VEPESID

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VEPESID 50 mg capsule molli
VEPESID 100 mg capsule molli

etoposide

Elenco capitoli

  1. Composizione
    1. Forma farmaceutica e contenuto in peso
    2. Categoria farmacoterapeutica
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
    1. Controindicazioni
    2. Precauzioni d’impiego
    3. Interazioni
    4. Avvertenze speciali
    5. Gravidanza: se somministrato a donne in stato di gravidanza VEPESID può causare danno al feto.
    6. Dose, modo e tempo di somministrazione
    7. Insufficienza renale
    8. Durata del trattamento
    9. Istruzioni per l’uso
    10. Sovradosaggio
    11. Effetti indesiderati
    12. Segnalazione degli effetti indesiderati
    13. Scadenza e conservazione

Composizione

Una capsula di VEPESID 50 mg contiene 50 mg di etoposide (principio attivo). Eccipienti: acido citrico anidro, polietilenglicole 400, acqua depurata, glicerina. Costituenti della capsula: glicerina, gelatina, titanio biossido, ossido di ferro rosso, sodio p-idrossibenzoato di etile, sodio propilidrossibenzoato, acqua depurata.

Una capsula di VEPESID 100 mg contiene 100 mg di etoposide (principio attivo). Eccipienti: acido citrico anidro, polietilenglicole 400, acqua depurata, glicerina. Costituenti della capsula: glicerina, gelatina, titanio biossido, ossido di ferro rosso, sodio p-idrossibenzoato di etile, sodio propilidrossibenzoato, acqua depurata.

Forma farmaceutica e contenuto in peso

VEPESID 50 mg: 20 capsule per uso orale.

VEPESID 100 mg: 10 capsule per uso orale.

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori.

Titolare A.I.C.

Bristol-Myers Squibb S.r.l., Via Virgilio Maroso, 50-Roma

Produttore

Corden Pharma Latina S.p.a., Via del Murillo Km 2,800-Sermoneta (LT).

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

VEPESID è indicato per il trattamento di:

  • Carcinoma del polmone a piccole cellule;
  • Morbo di Hodgkin;
  • Linfomi maligni (non Hodgkin);
  • Leucemia acuta non linfocitica.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravi alterazioni epatiche.

La contemporanea somministrazione del vaccino contro la febbre gialla o di altri vaccini vivi è controindicata in pazienti immunosoppressi (vedere

Interazioni).

Precauzioni d’impiego

In tutti i casi in cui è opportuno l’impiego di VEPESID quale agente chemioterapico, il medico deve valutare il beneficio dell’impiego del farmaco rispetto all’eventuale rischio di reazioni avverse (vedere anche

Avvertenze speciali). La maggior parte delle reazioni avverse è reversibile se evidenziate prontamente. In caso di gravi reazioni avverse, la dose somministrata deve essere ridotta fino a considerare, se necessario, l’interruzione della terapia, e devono essere prese opportune misure correttive, secondo il giudizio del medico. La ripresa della terapia con

VEPESID deve essere attentamente valutata, considerando il beneficio del trattamento e il rischio di nuovi episodi di tossicità.

Il rischio di tossicità associata a etoposide può aumentare nei pazienti con bassi livelli di albumina sierica.

A causa del rischio di accumulo occorre monitorare regolarmente la funzionalità epatica e renale in caso di pazienti in cui queste funzionalità risultano compromesse.

Le infezioni batteriche devono essere tenute sotto controllo prima del trattamento con VEPESID.

Dato il potenziale mutagenico dell’etoposide, pazienti di entrambi i sessi sono tenuti ad usare un’efficace misura contraccettiva durante il trattamento e per almeno 6 mesi dalla fine del trattamento.

Si raccomanda una consulenza genetica se il paziente desidera avere figli dopo la fine del trattamento. Dato che l’etoposide può ridurre la fertilità maschile, può essere presa in considerazione la conservazione del liquido seminale per una futura paternità (vedere Gravidanza).

Interazioni

L’impiego di VEPESID è generalmente attuato secondo schemi di polichemioterapia. In tali casi occorre valutare il potenziale sinergismo tossico dei farmaci specie a livello midollare.

La contemporanea somministrazione di etoposide orale e ciclosporina ad alte dosi, che producono concentrazioni superiori a 2000 ng/ml, ha portato ad un incremento dell’80% dell’AUC dell’etoposide e ad una diminuzione del 38% della clearance totale corporea in confronto alla somministrazione del solo etoposide.

La somministrazione contemporanea di cisplatino si associa ad una riduzione della clearance totale corporea di etoposide.

La somministrazione contemporanea di fenitoina si associa ad un incremento della clearence di etoposide e ad una riduzione dell’efficacia.

La somministrazione contemporanea di warfarin può portare ad un aumento del Rapporto Internazionale Normalizzato (INR). Si raccomanda uno stretto monitoraggio dell’INR.

È stato riscontrato un aumento del rischio di malattia sistemica fatale da vaccinazione con l’uso del vaccino contro la febbre gialla. I vaccini vivi sono controindicati in pazienti immunosoppressi (vedere Controindicazioni).

L’uso precedente o contemporaneo di altri farmaci con azione mielosoppressiva simile a quella dell’etoposide potrebbe implicare effetti additivi o sinergici (vedere Avvertenze speciali).

In vitro il legame alle proteine plasmatiche è pari al 97%. Fenilbutazone, sodio salicilato ed aspirina possono spostare l’etoposide dal legame alle proteine.

In sperimentazioni precliniche è stata riportata una cross-resistenza tra antracicline ed etoposide.

Avvertenze speciali

VEPESID deve essere somministrato sotto controllo di un medico specialista con esperienza nell’uso di farmaci chemioterapici.

Può verificarsi mielosoppressione grave con conseguenti infezioni o sanguinamenti.

A seguito di somministrazione di etoposide è stata riportata mielosoppressione fatale. Sia durante che dopo terapia con VEPESID i pazienti devono essere attentamente e frequentemente controllati per la possibilità di insorgenza di mielosoppressione.

La soppressione midollare è il fattore tossicologico più significativo associato a VEPESID e che ne limita la dose impiegata. Per questo motivo all’inizio della terapia e prima di ogni successiva dose di VEPESID dovranno essere eseguiti i seguenti controlli: conta delle piastrine, emoglobina, conta leucocitaria con formula.

Se prima di iniziare il trattamento con etoposide è stata somministrata radioterapia o chemioterapia, un adeguato intervallo dovrebbe consentire un recupero della funzionalità midollare.

VEPESID non deve essere somministrato a pazienti con una conta neutrofila inferiore a 1.500 cellule/mm 3 o con una conta piastrinica inferiore a 100.000 cellule/mm 3, a meno che non siano causate da patologia maligna.

Dosi successive a quella iniziale devono essere aggiustate se la conta neutrofila è inferiore a 500 cellule/mm 3 per più di 5 giorni o è associata a febbre o infezione, se la conta piastrinica è inferiore a 25.000 cellule/mm 3, se si sviluppano altre tossicità di grado 3 o 4 o se la clearence renale è inferiore a 50 ml/min.

Il dosaggio dovrebbe essere modificato tenendo conto degli effetti mielosoppressivi degli altri farmaci impiegati in combinazione o degli effetti di precedenti trattamenti radioterapici o chemioterapici che possano aver compromesso la funzionalità del midollo osseo.

In pazienti trattati con regimi chemioterapici contenenti etoposide sono stati descritti casi di leucemia, con o senza sindrome mielodisplastica.

Non sono noti nè il rischio cumulativo nè i fattori predisponenti allo sviluppo di leucemie secondarie. Sono stati suggeriti, ma non chiaramente definiti, i ruoli di entrambi gli schemi di somministrazione e delle dosi cumulative.

È stata riscontrata un’anomalia cromosomica 11q23 in alcuni casi di leucemia secondaria in pazienti che hanno ricevuto epipodofillotossine.

