FLUOROURACILE TEVA

Home / FLUOROURACILE TEVA

FOGLIO ILLUSTRATIVO

FLUOROURACILE TEVA

Soluzione per infusione

fluorouracile

FLUOROURACILE TEVA 250 mg/5 ml soluzione per infusione

FLUOROURACILE TEVA 500 mg/10 ml soluzione per infusione

FLUOROURACILE TEVA 1 g/20 ml soluzione per infusione

FLUOROURACILE TEVA 5 g/100 ml soluzione per infusione

Elenco capitoli

  1. COMPOSIZIONE
  2. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
  3. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  4. CONTROINDICAZIONI
  5. PRECAUZIONI PER L’USO
  6. INTERAZIONI
  7. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Gravidanza e allattamento
    2. Uso in allattamento
    3. DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
    4. Uso negli anziani
  8. SOVRADOSAGGIO
  9. EFFETTI INDESIDERATI
    1. Effetti indesiderati comuni
    2. Altri effetti indesiderati
    3. Reazioni di ipersensibilità: anafilassi e reazioni allergiche generalizzate.
  10. SCADENZA E CONSERVAZIONE

COMPOSIZIONE

FLUOROURACILE TEVA

Ogni ml di soluzione contiene:

Fluorouracile mg 50,0

Eccipienti

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Soluzione per infusione in confezione da: 1 flaconcino da 250 mg/5 ml 1 flaconcino da 500 mg/10 ml 1 flaconcino da 1 g/20 ml 1 flaconcino da 5 g/100 ml

TITOLARE DELL’A.I.C.

Teva Italia S.r.l. – Via Messina, 38 – 20154 Milano

PRODUTTORE E CONTROLLORE FINALE

Pharmachemie B.V.-Swensweg, 5-2031 GA Haarlem (Olanda)

Haupt Pharma Wolfratshausen GmbH-Pfaffenrieder Straβe 5-82515 Wolfratshausen (Germania)

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Trattamento palliativo del carcinoma della mammella, del colon, del retto, dello stomaco e del pancreas in pazienti selezionati, considerati intrattabili chirurgicamente o con altri mezzi.

CONTROINDICAZIONI

FLUOROURACILE TEVA è controindicato in:

  • pazienti con ipersensibilità nota al fluorouracile;
  • pazienti in stato di denutrizione;
  • pazienti con diminuita funzionalità midollare;
  • pazienti con serie infezioni.

PRECAUZIONI PER L’USO

Si raccomanda che il fluorouracile sia impiegato solo da, o sotto la supervisione di, un medico specializzato nell’uso di chemioterapici ed in particolare nell’uso di potenti antimetaboliti.

A causa della possibilità di gravi effetti tossici, si raccomanda di ospedalizzare i pazienti almeno durante il ciclo iniziale di terapia.

Si deve usare particolare cautela: nei pazienti a rischio già sottoposti a irradiazioni pelviche ad alte dosi, o a trattamento con farmaci alchilanti; in pazienti il cui midollo osseo presenta metastasi diffuse, oppure con funzione renale o epatica ridotta.

Il paziente deve consultare il proprio medico per essere istruito sulla più corretta modalità di somministrazione del farmaco.

INTERAZIONI

Fluorouracile/Calcio folinato

Il calcio folinato può aumentare la tossicità del fluorouracile.

Fluorouracile/immunosoppressori/terapia radiante

Si può verificare un aumento dell’azione immunosoppressiva; può essere necessario ridurre il dosaggio quando uno o più farmaci immunosoppressivi, inclusa la terapia radiante, sono usati contemporaneamente o consecutivamente.

Fluorouracile/Vaccini, Virus uccisi

In funzione del fatto che la terapia con fluorouracile può diminuire le normali difese immunitarie, la risposta anticorpale del soggetto può risultare diminuita. L’intervallo tra l’interruzione della terapia che causa immunosoppressione e il ripristinarsi della capacità del paziente di rispondere al vaccino dipende dall’intensità e dal tipo di immunosoppressione che il farmaco determina, dalla patologia sottostante e da altri fattori; si calcola approssimativamente un periodo compreso tra 3 mesi ed 1 anno.

Fluorouracile/Vaccini, Virus vivi attenuati

In funzione del fatto che la terapia con fluorouracile può diminuire le normali difese immunitarie, l’uso concomitante di vaccini con virus vivi attenuati può determinare un potenziamento della replicazione del virus, con conseguente aumento degli effetti collaterali del vaccino, e/o può diminuire la risposta anticorpale del soggetto al vaccino; la vaccinazione di questi pazienti deve essere effettuata con estrema cautela e solo dopo attenta valutazione dei parametri ematologici del paziente e solo con il consenso del medico che si occupa della terapia con fluorouracile.

L’intervallo tra l’interruzione della terapia che causa immunosoppressione e il ripristinarsi della capacità del paziente di rispondere al vaccino dipende dall’intensità e dal tipo di immunosoppressione che il farmaco determina, dalla patologia e da altri fattori; si calcola approssimativamente compreso tra 3 mesi ed 1 anno.

I pazienti con leucemia in remissione non dovrebbero ricevere vaccini contenenti virus vivi attenuati prima di tre mesi dalla loro ultima seduta di chemioterapia. Inoltre, l’immunizzazione con vaccini contenenti il virus della poliomielite somministrati per via orale dovrà essere posticipato nelle persone a diretto contatto con il paziente, specialmente i familiari.

Interferenze diagnostiche

Si può verificare un aumento della fosfatasi alcalina, delle transaminasi, della bilirubina e della lattico-deidrogenasi. Si può verificare un aumento nelle urine dell’acido 5-idrossiindolacetico (5-

HIAA). L’albumina plasmatica può diminuire in seguito ad un malassorbimento proteico causato dal farmaco.

AVVERTENZE SPECIALI

Qualsiasi terapia che aumenti lo stress del paziente, che interferisca con lo stato nutrizionale o che deprima la funzionalità del midollo osseo aumenta la tossicità del farmaco.

Il fluorouracile non rappresenta una terapia adiuvante da associare alla terapia chirurgica.

Il fluorouracile è un farmaco che possiede elevata tossicità con un basso margine di sicurezza. I

pazienti devono essere attentamente monitorati, dal momento che difficilmente la risposta terapeutica si verifica senza qualche segno di tossicità.

Con l’uso di fluorouracile si possono verificare grave tossicità a livello ematologico, emorragie gastrointestinali e anche decesso, malgrado una attenta selezione dei pazienti e un preciso aggiustamento del dosaggio.

Sebbene si possano verificare più facilmente gravi effetti tossici in pazienti a rischio, occasionalmente si possono verificare anche in pazienti in condizioni relativamente buone.

La terapia deve essere interrotta ogniqualvolta si manifestino uno dei seguenti segni di tossicità:

  • stomatiti o esofagofaringiti, al primo segno visibile;
  • leucopenia (conta dei globuli bianchi-WBC minore di 3500) o una rapida caduta della conta dei globuli bianchi;
  • vomito non trattabile;
  • diarrea, frequenti movimenti intestinali e feci acquose;
  • ulcerazioni gastrointestinali e sanguinamento;
  • trombocitopenia (conta delle piastrine minore di 100.000);
  • emorragia.

La somministrazione di fluorouracile è stata associata alla comparsa della sindrome di eritrodisestesia palmo-plantare, anche conosciuta come “hand-foot syndrome” (vedi paragrafo “Effetti indesiderati”).

Questa sindrome è caratterizzata da una sensazione di formicolio delle mani e dei piedi che può degenerare in pochi giorni in dolore quando si afferrano oggetti o si sta camminando. Le piante dei piedi e delle mani diventano eritematose e gonfie in maniera simmetrica, con accentuata sensibilità delle falangi distali, a volte con desquamazione.

L’interruzione della terapia porta ad una graduale risoluzione in 5-7 giorni. Sebbene si sia osservato che la piridossina può migliorare questa condizione, la sua sicurezza ed efficacia non sono state ancora stabilite.

Si può verificare vasospasmo coronarico con episodi di angina pectoris in pazienti in terapia con fluorouracile (vedi paragrafo “Effetti indesiderati”). Sembra che gli attacchi di angina si verifichino circa 6 ore (range, da minuti fino a 7 giorni) dopo la terza dose (range 1-13 dosi).

Il rischio è maggiore in pazienti con preesistenti disturbi coronarici. I nitrati o la morfina sembrano efficaci nell’alleviare il dolore; può essere efficace anche un trattamento preventivo con calcioantagonisti. L’effetto immunosoppressore del fluorouracile può portare ad un aumentato rischio di infezioni microbiche, ritardata cicatrizzazione e sanguinamento delle gengive.

Gravidanza e allattamento

Non ci sono studi controllati adeguati che riguardano l’uso del fluorouracile in donne in gravidanza, e il farmaco deve essere usato in gravidanza solo in caso di effettiva necessità o in caso di malattie gravi per cui non esistono o non sono efficaci farmaci più sicuri.

Donne in età fertile non devono cominciare la terapia con fluorouracile fino a che non sia stata esclusa una eventuale gravidanza e devono anche essere informate sui potenziali rischi per il feto in caso si instaurasse una gravidanza durante il trattamento.

Uso in allattamento

Non è noto se il fluorouracile passi nel latte materno. Poiché il fluorouracile inibisce la sintesi di

DNA, RNA e proteine, le donne in trattamento con il farmaco non devono allattare al seno.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

I farmaci somministrati per via parenterale, prima della somministrazione, devono essere sottoposti ad ispezione visiva per verificare l’eventuale presenza di particelle o alterazioni del colore, ogniqualvolta la soluzione e il contenitore lo permettano (vedi capitolo “Avvertenze speciali”).

Si raccomanda di ospedalizzare i pazienti durante il loro primo ciclo di terapia.

FLUOROURACILE TEVA deve essere somministrato solo per via endovenosa.

E’ possibile la somministrazione anche per via intraarteriosa, facendo attenzione, in ambedue i casi, ad evitare travaso.

Il dosaggio deve essere personalizzato e calcolato sul peso corporeo effettivo del paziente, usando l’indice di massa magra corporea (peso secco) se il paziente è obeso o se il peso risulta artificiosamente aumentato a causa di edema, ascite o altre condizioni di ritenzione idrica anormale.

Si raccomanda di valutare attentamente ciascun paziente prima di iniziare il trattamento, al fine di determinare con la massima precisione il dosaggio ottimale di fluorouracile.

FLUOROURACILE TEVA può essere diluito con sodio cloruro 0,9% per iniezione o con destrosio 5% per iniezione. La soluzione ottenuta è stabile per 48 ore se conservata a temperatura ambiente.

DOSAGGIO INIZIALE

La dose è di 12 mg/kg di peso corporeo una volta al giorno per 4 giorni successivi. La dose giornaliera non dovrebbe superare gli 800 mg. Se non si nota tossicità si possono somministrare 6 mg/kg in 6 a, 8 a, 10 a, 12 a giornata, mentre nessuna somministrazione deve essere effettuata in 5 a, 7 a, 9 a, 11 a giornata. La terapia deve essere sospesa alla fine del 12° giorno anche se non si manifestano segni di tossicità (vedi capitolo “Avvertenze speciali”).

I pazienti a rischio e quelli defedati (vedi capitolo “Avvertenze speciali”), dovrebbero ricevere 6 mg/kg per giorno per 3 giorni consecutivi. Se non compaiono manifestazioni di tossicità, si possono somministrare 3 mg/kg alla 5 a, 7 a, 9 a giornata, fino a che non si verifichi tossicità. Nessuna terapia deve essere somministrata alla 4 a, 6 a, 8 a giornata.

La dose totale giornaliera non dovrebbe superare i 400 mg.

Una sequenza di somministrazione endovenosa appartenente all’uno o all’altro schema costituisce un “ciclo di terapia”.

La terapia deve essere subito interrotta al comparire di segni di tossicità.

TERAPIA DI MANTENIMENTO

Nei casi in cui la tossicità non rappresenta un problema, si prosegue la terapia adottando uno o l’altro schema:

  1. Ripetere la somministrazione con il medesimo dosaggio della precedente ogni 30 giorni dall’ultimo trattamento.
  2. Quando i segni di tossicità manifestatasi in seguito al ciclo iniziale di terapia sono diminuiti, somministrare una dose di mantenimento di 10-15 mg/kg/settimana in un’unica somministrazione. Non superare 1 g a settimana e ricorrere a dosi inferiori nei pazienti a rischio. Adattare il dosaggio a seconda delle reazioni avute dal paziente al precedente trattamento. Alcuni pazienti hanno ricevuto da 9 a 45 cicli di trattamento per un periodo compreso tra 12 e 60 mesi.

INFUSIONE

Una dose giornaliera di 15 mg/kg, ma non superiore ad 1 g per infusione, da diluire in 500 ml di destrosio 5% o sodio cloruro 0,9% per iniezione e somministrata per infusione endovenosa alla velocità di 40 gocce al minuto in 4 ore.

In alternativa, la dose giornaliera può essere infusa per 30-60 minuti, oppure con una infusione continua durante le 24 ore.

Questa dose giornaliera va somministrata in giorni successivi fino a che non si riscontrano segni di tossicità oppure fino a che non si è somministrata una dose di 12-15 g.

Questa sequenza di iniezioni costituisce un “ciclo” di terapia. Alcuni pazienti hanno ricevuto fino a 30 g con una dose giornaliera massima fino ad 1 g. L’intervallo tra due cicli dovrebbe essere di 4/6 settimane.

Uso in pediatria

La sicurezza e l’efficacia del fluorouracile nei bambini non è ancora stata stabilita.

Uso negli anziani

I pazienti anziani presentano più frequentemente diminuzione della funzionalità renale correlata all’età, che rende necessaria una riduzione del dosaggio nei pazienti sottoposti a terapia con fluorouracile.

Terapia combinata

Qualsiasi terapia che determini un aumento dello stress nel paziente, interferisca con la nutrizione o deprima le funzionalità del midollo osseo, può aumentare la tossicità del fluorouracile (vedi paragrafo “Interazioni”).

SOVRADOSAGGIO

Manifestazioni

La possibilità che si verifichi sovradosaggio con fluorouracile è difficile proprio in virtù delle condizioni di somministrazione. Tuttavia, i sintomi che preannunciano un sovradosaggio sono nausea, vomito, diarrea, ulcerazioni gastrointestinali e sanguinamento, diminuzione della funzionalità midollare (incluso il verificarsi di trombocitopenia, leucopenia e agranulocitosi).

Trattamento

Non si è a conoscenza di un antidoto specifico. I pazienti in cui si è verificato un sovradosaggio di fluorouracile, dovranno essere attentamente monitorati per almeno 4 settimane. Dovrà essere adottata una appropriata terapia, in caso compaiano anormalità.

EFFETTI INDESIDERATI

Effetti indesiderati comuni

Durante la terapia si possono verificare stomatiti, esofagofaringiti (che possono portare a desquamazione e ulcerazione), diarrea, anoressia, nausea, vomito; enteriti, crampi, ulcere duodenali, feci acquose, duodeniti, gastriti, glossiti e faringiti.

Ogni ciclo di terapia con fluoruoracile è generalmente seguito da leucopenia.

La conta di globuli bianchi più bassa si osserva solitamente tra il 9° e il 14° giorno dopo il primo ciclo di trattamento, sebbene la massima depressione possa straordinariamente protrarsi fino al 20° giorno. La conta torna solitamente a livelli normali entro il 30° giorno. In un numero cospicuo di casi si sono osservati alopecia e dermatiti. La dermatite che compare più frequentemente è una eruzione maculopapulare pruriginosa generalmente localizzata alle estremità e meno frequentemente al tronco.

E’ generalmente reversibile e solitamente risponde ad un trattamento sintomatico.

Altri effetti indesiderati

Sistema ematopoietico: pancitopenia, trombocitopenia, agranulocitosi, anemia, tromboflebiti.

Sistema cardiovascolare: angina, ischemia miocardica.

Sistema gastrointestinale: ulcerazioni gastrointestinali e sanguinamento, possibili sclerosi intra ed extra epatiche, colecistite in assenza di calcoli.

Reazioni di ipersensibilità: anafilassi e reazioni allergiche generalizzate.

Sistema nervoso centrale: sindrome cerebellare acuta (che può persistere anche dopo il termine del trattamento), nistagmo, cefalea, letargia, malessere, debolezza.

Cute: pelle secca, screpolature, fotosensibilità manifestantesi sotto forma di eritema o aumentata pigmentazione della pelle, pigmentazione delle vene, sindrome da eritrodisestesia palmare-plantare, manifestantesi come formicolio alle mani ed ai piedi seguito da dolore, eritema e gonfiore.

Occhi: fotofobia, lacrimazione, riduzione dell’acuità visiva, nistagmo, diplopia, stenosi del dotto lacrimale, alterazioni della vista.

Psichiatrici: disorientamento, confusione, euforia.

Complicazioni infusionali a livello delle arterie regionali: aneurisma arterioso, ischemia arteriosa, trombosi arteriosa, sanguinamento a livello della cannula, ostruzione della cannula, sfilamento della cannula dal vaso venoso o fuoriuscita in loco del liquido infusionale, embolia, fibromiositi, ascessi, infezioni a livello del sito in cui è inserita la cannula, tromboflebiti.

Altri: epistassi, alterazione delle unghie (compresa la perdita).

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

E’ importante comunicare al medico o al farmacista la comparsa di qualsiasi effetto indesiderato anche non descritto nel foglio illustrativo.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Conservare il farmaco a temperatura compresa tra 15° e 25°C, nel contenitore originale per tenerlo al riparo dalla luce.

Se si forma un precipitato dovuto all’esposizione a bassa temperatura risolubilizzare scaldando a

60°C, agitando vigorosamente.

Far raffreddare prima dell’uso.

La data di scadenza è riportata sul confezionamento esterno.

Attenzione: non utilizzare il medicamento dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI.

Revisione del foglio illustrativo da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco: Aprile 2008.