può essere conservato a temperatura tra +2°C e +8°C per altri 28 giorni senza che si verifichi una significativa perdita di attività.

Data la presenza di alcool benzilico come conservante per il diluente, la soluzione di VELBE così preparata non può essere somministrata ai bambini al di sotto dei due anni. In tal caso il prodotto può essere disciolto in soluzione fisiologica o acqua per preparazioni iniettabili nelle identiche quantità; le soluzioni preparate in questo modo devono essere conservate in frigorifero ed essere usate entro 24 ore dalla loro preparazione.

VELBE non deve essere diluito con solventi che aumentano o diminuiscono il pH della soluzione risultante dai valori compresi tra 3,5 e 5. Le soluzioni si devono preparare con soluzione fisiologica oppure con glucosio al 5% in acqua (in ambedue i casi con o senza conservante) e nello stesso recipiente non devono essere combinate con qualsiasi altra sostanza chimica.

NON USARE ALTRE SOLUZIONI DILUENTI.

La dose di VELBE può essere iniettata nel tubo di un’infusione endovenosa continua oppure direttamente in vena. Quest’ultimo metodo si adatta meglio alla terapia ambulatoriale. E’ di estrema importanza che l’ago sia correttamente posizionato nella vena, prima di iniettare il prodotto.

Si inietta la dose in circa un minuto prendendo tutte le precauzioni perché l’ago sia ben situato in vena e perché non avvenga
o degli stravasi della soluzione che possono produrre irritazioni del tessuto sottocutaneo e flebiti.

Per ridurre ulteriormente al minimo la possibilità dello stravaso, si suggerisce di lavare ripetutamente la siringa con sangue venoso prima di ritirare l’ago.

Si sconsiglia l’iniezione in un’estremità il cui circolo sia già alterato o potenzialmente già danneggiato da compressioni od invasioni neoplastiche, da flebite o da varicosità al fine di evitare tromboflebiti.

ATTENZIONE: lo stravaso accidentale della soluzione di VELBE può causare irritazione grave. Bisogna subito interrompere l’iniezione e la rimanente quantità della soluzione deve essere iniettata in altra vena. La dispersione del farmaco stravasato viene facilitata dall’applicazione di impacchi caldi o di jaluronidasi.
Queste misure servono a ridurre le manifestazioni dolorose e la possibilità delle manifestazioni locali.

Smaltimento

Tutti i dispositivi utilizzati per la preparazione, la somministrazione o che comunque siano venuti in contatto con VELBE devono essere smaltiti conformemente alle linee guida locali in merito alla manipolazione dei composti citotossici.