Quest’anormalità è stata anche osservata in pazienti che hanno sviluppato leucemia secondaria dopo essere stati trattati con regimi chemioterapici non contenenti epipodofillotossine e in pazienti in cui la leucemia è comparsa de novo. Un’altra caratteristica che è stata associata a leucemia secondaria in pazienti che hanno ricevuto epipodofillotossine sembra essere un breve periodo di latenza, con un tempo medio per lo sviluppo della leucemia di circa 32 mesi.

Il medico deve tener presente la possibilità che con VEPESID si manifestino reazioni anafilattiche, caratterizzate da brividi, febbre, tachicardia, broncospasmo, dispnea ed ipotensione, che possono essere fatali.

La somministrazione di VEPESID deve essere interrotta immediatamente e deve essere seguita da trattamento sintomatico, che comprende la somministrazione di agenti vasopressori, corticosteroidi, antistaminici e liquidi, secondo il giudizio del medico.

Gravidanza: se somministrato a donne in stato di gravidanza VEPESID può causare danno al feto.

VEPESID si è dimostrato teratogeno in topi e ratti. Non sono disponibili studi specifici e controllati su donne in gravidanza. Qualora il farmaco debba essere utilizzato in gravidanza o questo evento si verifichi durante la sua somministrazione, la paziente deve essere avvertita del potenziale rischio per il feto. Le donne in età fertile dovrebbero essere avvertite di evitare la gravidanza.

Dato il potenziale mutagenico dell’etoposide, pazienti di entrambi i sessi sono tenuti ad usare un’efficace misura contraccettiva durante il trattamento e per almeno 6 mesi dalla fine del trattamento.

Si raccomanda una consulenza genetica se il paziente desidera avere figli dopo la fine del trattamento. Dato che l’etoposide può ridurre la fertilità maschile, può essere presa in considerazione la conservazione del liquido seminale per una futura paternità.

Allattamento: non ci sono dati a riprova che VEPESID passi nel latte materno. Dato che molti farmaci sono escreti nel latte materno e data la possibilità di gravi reazioni avverse per il lattante causabili da VEPESID,

deve essere considerata l’opportunità, da parte del medico, di fare interrompere l’allattamento o la somministrazione del farmaco, valutando il beneficio del farmaco per la madre in confronto al potenziale rischio di tossicità per il bambino.

Uso pediatrico: L’efficacia e la sicurezza di VEPESID nei pazienti in età pediatrica non sono state sistematicamente studiate.

Effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchine. Non sono stati condotti studi sugli effetti di VEPESID sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Se il paziente avverte effetti indesiderati come affaticamento e sonnolenza deve evitare di guidare veicoli o utilizzare macchinari.

Dose, modo e tempo di somministrazione

Il trattamento deve essere praticato sotto controllo di un medico specialista.

La dose raccomandata di VEPESID, somministrato per via orale, è di 100-200 mg/m 2 /die dal 1° al 5° giorno, o di 200 mg/m 2 /die il 1°, 3° e 5° giorno, con un intervallo di 3-4 settimane tra un ciclo terapeutico e l’altro e in associazione ad altri farmaci approvati per la patologia trattata.

Tali dosi si basano sulle dosi raccomandate di VEPESID somministrato per via endovenosa, tenendo in considerazione che la biodisponibilità di

VEPESID capsule dipende dalla dose somministrata. Una dose di 100 mg, somministrata per via orale, è paragonabile ad una dose di 75 mg somministrata per via endovenosa; una dose di 400 mg somministata per via orale è paragonabile ad una dose di 200 mg somministrata per via endovenosa.

Inoltre, al momento di prescrivere il farmaco, bisogna tenere in considerazione il fatto che la biodisponibilità di VEPESID, somministrato per via orale, varia da paziente a paziente; per tale motivo, possono essere necessari aggiustamenti di dosaggio per ottenere l’efficacia terapeutica desiderata.

Il dosaggio dovrebbe essere modificato tenendo conto degli effetti mielosoppressivi degli altri farmaci impiegati in associazione con VEPESID e degli effetti di precedenti trattamenti chemioterapici o radioterapici che possano aver compromesso la funzionalità del midollo osseo.

I pazienti non devono iniziare un nuovo ciclo di trattamento con VEPESID

se la conta neutrofila è inferiore a 1.500 cellule/mm 3 o se la conta piastrinica è inferiore a 100.000 cellule/mm 3, a meno che non siano causate da patologia maligna.

Dosi successive a quella iniziale devono essere aggiustate se la conta neutrofila è inferiore a 500 cellule/mm 3 per più di 5 giorni o è associata a febbre o infezione, se la conta piastrinica è inferiore a 25.000 cellule/mm 3, se si sviluppano altre tossicità di grado 3 o 4 o se la clearence renale è inferiore a 50 ml/min.

Uno schema posologico alternativo è 50 mg/m 2 /die per 2-3 settimane, con cicli ripetuti dopo un periodo di riposo di 1 settimana o dopo recupero della mielosoppressione.

Dosi superiori ai 200 mg/die devono essere suddivise in 2 somministrazioni

(BID).

Insufficienza renale

In pazienti con funzione renale compromessa, si dovrà considerare una eventuale modifica iniziale del dosaggio basata sui valori della clearance della creatinina:

Clerance della creatinina

Dosaggio dell’etoposide

Le dosi successive si baseranno sulla tolleranza del paziente e sui risultati clinici. Non sono disponibili dati per pazienti con clearance della creatinina

<15 ml/min, quindi per questi pazienti si dovrà considerare una ulteriore riduzione del dosaggio.

Durata del trattamento

Secondo prescrizione medica.

Istruzioni per l’uso

Le capsule devono essere assunte a stomaco vuoto.

Sovradosaggio

Dosi complessive comprese tra 2,4 g/m 2 e 3,5 g/m 2 di VEPESID,

somministrato per via endovenosa per un periodo di 3 giorni, hanno causato mucositi gravi e mielotossicità.

Sono stati riportati casi di acidosi metabolica e di grave tossicità epatica in pazienti ai quali sono state somministrate dosi di VEPESID, per via endovenosa, superiori a quelle raccomandate.

Non è disponibile uno specifico antidoto. Il trattamento deve essere pertanto sintomatico e di supporto, e i pazienti devono essere strettamente monitorati.

Effetti indesiderati

La tabella sottostante elenca le reazioni avverse riportate secondo classificazione per sistemi e organi e frequenza. Le frequenze sono classificate: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000).

Nella sezione che segue, l’incidenza degli eventi avversi, indicata in percentuale media, deriva da studi nei quali è stato utilizzato VEPESID

quale unico agente terapeutico.

Tossicità ematologica: a seguito di somministrazione di etoposide è stata riportata mielosoppressione con esito fatale (vedere Avvertenze speciali).

La mielosoppressione è nella maggior parte dei casi dose-limitante.

Il recupero della funzionalità midollare di solito si completa entro il ventesimo giorno, e non sono state evidenziate tossicità cumulative.

Il nadir dei granulociti e delle piastrine tende a manifestarsi circa 10-14 giorni dopo la somministrazione di etoposide in dipendenza della via di somministrazione e dello schema di trattamento.

Il nadir tende a verificarsi prima con la somministrazione endovenosa rispetto a quella orale.

Leucopenia e leucopenia grave (quest’ultima caratterizzata da leucociti

<1.000/mm 3) sono state osservate rispettivamente nel 60%-91% e nel 7%-17% dei pazienti trattati con etoposide. Trombocitopenia e trombocitopenia grave (quest’ultima caratterizzata da piastrine

<50.000/mm 3) sono state osservate rispettivamente nel 28%-41% e nel 4%-20% dei pazienti trattati con etoposide.

Casi di febbre ed infezioni sono stati riportati molto frequentemente in pazienti con neutropenia trattati con etoposide.

In pazienti trattati con VEPESID, in associazione con altri agenti antineoplastici, si è manifestata leucemia acuta preceduta o meno da una fase pre-leucemica (vedere Avvertenze speciali).

Tossicità gastrointestinale: nausea e vomito, i principali effetti tossici di natura gastrointestinale, sono stati osservati nel 31%-43% dei pazienti trattati con VEPESID per via endovenosa. Nausea e vomito generalmente possono essere controllati con la somministrazione di farmaci antiemetici.

Anoressia e stomatite sono state osservate rispettivamente nel 10%-13% e nel 1%-6% dei pazienti trattati con VEPESID per via endovenosa.

Sono state anche descritte mucositi/esofagiti da lievi a gravi. Nell’1%-13% di questi pazienti è stata osservata diarrea.

Alopecia: alopecia reversibile, talvolta fino a calvizie, è stata osservata fino al 66% dei pazienti trattati.

Alterazione dei valori pressori del sangue

Ipertensione: in studi clinici di pazienti trattati con VEPESID, sono stati riportati episodi di ipertensione. Se nei pazienti trattati con VEPESID si manifesta un’ipertensione clinicamente significativa, dovrebbe essere iniziata un’appropriata terapia di supporto.

Reazioni allergiche: nello 0,7%-2% dei pazienti, durante o immediatamente dopo la somministrazione di VEPESID per via endovenosa, sono state osservate reazioni anafilattiche caratterizzate da: brividi, febbre, tachicardia, broncospasmo, dispnea e/o ipotensione.

Tali reazioni sono avvenute in percentuale più elevata nei bambini trattati con VEPESID per via endovenosa.

Non è chiaro il ruolo che la concentrazione o la velocità di infusione gioca nello sviluppo di reazioni anafilattiche.

Queste reazioni generalmente regrediscono prontamente con l’interruzione della somministrazione di etoposide e con l’assunzione di agenti vasopressori, corticosteroidi, antistaminici o con liquidi.

Generalmente i valori pressori tornano nella norma entro poche ore dall’interruzione della somministrazione. Reazioni anafilattiche possono verificarsi con la prima dose di VEPESID.

Sono state riportate reazioni acute fatali associate a broncospasmo e casi di ipertensione e/o vampate e crisi convulsive.

Sono state riportate crisi di apnea con ripresa spontanea della respirazione.

Nei pazienti trattati con VEPESID capsule reazioni anafilattiche sono state riportate molto raramente.

Complicazioni metaboliche: è stata riportata sindrome da lisi tumorale (in alcuni casi fatale) in seguito all’uso di VEPESID in associazione ad altri agenti chemioterapici.

Neuropatia: nello 0,7% dei pazienti è stata riportata neuropatia periferica.

Altre tossicità: sono stati osservati i seguenti eventi avversi: infezione polmonare interstiziale/fibrosi del polmone, crisi convulsive (occasionalmente associate a reazioni allergiche), tossicità neurologica centrale (sonnolenza ed affaticamento), tossicità epatica, sensazione gustativa residua, febbre, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica (è stato riportato un caso fatale), eruzione cutanea, pigmentazione cutanea, prurito, orticaria, dolore addominale, costipazione, disfagia, dermatite da rievocazione di irradiazione, astenia, malessere, cecità corticale temporanea e neurite ottica.

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio rivolgersi al medico o al farmacista. Gli effetti indesiderati possono, inoltre, essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Scadenza e conservazione

Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Precauzioni speciali per la conservazione del medicinale: VEPESID deve essere conservato a temperatura non superiore a 25 °C.

Seguire le procedure per la corretta manipolazione e smaltimento dei farmaci antineoplastici. Si deve prestare attenzione quando si manipolano prodotti citostatici. Adottare sempre appropriate misure per prevenirne l’esposizione, come ad esempio l’uso di guanti e la detersione delle mani con acqua e sapone dopo aver manipolato tali prodotti.

Revisione del foglio illustrativo da parte dell’Agenzia Italiana del

Farmaco: