SOTALOLO ANGENERICO

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Foglio illustrativo

SOTALOLO ANGENERICO, 80 mg compresse
SOTALOLO ANGENERICO, 160 mg compresse

sotalolo cloridrato

Elenco capitoli

  1. COMPOSIZIONE
  2. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
  3. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  4. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  5. CONTROINDICAZIONI
  6. OPPORTUNE PRECAUZIONI D’IMPIEGO
    1. “Dose, modo e tempo di somministrazione”.
    2. INTERAZIONI CON ALTRI MEDICINALI ED ALTRE FORME DI INTERAZIONE
  7. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Gravidanza
    2. Allattamento
    3. Uso pediatrico
    4. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine
    5. DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
    6. Durata del trattamento
  8. SOVRADOSAGGIO
  9. EFFETTI INDESIDERATI
  10. SCADENZA E CONSERVAZIONE

COMPOSIZIONE

SOTALOLO ANGENERICO, 80 mg compresse

Una compressa contiene:

Principio attivo: sotalolo cloridrato 80 mg

Eccipienti: amido di mais, lattosio monoidrato, idrossipropilcellulosa, carbossimetilamido sodico, silice colloidale, magnesio stearato.

SOTALOLO ANGENERICO, 160 mg compresse

Una compressa contiene:

Principio attivo: sotalolo cloridrato 160 mg

Eccipienti: amido di mais, lattosio monoidrato, idrossipropilcellulosa, carbossimetilamido sodico, silice colloidale, magnesio stearato.

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Compressa. Astuccio da 40 compresse

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Betabloccanti, non selettivi, non associati

TITOLARE A.I.C.

ANGENERICO S.p.A.

Via Nocera Umbra, 75 00181 Roma

PRODUTTORI E CONTROLLORI FINALI

SALUTAS Pharma GmbH

Otto-von-Guericke-Allee 1 39179 Barleben (Germania)

ACRAF S.p.A.

Via Vecchia del Pinocchio, 22 60131 Ancona (Italia)

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

SOTALOLO ANGENERICO è indicato nella profilassi delle tachiaritmie parossistiche sopraventricolari, nel mantenimento del ritmo sinusale dopo conversione di flutter/fibrillazione atriale, nelle tachiaritmie ventricolari minacciose o sintomatiche.

CONTROINDICAZIONI

SOTALOLO ANGENERICO è controindicato in pazienti con:

  • Asma bronchiale o malattie croniche ostruttive dell’apparato respiratorio.
  • Ipersensibilità verso componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
  • Shock cardiogeno.
  • Anestesia che induca depressione miocardica.
  • Bradicardia sinusale sintomatica.
  • Sindrome del nodo del seno, blocco atrioventricolare di II e III grado (a meno che non sia istallato un pacemaker).
  • Scompenso cardiaco non controllato.
  • Insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min).
  • Sindrome del QT lungo (congenita o acquisita).
  • Acidosi metabolica.
  • Feocromocitoma non trattato.
  • Ipotensione.
  • Fenomeno di Raynaud e disturbi severi del circolo periferico.
  • Controindicato in gravidanza e durante l’allattamento ed in soggetti di età inferiore a 18 anni (v. Avvertenze speciali)

OPPORTUNE PRECAUZIONI D’IMPIEGO

Anestesia: nel corso di interventi chirurgici condotti con anestetici miocardio-depressivi (es. ciclopropano, tricloroetilene) è necessario somministrare i farmaci beta-bloccanti con cautela.

Diabete mellito: in pazienti con diabete mellito (specialmente se non ben compensato) o con pregressi episodi di ipoglicemia spontanea, SOTALOLO ANGENERICO dovrebbe essere somministrato con attenzione poiché i beta-bloccanti possono mascherare alcuni importanti segni premonitori di ipoglicemia (es.tachicardia).

Tireotossicosi: il beta-bloccante può mascherare alcuni segni clinici (es. tachicardia) di ipertiroidismo. Pazienti con sospetto ipertiroidismo dovrebbero evitare brusche interruzioni della terapia, che possono essere seguite da un peggioramento della sintomatologia, inclusa tempesta tireotossica.

Disfunzione epatica: i pazienti con alterazione della funzionalità epatica non mostrano riduzioni nell’eliminazione di SOTALOLO ANGENERICO, dal momento che il farmaco non è soggetto al fenomeno del metabolismo da primo passaggio.

Disfunzione renale: SOTALOLO ANGENERICO è eliminato principalmente per via renale, mediante filtrazione glomerulare e, in minima parte, per secrezione tubulare. Esiste una correlazione diretta tra la funzione renale, valutata in base alla creatinina sierica e/o alla

clearance della creatinina e l’emivita di eliminazione del SOTALOLO ANGENERICO. Per gli adattamenti posologici da adottare in corso di disfunzione renale si rimanda al paragrafo

“Dose, modo e tempo di somministrazione”.

Psoriasi: è stato raramente riportato che i beta-bloccanti hanno indotto un peggioramento dei sintomi di Psoriasis Vulgaris.

INTERAZIONI CON ALTRI MEDICINALI ED ALTRE FORME DI INTERAZIONE

Antiaritmici: i farmaci antiaritmici di Classe I (es. diisopiramide, chinidina e procainamide) ed i farmaci di Classe III (es. amiodarone) non sono raccomandati come terapia concomitante al SOTALOLO ANGENERICO a causa della loro capacità di prolungare il periodo refrattario (vedi “ Avvertenze Speciali ”). La somministrazione contemporanea di altri beta-bloccanti con

SOTALOLO ANGENERICO, può dare un effetto additivo di Classe II.

Diuretici depletori di potassio: questi farmaci possono indurre ipopotassiemia o ipomagnesiemia, aumentando il rischio di torsione di punta (vedi “ Avvertenze Speciali – disturbi elettrolitici ”).

Farmaci depletori di potassio: l’amfotericina B per via i.v., i corticosteroidi sistemici ed alcuni composti lassativi, possono indurre ipopotassiemia; i livelli di potassio ematico andrebbero monitorati ed eventualmente corretti durante l’impiego di SOTALOLO ANGENERICO.

Farmaci che prolungano l’intervallo QT: SOTALOLO ANGENERICO dovrebbe essere somministrato con estrema cautela insieme ad altri farmaci che prolungano l’intervallo QT

come gli antiaritmici di Classe I, le fenotiazine, gli antidepressivi triciclici, la terfenadina e l’astemizolo ed alcuni antibiotici chinolonici (vedi “ Avvertenze Speciali ”).

Digossina: dosi singole e multiple di SOTALOLO ANGENERICO non modificano significativamente i livelli di digossinemia. Eventi proaritmici risultano più frequenti in pazienti trattati contemporaneamente con sotalolo e digossina; peraltro questo può essere giustificato, nei pazienti che ricevono digossina, dalla presenza di scompenso cardiaco, noto fattore di rischio per eventi proaritmici.

Calcio-antagonisti: somministrazioni concomitanti di beta-bloccanti e calcio-antagonisti possono indurre fenomeni ipotensivi, bradicardia, anomalie della conduzione e rendere manifesta, clinicamente, una condizione di insufficienza cardiaca. I beta-bloccanti non dovrebbero essere somministrati in combinazione con calcio-antagonisti ad azione cardiodepressiva come il verapamil e il diltiazem, a causa degli effetti additivi sulla conduzione atrioventricolare e sulla funzione ventricolare.

Agenti antiadrenergici: l’uso concomitante di un beta-bloccante con agenti antiadrenergici, come la reserpina e la guanetidina, può determinare una riduzione eccessiva del tono adrenergico a riposo. Tali pazienti dovrebbero essere monitorati attentamente onde evitare l’insorgenza di ipotensione e/o marcata bradicardia che possono evolvere in eventi sincopali.

Insulina e ipoglicemizzanti orali: può verificarsi ipoglicemia ed il dosaggio di farmaci anti-diabetici può richiedere degli opportuni adeguamenti della posologia. SOTALOLO ANGENERICO può mascherare i sintomi di ipoglicemia.

Agenti Beta2-Mimetici: farmaci beta-agonisti come il salbutamolo, la terbutalina e l’isoprenalina potrebbero dover essere somministrati a dosaggi maggiori quando usati in concomitanza con SOTALOLO ANGENERICO (vedi “ Controindicazioni ”).

Clonidina: i farmaci beta-bloccanti possono potenziare l’ipertensione (effetto ‘rebound’) dovuta all’improvvisa interruzione della somministrazione di clonidina; pertanto i beta-bloccanti dovrebbero essere opportunamente interrotti alcuni giorni prima della graduale interruzione della clonidina.

Farmaci tubocurarina-simili: la contemporanea somministrazione di agenti betabloccanti può indurre prolungamento del blocco neuromuscolare.

Esami di laboratorio: la presenza di sotalolo nelle urine può far risultare dei livelli falsamente elevati di metanefrina urinaria quando misurata con metodi fotometrici. I pazienti con sospetto feocromocitoma, trattati con sotalolo, devono dosare la metanefrina urinaria con metodiche diagnostiche alternative (es.: HPLC con estrazione in fase solida) alla fotometria.

AVVERTENZE SPECIALI

Proaritmia: l’evento avverso più pericoloso in corso di terapia anti-aritmica consiste nell’aggravamento delle aritmie pre-esistenti o l’induzione di nuove. I farmaci che prolungano l’intervallo QT possono causare la torsione di punta, una tachicardia ventricolare polimorfa associata con il prolungamento dell’intervallo QT. I dati in nostro possesso dimostrano che il rischio di sviluppare una torsione di punta è associato con il prolungamento dell’intervallo QT

e del QTc, la riduzione della frequenza cardiaca, storia di cardiomegalia o scompenso cardiaco, l’ipopotassiemia e l’ipomagnesiemia (ad es. come conseguenza dell’uso dei diuretici), le alte concentrazioni plasmatiche di farmaco (ad es. conseguente a sovradosaggio o ad insufficienza renale) e con interazioni del sotalolo con altri farmaci, come ad esempio anti-depressivi ed antiaritmici di Classe I che sono stati associati ad una torsione di punta. Le donne sembrano essere maggiormente a rischio di sviluppare una torsione di punta.

Il dosaggio di SOTALOLO ANGENERICO deve essere incrementato con molta cautela nei pazienti con intervallo QT prolungato.

Un controllo elettrocardiografico eseguito subito prima o immeditamente dopo l’episodio rivela, generalmente, un incremento significativo dell’intervallo QT e QTc.

Negli studi clinici SOTALOLO ANGENERICO non è stato somministrato nei pazienti che presentavano un intervallo QTc pre-trattamento superiore a 450msec.

La torsione di punta è un evento dose-dipendente che di solito si verifica subito dopo aver iniziato la terapia o in seguito ad un incremento della dose, che termina spontaneamente nella maggior parte dei pazienti. Sebbene la maggior parte dei casi di torsione di punta siano autolimitantisi, possono essere associati a sintomi (es. sincope) e possono evolvere in fibrillazione ventricolare.

Nel corso di studi clinici, il 4,3% dei 3257 pazienti con aritmie trattati, hanno mostrato una nuova aritmia ventricolare o il peggioramento di una pre-esistente, compresa la tachicardia ventricolare sostenuta (circa l’1%) e la torsione di punta (2,4%). In più, in circa l’1% dei pazienti, le morti sono state considerate come possibilmente correlate al farmaco. Negli altri pazienti con aritmie ventricolari e sopraventricolari meno gravi, l’incidenza di torsione di punta è stata rispettivamente dell’1% e dell’1,4%.

Le proaritmie gravi, inclusa la torsione di punta, si sono mostrate dose-dipendenti, come sottoindicato:

Incidenza percentuale di proaritmie gravi per dosaggio in pazienti con tachicardia/fibrillazione ventricolare*

* Torsione di punta o nuova TV/FV sostenuta

Altri fattori di rischio per le torsioni di punta sono l’eccessivo prolungamento del QTc e una storia pregressa di cardiomegalia o scompenso cardiaco.

Pazienti con scompenso cardiaco e tachicardia ventricolare sostenuta sono a più alto rischio per eventi proaritmici (7%).

Eventi proaritmici possono verificarsi non solo durante la fase iniziale della terapia, ma anche dopo ogni incremento posologico, generalmente entro 7 giorni dall’inizio o dall’incremento.

Un incremento graduale e prudente del dosaggio, partendo da 80mg BID o dal dosaggio individuato per ciascun singolo paziente sulla base della risposta terapeutica e della dose tollerata, riduce il rischio di proaritmia (vedi “ Dose, modo e tempo di somministrazione ”).
Pertanto, SOTALOLO ANGENERICO dovrebbe essere somministrato con cautela se il tratto QTc è maggiore di 500 msec durante il trattamento; nel caso in cui l’intervallo QTc sia maggiore di 550 msec, deve essere attentamente valutato se ridurre la dose o sospendere la terapia. A causa della genesi multifattoriale della torsione di punta bisognerebbe comunque fare attenzione, indipendentemente dalla durata dell’intervallo QTc.

Interruzione improvvisa del trattamento: occasionalmente, in seguito all’interruzione della terapia beta-bloccante è stata osservata una ipersensibilità alle catecolamine, così come sono stati occasionalmente segnalati casi di aggravamento della sintomatologia anginosa, aritmie, e raramente, infarto del miocardio. Pertanto è opportuno, in particolare in pazienti con cardiopatia ischemica, monitorare attentamente il paziente quando si interrompe la terapia con

SOTALOLO ANGENERICO somministrato cronicamente. Se possibile, il dosaggio andrebbe gradualmente ridotto in un periodo di 1-2 settimane. Dal momento che la cardiopatia ischemica è patologia di frequente riscontro e talvolta non viene diagnosticata, si può verificare che una brusca interruzione della terapia con SOTALOLO ANGENERICO possa rivelare una latente insufficienza coronarica.

Insufficienza cardiaca: il beta-bloccante può deprimere ulteriormente la contrattilità miocardica e indurre un peggioramento dell’insufficienza cardiaca. Si consiglia di prestare attenzione quando si inizia la terapia in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra adeguatamente controllata dalla terapia (es. ACE-inibitori, diuretici, digitale); in tal caso è opportuno somministrare una dose iniziale bassa di SOTALOLO ANGENERICO ed incrementare il dosaggio gradualmente.

Post Infarto recente: in pazienti post-infartuati con disfunzione ventricolare sinistra devono essere attentamente valutati i rischi ed i benefici connessi con la somministrazione di sotalolo.
All’inizio della terapia e nel corso della stessa sono di particolare importanza un attento monitoraggio e l’aumento graduale del dosaggio. I risultati negativi osservati negli studi clinici condotti con farmaci anti-aritmici (es.: apparente eccesso della mortalità) suggeriscono che SOTALOLO ANGENERICO non dovrebbe essere somministrato nei pazienti con frazione di eiezione del ventricolo sinistro ≤ 40% che non siano affetti da aritmie ventricolari severe.

In un grande studio clinico controllato in pazienti con infarto recente del miocardio senza insufficienza cardiaca, con o senza aritmie ventricolari, l’impiego di sotalolo è stato associato ad una riduzione non statisticamente significativa della mortalità in confronto al placebo (18%). In questo studio sul post infarto a dose fissa di 320 mg Q.D. e in un ulteriore piccolo studio randomizzato su pazienti post-infartuati con LVEF≤ 40% trattati con alte dosi (640mg/die), ci sono stati indizi di un eccesso di morti improvvise precoci.

Disturbi elettrolitici: SOTALOLO ANGENERICO non dovrebbe essere usato in pazienti con ipopotassiemia o ipomagnesiemia, senza aver corretto tali alterazioni. Queste condizioni possono ulteriormente prolungare la durata del tratto QT ed aumentare il rischio di torsione di punta. Particolare attenzione dovrebbe essere riservata al bilancio idro-elettrolitico ed all’equilibrio acido-basico nei pazienti con diarrea grave o prolungata o nei pazienti sottoposti a trattamento che faciliti l’eliminazione urinaria di magnesio e/o potassio.

Alterazioni dell’elettrocardiogramma: prolungamenti eccessivi dell’intervallo QT (> 550 msec) possono essere un segno di tossicità e devono essere evitati. Negli studi clinici condotti in pazienti aritmici trattati con SOTALOLO ANGENERICO è stata osservata una bradicardia sinusale (frequenza cardiaca < 50 bpm) nel 13% dei casi. Tale condizione, di per sé, aumenta il rischio della torsione di punta. Disturbi della conduzione a livello del nodo del seno (pausa, arresto e disfunzione sinusale) sono stati evidenziati in meno dell’1% dei pazienti. L’incidenza del blocco atrio-ventricolare di II e III grado è risultata approssimativamente dell’1%.

Anafilassi: pazienti con storia di allergia possono avere reazioni allergiche più severe in corso di terapia con beta-bloccanti. Inoltre, tali pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina impiegate usualmente come terapia anti-allergica.

Gravidanza

G li studi su animali non hanno mostrato un effetto teratogeno o altri effetti potenzialmente nocivi per il feto. Sebbene non ci siano studi adeguati e controllati su donne gravide, il sotalolo cloridrato ha dimostrato di passare la barriera emato-placentare ed è stato riscontrato nel liquido amniotico. I composti beta-bloccanti possono ridurre la perfusione placentare e ciò può indurre morte del feto o parto prematuro.

Inoltre, possono comparire nel feto o nel neonato alcuni effetti avversi (ipoglicemia e bradicardia). Nel neonato è aumentato il rischio di sviluppare complicazioni cardiache e polmonari. Pertanto SOTALOLO ANGENERICO non dovrebbe essere usato in gravidanza.

Allattamento

SOTALOLO ANGENERICO è escreto nel latte degli animali da laboratorio ed è stato rinvenuto nel latte materno. A causa delle reazioni avverse potenziali che si possono verificare in corso di allattamento, durante l’assunzione di SOTALOLO ANGENERICO, bisognerebbe decidere se interrompere l’allattamento o sospendere l’assunzione della terapia, in dipendenza dall’importanza del farmaco per la madre.

Uso pediatrico

L’efficacia e la tollerabilità di SOTALOLO ANGENERICO nei pazienti al di sotto dei 18 anni non è stata adeguatamente determinata.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine

Non sono noti effetti del trattamento sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Per c hi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare, comunque, positività ai test anti-doping.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

L’inizio del trattamento con SOTALOLO ANGENERICO e gli aggiustamenti posologici successivi andrebbero preceduti da una appropriata valutazione clinica del paziente, come la misurazione dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma, della funzione renale e dell’equilibrio idro-elettrolitico, nonché‚ della assunzione concomitante di altri composti farmacologici (vedere Avvertenze Speciali e Precauzioni d’uso).

Così come per altri farmaci antiaritmici, all’inizio e nell’eventualità di incrementi posologici della terapia con SOTALOLO ANGENERICO, andrebbe monitorato il ritmo cardiaco.

Il dosaggio deve essere individualizzato e basato sulla risposta del paziente al trattamento.

Effetti proaritmici possono verificarsi non solo all’inizio della terapia, ma ogni qualvolta si incrementi il dosaggio.

In considerazione delle sue proprietà beta-bloccanti, il trattamento con SOTALOLO ANGENERICO non dovrebbe essere sospeso bruscamente, specialmente nei pazienti con cardiopatia ischemica (angina pectoris, infarto del miocardio pregresso) o ipertensione arteriosa, al fine di prevenire esacerbazioni della malattia di base (vedere “ Avvertenze Speciali”).

E’ suggerito il seguente schema posologico: la dose iniziale è di 80 mg 2 volte al giorno, somministrata in dose singola (160mg) o in due dosi refratte (una somministrazione ogni 12 ore). Il dosaggio può essere aumentato gradualmente, mantenendo degli intervalli di 2-3 giorni tra ogni incremento posologico, onde consentire il raggiungimento dello stato stazionario ed il monitoraggio della durata del tratto QT.

Alcuni pazienti con aritmie ventricolari minacciose, refrattarie alla terapia, possono richiedere la somministrazione di 480-640 mg/die. Tuttavia questa posologia dovrebbe essere raggiunta solo se il beneficio atteso supera il rischio di reazioni avverse, particolarmente le torsioni di punta (vedere “Avvertenze Speciali”).

Dosaggio nell’insufficienza renale

SOTALOLO ANGENERICO è escreto principalmente attraverso le urine e, pertanto, il dosaggio va ridotto quando la clearance della creatinina è < a 60 ml/min, secondo il seguente schema:

La clearance della creatinina può essere estrapolata dal valore della creatininemia sierica, secondo la formula di Cockroft e Gault: (140-età) x Peso(Kg)

Uomini

————————————–

72 x Creatinina serica (mg/dl)

Donne idem x 0.85

Dosaggio nell’insufficienza epatica

Nei pazienti con insufficienza epatica non è richiesta alcuna riduzione del dosaggio.

Durata del trattamento

Secondo prescrizione medica.

SOVRADOSAGGIO

Episodi di sovradosaggio, intenzionale o accidentale, hanno raramente causato il decesso.
L’emodialisi è in grado di ridurre significativamente i livelli di SOTALOLO ANGENERICO

nel sangue.

Sintomi e trattamento: i segni che più comunemente possono insorgere in caso di sovradosaggio sono: bradicardia, scompenso cardiaco, ipotensione, broncospasmo e ipoglicemia. In casi di sovradosaggio intenzionale di SOTALOLO ANGENERICO di grande entità (2-16 g) possono essere riscontrati i seguenti eventi clinici: ipotensione, bradicardia, prolungamento dell’intervallo QT, complessi ventricolari prematuri, tachicardia ventricolare, torsione di punta.

Nel caso di sovradosaggio, la terapia con SOTALOLO ANGENERICO dovrebbe essere sospesa ed il paziente strettamente osservato.

Ove richiesto, si suggeriscono i seguenti interventi terapeutici:

Bradicardia: atropina, un altro farmaco anticolinergico, un agonista beta-adrenergico o un

‘pacing cardiaco’ transvenoso.

Blocco atrioventricolare (II-III grado): ‘pacing cardiaco’ transvenoso.

Ipotensione: l’ adrenalina piuttosto dell’isoproterenolo o noradrenalina può essere utile, dipende dai fattori associati.

Broncospasmo: aminofillina o un agonista beta2-adrenergico per via aerosol.

Torsione di punta: cardioversione elettrica, ‘pacing cardiaco’ transvenoso, adrenalina e/o solfato di magnesio.

EFFETTI INDESIDERATI

SOTALOLO ANGENERICO è generalmente ben tollerato nella maggior parte dei pazienti.

Gli eventi indesiderati riportati più frequentemente sono dovuti alle sue proprietà beta-bloccanti. Gli eventi avversi sono normalmente di natura transitoria e raramente necessitano dell’interruzione o della sospensione del trattamento. Tali eventi includono: dispnea, affaticabilità, vertigini, cefalea, febbre, eccessiva bradicardia e/o ipotensione. Qualora intervengano, tali effetti indesiderati scompaiono normalmente con la riduzione del dosaggio.

La proaritmia, inclusa la torsione di punta, viene considerata come l’evento avverso più importante (vedere “ Avvertenze Speciali ” e “Opportune Precauzioni d’impiego”).

Aritmia

Sono stati condotti con SOTALOLO ANGENERICO orale diversi studi clinici su un totale di 3256 pazienti con aritmie cardiache (1363 dei quali con tachicardia ventricolare sostenuta). 2451 pazienti hanno ricevuto il farmaco per almeno 2 settimane. Gli eventi avversi più significativi sono stati la torsione di punta e l’insorgenza di nuove aritmie ventricolari gravi (vedere “ Avvertenze Speciali ”) che si sono verificate nelle percentuali riportate nella seguente tabella:

Complessivamente, si sono verificate interruzioni del trattamento dovute ad eventi avversi nel 18% dei pazienti studiati per aritmie. Gli eventi avversi che più frequentemente hanno portato alla sospensione della terapia con SOTALOLO ANGENERICO sono stati: stanchezza 4%, bradicardia (< 50 bpm) 3%, dispnea 3%, eventi proaritmici 2%, astenia 2% e vertigini 2%.

Di seguito vengono riportati, elencati per apparati interessati, gli eventi avversi considerati correlati con il farmaco, insorti nell’1% o più dei pazienti trattati con SOTALOLO ANGENERICO.

Sistema cardiovascolare: bradicardia, dispnea, dolore toracico, palpitazioni, edema, anomalie dell’ECG, ipotensione, proaritmia, sincope, insufficienza cardiaca, presincope.

Dermatologici: rash.

Apparato digerente: nausea/vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, flatulenza.

Sistema muscolo-scheletrico: crampi.

Sistema nervoso: affaticabilità, vertigini, astenia, stordimento, cefalea, disturbi del sonno, depressione, parestesie, alterazioni del tono dell’umore, ansia.

Apparato urogenitale: disfunzioni sessuali.

Generali: disturbi della vista e dell’udito, alterazioni del gusto e febbre.

Il rispetto delle istruzioni riportate nel presente foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

E’ opportuno che il paziente comunichi al medico o al farmacista qualsiasi effetto indesiderato anche non descritto nel foglio illustrativo

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Vedere la data di scadenza indicata sulla confezione; tale data si intende per il prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato

ATTENZIONE: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

DATA DELL’ULTIMA REVISIONE DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

Gennaio 2007