PRIMENE

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PRIMENE

10% Soluzione per infusione

Aminoacidi

Elenco capitoli

  1. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  3. CONTROINDICAZIONI
  4. PRECAUZIONI PER L’USO
    1. Reazioni Allergiche/Reazioni di ipersensibilizzazione
  5. INTERAZIONI
  6. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Gravidanza e Allattamento:
    2. DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE:
    3. Posologia
    4. Modalità d’uso
    5. Modo di somministrazione
  7. SOVRADOSAGGIO:
  8. EFFETTI INDESIDERATI:
  9. SCADENZA E CONSERVAZIONE
  10. COMPOSIZIONE
  11. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO:

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Soluzione nutrizionale parenterale di aminoacidi

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Primene 10% è indicato per l’alimentazione parenterale del bambino, del lattante, del neonato a termine o prematuro, di peso alla nascita normale o più basso del normale, quando l’alimentazione orale o enterale è impossibile, insufficiente o controindicata.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità nota ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti; gravi malattie epatiche; stati di acidosi; anomalie congenite del metabolismo di uno o più aminoacidi.

PRECAUZIONI PER L’USO

Reazioni Allergiche/Reazioni di ipersensibilizzazione

Sono state riportate reazioni anafilattiche/anafilattoidi ed altre reazioni infusionali di ipersensibilizzazione con soluzioni di amminoacidi somministrate come componenti della nutrizione parenterale (Vedere paragrafo 4.8). L’infusione deve essere immediatamente fermata in caso di comparsa di qualsiasi segno o sintomo di reazione.

Precipitati in pazienti in nutrizione parenterale

Precipitati vascolari polmonari sono stati riportati in pazienti in nutrizione parenterale. In alcuni casi ci sono stati esiti fatali. Una eccessiva aggiunta di calcio e fosfato aumenta il rischio di formazione di precipitati di fosfato di calcio. Precipitati sono stati riportati anche in assenza di sali di fosfato in soluzione. Sono stati riportati anche casi di precipitazione a livello della filtrazione distale e sospetta formazione di precipitato in vivo.

In caso di insufficienza polmonare, l’infusione deve essere fermata e deve essere iniziata una valutazione medica.

Oltre all’ispezione della soluzione devono essere controllati periodicamente anche il set di infusione ed il catetere per la formazione di precipitati.

Complicanze infettive

L’infezione e la sepsi sono complicazioni che si possono verificare con l’utilizzo di cateteri venosi in pazienti che ricevono la nutrizione parenterale, soprattutto in caso di scarsa manutenzione dei cateteri o per soluzioni contaminate

Immunosoppressione ed altri fattori tipo iperglicemia, malnutrizione e/o loro malattie preesistenti possono predisporre i pazienti a complicanze infettive.

L’attento monitoraggio dei sintomi e dei risultati dei test di laboratorio in caso di febbre/brividi, leucocitosi, complicazioni tecniche con il dispositivo di accesso e iperglicemia possono aiutare a riconoscere precocemente le infezioni.

Il verificarsi di complicazioni settiche può essere ridotta facendo maggior attenzione nel posizionamento e mantenimento del catetere e nella preparazione della formulazione nutrizionale durante l’utilizzo di tecniche asettiche.

Sindrome da rialimentazione in pazienti in nutrizione parenterale

Rialimentare pazienti gravemente malnutriti può portare alla sindrome da rialimentazione che è caratterizzata dallo spostamento di potassio, fosforo, e magnesio intracellulare in quanto il paziente diventa anabolico.. Possono svilupparsi carenza di tiamina e ritenzione di fluidi Un attento monitoraggio ed un lento incremento di nutrienti evitano la sovralimentazione e possono prevenire queste complicazioni.

Soluzioni Ipertoniche

L’infusione di soluzioni ipertoniche può causare irritazione delle vene, danni alle vene e trombosi quando somministrate in vene periferiche (vedere paragrafo 4.8)

Controlli generali

Il controllo dovrebbe essere adattato alla situazione ed alla condizione clinica del paziente e deve includere il dosaggio dell’equilibrio dell’acqua con gli elettroliti, l’osmolarità del siero, l’equilibrio acido/base, i livelli di glucosio nel sangue, i livelli di ammoniaca nel sangue e la funzionalità epatica e renale.

Effetti metabolici

Si possono manifestare complicazioni metaboliche se l’apporto nutriente non è adatto alle necessità del paziente o se non è stata accuratamente valutata la capacità metabolica di un componente dietetico somministrato. Possono verificarsi effetti metabolici avversi dalla somministrazione inadeguata o eccessiva di nutrienti o dalla somministrazione di una soluzione con composizione inappropriata, per un paziente con particolari necessità

Funzione epatica

Pazienti in nutrizione parenterale possono manifestare complicazioni epatiche (inclusi colestasi, steatosi epatica, fibrosi, e cirrosi, che possono portare ad insufficienza epatica, come pure colecistite e colelitiasi) e devono quindi essere controllati di conseguenza. L’eziologia di questi disordini si pensa che sia dovuta a più fattori e che possa differire a seconda dei pazienti.

I Pazienti che sviluppano parametri di laboratorio anormali o altri sintomi di scompensi epatobiliari devono essere valutati prima da un epatologo in modo che possa identificare i possibili fattori che li causano o ai quali contribuiscono e se necessario prescrivere una terapia o una profilassi idonea..

Soluzoni con amminoacidi devono essere utilizzate con cautela in pazienti con malattie epatiche preesistenti o con insufficienza renale.

I parametri di funzionalità epatica devono essere attentamente controllati in questi pazienti che devono anche essere controllati per possibili sintomi di iperammoniemia.

Un aumento dei livelli di ammoniaca nel sangue ed iperammoniemia può svilupparsi in pazienti che ricevono soluzioni di amminoacidi. In alcuni pazienti ciò può indicare la presenza di un disordine congenito del metabolismo amminoacidico (vedere paragrafo 4.3) o insufficienza epatica.

L’ammoniaca nel sangue deve essere misurata di frequente nei neonati e nei bambini almeno fino a 2 anni per individuare iperammoniemia.

Sintomi potenziali (es. letargia, irritabilità, scarsa alimentazione, iperventilazione, brividi e convulsioni) che possono portare a complicazioni incluso il ritardo nello sviluppo e la disabilità mentale possono essere di difficile identificazione in questo gruppo di età. A seconda della misura e dell’eziologia, l’iperammoniemia può richiedere un intervento immediato.

Effetti renali

Un valore elevato di azotemia è stato riportato in pazienti in terapia con soluzioni contenenti amminoacidi, in particolare può verificarsi in pazienti con di insufficienza renale.

Utilizzare con cautela in pazienti con insufficienza renale (per es. uremia). La tolleranza all’azoto può essere alterata ed il dosaggio potrebbe aver bisogno di essere modificato. Lo stato dei fluidi e degli elettroliti deve essere attentamente controllato in questi pazienti.

Precauzioni aggiuntive

  • Sono starte riportate reazioni nel sito di iniezione con l’utilizzo della nutrizione parenterale.

Queste includono tromboflebite nel sito di infusione ed irritazione venosa come anche gravi reazioni (ad es., necrosi e and vesciche) quando associate allo stravaso. Vedere paragrafo 4.8. I

pazienti devono essere controllati di conseguenza.

  • Gravi squilibri di acqua e di elletroliti, gravi stati di sovraccarico di fluidi e gravi squilibri metabolici devono essere corretti prima di iniziare l’infusione.
  • Utilizzare con cautela in pazienti con edema polmonare o con insufficienza cardiaca. Lo stato dei fluidi deve essere attentamente controllato.
  • Non collegare in serie i contenitori in modo da evitare embolia gassosa a causa del possibile residuo di aria presente nel contenitore primario.

L’infusione di soluzioni di aminoacidi per la nutrizione parenterale deve essere eseguita con grande attenzione mantenendo sotto costante controllo i valori della glicemia, della protidemia, dei test di funzionalità epatica e renale, dello ionogramma, dell’osmolarità del siero, del livello ematico dell’ammoniaca, del pH, e del contenuto di CO 2.

Lo sviluppo di iperammoniemia delle conseguenti manifestazioni cliniche è più frequente negli epatopazienti, nei bambini, nei neonati e nei prematuri in relazione ad un’insufficienza del ciclo dell’urea.

Un’eventuale condizione di ipoalbuminemia deve essere valutata anche in relazione al contemporaneo uso di farmaci per i quali è noto un elevato tasso di legame con le proteine del plasma. Per la possibilità di acidosi metabolica ed iperazotemia nei soggetti con insufficienza renale la somministrazione del prodotto deve essere regolata in base alla residua funzione dell’emuntorio. Nei cardiopazienti il prodotto deve essere usato con cautela per evitare il sovraccarico circolatorio specialmente se esiste pericolo di edema polmonare acuto.

L’impiego di soluzioni di aminoacidi per la nutrizione parenterale deve essere integrata da un’adeguata quantità di substrati fisiologicamente utilizzati per la produzione di energia libera da impiegare nella reazioni di sintesi proteica.

Il glucosio in opportuna concentrazione può rappresentare un’idonea fonte di calorie; tuttavia con l’impiego contemporaneo di soluzioni glucosate possono verificarsi iperglicemia, glicosuria e sindrome iperosmolare. Inoltre la sospensione del trattamento dovrà essere graduale per evitare effetti legati all’ipersecrezione insulinica indotta dal carico glicidico.

L’impiego contemporaneo di soluzioni elettrolitiche deve essere valutato e controllato con i dati relativi ai livelli sierici del sodio, del potassio e di altri eventuali elettroliti onde evitare indesiderati effetti di accumulo o pericolosi fenomeni di interferenza con la funzione cardiaca, renale, polmonare o con il sistema centrale.

INTERAZIONI

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

Non utilizzare Primene per veicolare altri farmaci.

Non miscelare con altre soluzioni prima di aver verificato la compatibilità della miscela finale (per i dati relativi a compatibilità e stabilità di Primene con altre soluzioni contattare il titolare dell’AIC).

AVVERTENZE SPECIALI

Primene 10% deve essere utilizzato con cautela in caso di severa restrizione di apporto di acqua, per es. nell’insufficienza cardiaca, respiratoria o renale.

In caso di insufficienza renale, l’apporto di azoto deve essere adattato a seconda della clearance renale del bambino.

Somministrare con cautela in caso di insufficienza epatica con un controllo attento dei livelli di ammoniaca nel sangue.

E’ richiesto un controllo attento dell’infusione, come pure dello stato clinico e biologico del bambino.

In considerazione dell’osmolarità, Primene 10% non deve essere infuso da solo in una vena periferica.

Gravidanza e Allattamento:

Non vi sono dati adeguati dall’utilizzo di Primene in gravidanza od in allattamento o sugli effetti sulla fertilità Il personale sanitario deve attentamente considerare i potenziali rischi ed i benefici per ogni specifico paziente prima di somministrare Primene.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE:

Posologia

L’inizio, la durata ed il dosaggio (dose e velocità di somministrazione) della nutrizione parenterale dipende dalle seguenti caratteristiche del paziente:

  • età, peso e condizioni cliniche,
  • fabbisogno di azoto,
  • capacità di metabolizzare i componenti di Primene,
  • aggiunta nutrizionale che può essere fornita per via parenterale/enterale.

La velocità del flusso deve essere adattata a seconda del dosaggio, delle caratteristiche della soluzione da infondere, del volume totale nelle 24 ore e dalla durata dell’infusione.

La velocità del flusso deve essere aumentata gradualmente durante la prima ora.

Il dosaggio dipende dall’età, dal peso e dal catabolismo proteico del bambino

L’intervallo abituale è il seguente:

  • 1,5-3,5 g di aminoacidi/kg/24 ore,
  • 0,23-0,53 g di azoto/kg/24 ore,
  • 15-35 ml di Primene 10%/kg/24 ore.

Modalità d’uso

Primene 10% deve essere somministrato ad una velocità di infusione non superiore a 0,05 ml/kg/minuto.

Velocità di infusione consigliata:

  • Neonati e lattanti: infusione continua (per tutte le 24 ore)
  • Bambini: infusione continua (per tutte le 24 ore) o infusione ciclica (almeno 12 ore su 24)

.

Via di somministrazione

Primene è da utilizzare solo per via endovenosa.

Primene non è indicato per il ripristino di fluido o di volume.

Primene 10% da solo deve essere somministrato in una vena centrale

Primene 10% in co-somministrazione od in miscela deve essere somministrato a seconda dell’osmolarità della soluzione infusa, in una vena centrale o in una periferica.

Soluzioni per nutrizione parenterale fortemente ipertoniche (>900 mOsm/L) devono essere somministrate attraverso un catetere venoso centrale con la punta situata in una larga vena centrale.

Se ritenuto appropriato dal personale sanitario, la soluzione per nutrizione parenterale può essere somministrata in vena periferica in pazienti di tutte le età se l’osmolarità della formulazione è ≤ 900 mOsm/L.

Modo di somministrazione

Primene 10% è generalmente somministrato con una fonte di energia appropriata per le necessità del bambino, sia in co-somministrazione o in miscela.

Primene 10% può essere incluso nella composizione di miscele nutritive che combinano carboidrati, lipidi, oligoelementi e vitamine quando la compatibilità e la stabilità sono conosciute (per i dati relativi a compatibilità e stabilità di Primene con altre soluzioni contattare il titolare dell’AIC).

Quando Primene viene miscelato con altre sostanze è necessario seguire le seguenti indicazioni:

Miscelare le formulazioni contenenti Primene ed oligoelementi (tutti i tipi, incluse quelle formulazioni contenenti rame) secondo le procedure stabilite dalla comune pratica ospedaliera.

  1. collegare SEMPRE un filtro da 0,22 micron prima di somministrare al paziente una soluzione per nutrizione parenterale che non contiene lipidi (es. Primene con o senza oligoelementi). Nel caso in cui debbano essere somministrate soluzioni per nutrizione parenterale contenenti anche lipidi è necessario inserire un connettore ad Y dopo il filtro da 22 micron.
  2. effettuare l’ispezione visiva, per verificare se la soluzione sia diventata opaca o si siano formati precipitati nella soluzione o nel filtro sia dopo la miscelazione, che prima della somministrazione e periodicamente durante l’ infusione.
  3. Se si osserva, prima della somministrazione al paziente, scolorimento o formazione di precipitati nella soluzione o nel filtro, la soluzione non deve essere utilizzata; nel caso in cui ci si accorga, dopo la somministrazione al paziente, di uno scolorimento o della formazione di un precipitato è necessario effettuare controlli ematici per il rame (o per altri oligoelementi).

Gli additivi possono essere incompatibili.

Una aggiunta eccessiva di calcio e fosfato aumenta il rischio di formazione dei precipitati di fosfato di calcio (vedere paragrafo “Precauzioni per l’uso”).

Ispezionare visivamente il contenitore per verificare l’integrità del flaconcino.

Utilizzare il flacone solo se la soluzione è perfettamente limpida, priva di particelle visibili in sospensione, non decolorata e se è presente il vuoto.

Utilizzare condizioni asettiche. Scartare qualsiasi quantità di Primene non utilizzato e non utilizzarlo per somministrazioni successive.

In caso di aggiunte al contenitore:

  • assicurarsi della compatibilità e della stabilità della preparazione risultante (contattare il titolare dell’AIC).
  • Utilizzare condizioni asettiche. Preparare il sito di iniezione del contenitore in modo appropriato.
  • Forare il tappo ed le sostanze da aggiungere con una siringa o con un set di trasferimento/ricostituzione come descritto.
  • Miscelare meticolosamente il contenuto del contenitore e le sostanze aggiunte.
  • Ispezionare il contenitore per verificare una eventuale decolorazione e presenza di particelle.

Confermare l’integrità del contenitore. Utilizzare solo se il contenitore non è danneggiato e la soluzione è limpida.

  • Assicurarsi che i requisiti di conservazione delle sostanze aggiunte siano rispettate.

Somministrazione della soluzione per infusione:

Prima dell’utilizzo la soluzione deve essere a temperature ambiente.

Utilizzare condizioni asettiche.

Solo per uso singolo.

Confermare l’integrità del contenitore. Utilizzare solo se il contenitore non è danneggiato e la soluzione è limpida.

Non ricollegare contenitori parzialmente utilizzati.

L’utilizzo di un filtro finale è raccomandato durante la somministrazione di tutte le soluzoni per nutrizione parenterale.

Ispezionare il contenitore per decolorazione e presenza di particelle.

Non collegare in serie i contenitori utilizzati per evitare eventuali fenomeni di embolia gassosa dovuti all’aria residua presente nel contenitore primario.

Primene non deve essere infuse attraverso gli stessi tubi contenenti sangue o component del sangue.

SOVRADOSAGGIO:

In caso di inappropriata somministrazione (sovradosaggio, e/o velociità di infusione troppo elevata rispetto a quella raccomandata), si possono manifestare ipervolemia, squilibri elettrolitici, acidosi e/o azotemia. In tali situazioni, l’ infusione deve essere immediatamente interrotta. Se appropriato dal punto di vista medico, un ulteriore intervento può essere indicato per prevenire complicazioni cliniche.

Non esiste un antidoto specifico per il sovradosaggio. Le procedure di emergenza devono includere misure correttive appropriate.

Queste stesse misure vanno prese se si verifica iperazotemia: in tal caso controllare la funzione renale e rivedere l’apporto calorico ed elettrolitico.

In caso di somministrazione eccessiva, c’è la possibilità di un’acidosi metabolica e di un aumento dell’azotemia nel bambino con insufficienza renale.

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di PRIMENE avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

Per qualsiasi dubbio sull’uso di PRIMENE rivolgersi al medico o al farmacista.

EFFETTI INDESIDERATI:

Come tutti i medicinali PRIMENE può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.

Le reazioni avverse elencate di seguito sono stati identificati dopo la somministrazione di Primene come componenete delle nutrizione parenterale. La frequenza delle reazioni avverse elencate in questo paragrafo non può essere stimata con i dati disponibili.

Tabella Riassuntiva eventi avversi

Eventi avversi riportati con la nutrizione parenterale includono:

  • Azotemia, Iperammonemia

Eventi avversi riportati con la nutrizione parenterale per la quale la componente amminoacidica può giocare un ruolo causale o contributivo includono:

  • Reazioni anafilattiche/anafilattoidi, incluso pelle e gastrointestinali, gravi manifestazioni (shock) circolatorie e respiratorie come pure altre reazioni di ipersensibilità/infusione, incluso piressia, brividi, ipotensione, ipertensione, artralgia, mialgia, orticaria, prurito, eritema e mal di testa.
  • Insufficienza epatica, cirrosi epatica, fibrosi epatica, colestasi, steatosi epatica, aumento della bilirubina nel sangue, aumento degli enzimi epatici; colecistiti, colelitiasi
  • Acidosi metabolica
  • Precipitati polmonari vascolari
  • Necrosi, vesciche, rigonfiamento cicatrici, decolorazione della pelle al sito di infusione associato con stravaso (Vedere frase sulle reazioni al sito di infusione nel paragrafo “Precauzioni per l’uso”).
  • Tromboflebiti al sito di infusione; irritazione venosa (flebiti al sito di infusione infusione, dolore, eritema, calore, rigonfiamento, indurimento).

Le soluzioni di aminoacidi possono peggiorare la carenza di acido folico che deve essere corretta mediante idonea supplementazione.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.

Non congelare. Utilizzare il prodotto subito dopo l’apertura.

La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

Attenzione: Non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

Tenere il medicinale fuori della portata e della vista dei bambini.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

COMPOSIZIONE

1000 ml di soluzione per infusione contengono:

Principi attivi

(come Lisina monoidrata) g 12,35 Glicina g 4,00

Aminoacidi: 100 g/l;

Acido malico (E 296), Acqua per preparazioni. iniettabili.

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO:

Soluzione per infusione.

  • Confezione da 20 flaconcini da 100 ml
  • Confezione da 10 flaconcini da 250 ml

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Baxter S.p.A-Piazzale dell’Industria 20-0144 Roma

Numero telefono verde: 800772233

PRODUTTORE

BIEFFE MEDITAL S.p.A. – Via Nuova Provinciale-23034 Grosotto (So)

REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO: