TENSOZIDE

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TENSOZIDE 20 mg + 12,5 mg compresse

fosinopril sale sodico/idroclorotiazide

Elenco capitoli

  1. Categoria farmacoterapeutica
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
    1. Controindicazioni
    2. Precauzioni per l’uso
    3. Interazioni
    4. Avvertenze speciali
    5. Gravidanza e Allattamento
    6. Allattamento
    7. Dose, modo e tempo di somministrazione
    8. Durata del trattamento
    9. Sovradosaggio
  3. EFFETTI INDESIDERATI
    1. Segnalazione degli effetti indesiderati
  4. SCADENZA E CONSERVAZIONE
    1. Composizione
    2. Forma farmaceutica e contenuto

Categoria farmacoterapeutica

Antipertensivi. Bloccanti dell’enzima di conversione e diuretici.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Trattamento dell’ipertensione arteriosa in pazienti per i quali è indicata l’associazione terapeutica.

Controindicazioni

TENSOZIDE è controindicato in pazienti anurici o con ipersensibilità ai principi attivi, ad altri ACE-Inibitori, ai tiazidici o ad altri farmaci derivati dalle sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Storia di edema angioneurotico associato a pregressa terapia con ACE-Inibitori.
Edema angioneurotico ereditario/idiopatico (vedere “Precauzioni per l’uso”).
Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere “Avvertenze speciali”) (nessuna controindicazione per l’allattamento).

L’uso concomitante di TENSOZIDE con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o con compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m 2) (vedere paragrafo “Interazioni”).

Precauzioni per l’uso

  • Ipotensione e bilancio elettrolitico. Come altri ACE-Inibitori, TENSOZIDE può causare ipotensione soprattutto nei pazienti che ricevano concomitanti terapie antipertensive. Ipotensione può essere osservata con maggiore frequenza nei pazienti con deplezione di sodio e/o di volume (terapia diuretica, restrizione del sale nella dieta, dialisi, diarrea, vomito). Tale condizione, laddove esistente, deve essere corretta prima di iniziare la terapia con TENSOZIDE.

In soggetti con scompenso cardiaco congestizio, sia in presenza che in assenza di disfunzione renale, gli ACE-Inibitori possono causare ipotensione eccessiva, talora associata ad iperazotemia od oliguria, sino ad un quadro di insufficienza renale acuta, potenzialmente letale. In questi soggetti la terapia va instaurata sotto attenta sorveglianza medica, preferibilmente in ambiente ospedaliero; i pazienti andranno seguiti soprattutto nel corso delle prime 2 settimane di trattamento ed in occasione degli incrementi della posologia.

I pazienti in trattamento con diuretici dovrebbero essere osservati per la ricerca di segni clinici di modificato bilancio elettrolitico (come secchezza delle fauci, senso di sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore o crampi muscolari, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia, nausea, vomito), ma poiché fosinopril riduce la produzione di aldosterone, la sua associazione con idroclorotiazide può minimizzare o annullare l’eventuale incidenza di ipopotassiemia indotta dal diuretico. Il deficit di cloro è di norma lieve e transitorio e non richiede trattamento. L’escrezione di calcio è diminuita con i tiazidici. In alcuni pazienti in trattamento prolungato con tiazidici si sono osservate modificazioni patologiche delle paratiroidi con ipercalcemia e ipofosfatemia. Non sono state osservate le comuni complicazioni dell’ipoparatiroidismo come la litiasi renale, il riassorbimento osseo e l’ulcera peptica. Prima di effettuare un test di funzionalità paratiroidea occorre interrompere la terapia con tiazidici. I tiazidici inducono un aumento dell’escrezione urinaria di magnesio, che può manifestarsi con un’ipomagnesiemia.

I tiazidici possono potenziare l’effetto dei farmaci antipertensivi, e a loro volta possono essere potenziati nell’effetto nel paziente sottoposto a simpaticectomia.

  • Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-

inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafo “Interazioni”).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Morbidità e mortalità fetale/neonatale. La somministrazione di ACE-inibitori durante la gravidanza è stata associata a danno o morte del feto. Pertanto, in caso di gravidanza, TENSOZIDE deve essere immediatamente interrotto.

Reazioni anafilattoidi

Angioedema della testa e del collo

Con l’impiego degli ACE-Inibitori, incluso fosinopril, sono stati riportati casi di angioedema che ha coinvolto le estremità, la faccia, le labbra, le mucose, la lingua, la glottide o la laringe.

L’angioedema con interessamento della lingua, della glottide e/o della laringe può dar luogo all’ostruzione delle vie aeree e talora essere fatale; richiede pertanto la pronta adozione di idonee misure d’emergenza compresa, tra l’altro, l’iniezione sottocutanea di una soluzione 1:1000 di adrenalina (0,3-0,5 ml).

Nel caso di angioedema localizzato ai rimanenti distretti, la terapia deve essere immediatamente sospesa ed il paziente deve essere trattato appropriatamente e tenuto sotto stretto controllo fino alla completa risoluzione del quadro clinico.

Angioedema intestinale: nei pazienti in trattamento con ACE-Inibitori è stato riportato raramente angioedema intestinale. Questi pazienti si presentavano con dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non c’era storia di angioedema del viso e i livelli di esterasi C-1 erano normali. L’angioedema è stato diagnosticato tramite TAC addominale o ultrasuoni, o con la chirurgia, e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell’ACE-Inibitore. L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale di pazienti in trattamento con ACE-Inibitori che presentino dolore addominale.

Reazioni anafilattoidi durante dialisi/aferesi

In pazienti in terapia con ACE-Inibitori sono state osservate, reazioni anafilattoidi durante emodialisi con membrane per dialisi high-flux e durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) eseguita con colonne al destran-solfato.
Questi pazienti dovranno essere trattati con particolare attenzione, soprattutto nel caso di reazioni analoghe pregresse. Si raccomanda l’uso di membrane alternative o di altri farmaci antipertensivi.

Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione

In due pazienti in trattamento desensibilizzante al veleno di imenotteri (p. es.: insetti come api, vespe, ecc.), la contemporanea somministrazione di un altro ACE-Inibitore, l’enalapril, ha provocato reazioni anafilattoidi gravi e sostenute.
Pertanto in questo caso è necessario usare un antipertensivo di diversa classe.

  • Alterata funzionalità renale. TENSOZIDE può essere somministrato ai pazienti con lieve o moderata alterazione della funzionalità renale (clearance della creatinina superiore a 30 ml/minuto).

In pazienti con grave alterazione della funzionalità renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/minuto), l’impiego di TENSOZIDE, data la presenza del diuretico tiazidico, non è raccomandato.

I pazienti in terapia con fosinopril e per i quali sia richiesto anche l’impiego di un diuretico dovrebbero preferibilmente essere trattati con furosemide.

In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia associata ad insufficienza renale, la somministrazione di un ACE-Inibitore o di un diuretico tiazidico può causare eccessiva ipotensione, talvolta associata a oliguria o azotemia e, raramente, ad acuta insufficienza renale e morte. In tali pazienti la terapia con

TENSOZIDE deve essere effettuata sotto stretto controllo medico.

Nei pazienti ipertesi con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria renale in monorene, può verificarsi in corso di terapia con ACE-

Inibitori un aumento della creatininemia e dell’azotemia. Tali alterazioni regrediscono con la sospensione della terapia.

Aumenti lievi e transitori dell’azotemia e della creatininemia sono possibili occasionalmente anche in pazienti con funzionalità renovascolare apparentemente integra, in particolare se in trattamento contemporaneo con diuretici.

Tale evenienza si verifica più frequentemente in soggetti con pregressa alterazione della funzione renale. Può essere richiesta una riduzione del dosaggio.

  • Alterata funzionalità epatica. I diuretici tiazidici devono essere usati con cautela nei pazienti con grave alterazione della funzionalità epatica poichè alterazioni della volemia e degli elettroliti sierici possono portare tali pazienti al coma epatico.

In rari casi, gli ACE-Inibitori sono stati associati ad una sindrome che esordiva con ittero colestatico e progrediva verso una necrosi epatica fulminante, talora con esito letale. Il meccanismo di tale quadro clinico non è conosciuto. Pazienti in trattamento con ACE-Inibitori che evidenzino un marcato incremento degli enzimi epatici o ittero devono interrompere il trattamento ed essere opportunamente seguiti dal medico. I pazienti con disfunzione epatica possono sviluppare livelli plasmatici elevati di fosinopril. In uno studio in pazienti con cirrosi alcolica o biliare la clearance totale del fosinopril è risultata diminuita con un’AUC approssimativamente raddoppiata.

  • Alterazioni metaboliche. Nel corso di terapia con diuretici tiazidici, in alcuni pazienti possono insorgere iperuricemia e gotta.

Nei pazienti diabetici, gli effetti della terapia insulinica possono essere alterati dai diuretici tiazidici ed una condizione di diabete latente può divenire manifesta. Aumenti della colesterolemia e della trigliceridemia, possono verificarsi nel corso della terapia con alte dosi di diuretici tiazidici.

  • Miopia acuta e Glaucoma secondario ad angolo chiuso

Farmaci a base di sulfonamide, o derivati sulfonamidici, possono causare una reazione di idiosincrasia con conseguente miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. Sebbene l’idroclorotiazide sia una sulfonamide, finora sono stati segnalati solo casi isolati di glaucoma acuto ad angolo chiuso senza una precisa relazione causale con idroclorotiazide. I sintomi comprendono insorgenza acuta di diminuita acuità visiva o dolore oculare e in genere si manifestano da poche ore a settimane dall’inizio della somministrazione del farmaco. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso se non trattato può portare a una perdita della vista permanente. Il trattamento principale è sospendere la somministrazione del farmaco il prima possibile. Se la pressione intraoculare rimane incontrollata può essere necessario considerare un trattamento medico o chirurgico. Una storia di allergia alle sulfonamidi o alle penicilline può considerasi fattore di rischio per lo sviluppo del glaucoma acuto ad angolo chiuso.

  • Chirurgia-Anestesia. In pazienti sottoposti ad interventi chirurgici l’uso di

TENSOZIDE può aumentare l’effetto ipotensivo degli anestetici e degli analgesici.
In tali casi l’ipotensione può essere corretta mediante espansione della volemia.

  • Tosse. Durante trattamento con ACE-inibitori, incluso fosinopril, può comparire tosse secca, non produttiva, che scompare con l’interruzione del trattamento.

Nella diagnosi differenziale di tosse, la tosse da ACE-Inibitore deve essere considerata.

  • Neutropenia-Agranulocitosi. Il trattamento con altri ACE-Inibitori è stato, in rari casi, associato ad agranulocitosi e depressione midollare, in particolare in pazienti con associata insufficienza renale e/o collagenopatia (es. LES, sclerodermia) o trattamento con farmaci immunosoppressori. I dati disponibili non sono sufficienti a dimostrare che fosinopril non provochi agranulocitosi. È consigliabile eseguire controlli periodici dei globuli bianchi in pazienti con insufficienza renale e/o collagenopatie e questi pazienti devono essere avvertiti di segnalare immediatamente qualsiasi indicazione di infezione (come ad esempio mal di gola, febbre) che può essere segno di neutropenia.

Lupus Eritematoso Sistemico: è stato riportato che i diuretici tiazidici possano causare un aggravamento di un LES.

  • Stenosi dell’aorta. TENSOZIDE come ogni farmaco che riduce le resistenze vascolari, deve essere usato con estrema cautela nei pazienti con stenosi dell’aorta, a causa delle potenziali pericolose conseguenze della riduzione della perfusione coronarica secondaria alla diminuzione della pressione arteriosa.
  • Uso pediatrico. Non sono state ancora stabilite l’efficacia e la sicurezza d’uso di TENSOZIDE nei bambini.

Interazioni

  • Alcol, barbiturici, narcotici. Si può verificare un potenziamento
  • Integratori di potassio e diuretici risparmiatori di potassio. Fosinopril
  • Litio. In pazienti in contemporanea terapia con litio ed ACE-Inibitori sono stati

dell’ipotensione ortostatica indotta dai diuretici tiazidici. può diminuire le perdite di potassio causate dai diuretici tiazidici. I diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, amiloride, triamterene etc.) o gli integratori di potassio possono aumentare il rischio di iperkalemia. Pertanto tali agenti, qualora indicati, devono essere somministrati con cautela in associazione con TENSOZIDE, controllando frequentemente i livelli sierici di potassio. rilevati aumenti dei livelli sierici di litio e sintomi di tossicità.

Poichè la clearance renale del litio è ridotta dai diuretici tiazidici, si consiglia estrema cautela nel somministrare TENSOZIDE a pazienti in terapia con litio, controllandone frequentemente i livelli sierici.

  • Antiacidi. Idrossido di alluminio, idrossido di magnesio e simeticone possono influenzare l’assorbimento di fosinopril. Pertanto l’assunzione di TENSOZIDE dovrebbe avvenire almeno a due ore di distanza da tali farmaci.
  • Antidiabetici (orali e insulina). I tiazidici possono elevare i livelli di glucosio nel sangue. Perciò può essere necessario un aggiustamento degli antidiabetici.
  • Antigottosi. Possono essere necessari aggiustamenti dei dosaggi degli antigottosi, dato che l’idroclorotiazide può alzare i livelli dell’uricemia. Può essere necessario un incremento del dosaggio di probenecid o di sulfinpirazone.
  • Sali di calcio. I tiazidici possono aumentare la calcemia per diminuita escrezione. In caso di prescrizione di calcio, occorre controllare i livelli di calcio ed eventualmente aggiustarne i dosaggi.
  • Colestiramina e colestipol cloridrato. Possono ritardare o diminuire l’assorbimento di idroclorotiazide. Pertanto TENSOZIDE dovrebbe essere assunto almeno un’ora prima o quattro-sei ore dopo tali farmaci.
  • Inibitori delle prostaglandine. In alcuni pazienti, questi farmaci possono ridurre gli effetti dei diuretici. E’ stato inoltre riportato che l’indometacina riduce l’efficacia antipertensiva degli ACE-Inibitori, soprattutto in soggetti con ipertensione a bassa renina.
  • Co-somministrazione con FANS. Quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione dell’effetto anti-ipertensivo.

L’uso concomitante di ACE inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve esser preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all’inizio della terapia concomitante. può potenziare l’azione di altri antipertensivi, specialmente i bloccanti adrenergici. L’idroclorotiazide può interagire con il diazossido. Occorre controllare la pressione, la glicemia e l’uricemia.

  • Altri diuretici e antipertensivi. Il componente tiazidico di TENSOZIDE

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-

inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi “Controindicazioni” e “Precauzioni per l’uso”). depolarizzanti, dei preanestetici e degli anestetici usati in chirurgia (es. tubocurarina cloridrato, gallamina trietioduro) possono potenziare l’idroclorotiazide e possono richiedersi aggiustamenti del dosaggio. Le alterazioni dell’equilibrio idroelettrolitico devono essere controllate e corrette prima dell’intervento se possibile. Occorre cautela nei pazienti che assumono

  • Farmaci usati in chirurgia. Gli effetti dei rilassanti muscolari non

TENSOZIDE e agenti pressori (es. adrenalina) e che subiscono un intervento chirurgico. Anestetici e preanestetici devono essere somministrati in dosi ridotte e la terapia con idroclorotiazide deve essere interrotta una settimana prima della chirurgia.

  • Carbamazepina. L’uso concomitante di carbamazepina e idroclorotiazide è stato associato con il rischio di iponatremia sintomatica. Gli elettroliti devono essere monitorati durante l’uso concomitante. Se possibile, deve essere utilizzata un’altra classe di farmaci diuretici.
  • Interazioni con test di laboratorio. Fosinopril può falsare il risultato della misurazione dei livelli sierici di digossina con il Digi-Tab RIA Kit, facendo risultare valori di digossinemia inferiori al reale.

Idroclorotiazide può causare interferenza con il test diagnostico del bentiromide.
Occorre interrompere la terapia con TENSOZIDE alcuni giorni prima di effettuare i test di funzionalità paratiroidea.

Avvertenze speciali

Il medicinale contiene lattosio quindi in caso di accertata intolleranza agli zuccheri contattare il medico curante prima di assumere il medicinale.

Sebbene il medicinale non influenzi la capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari, molto raramente possono manifestarsi effetti indesiderati come vertigini e disturbi alla vista.

Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping.

Gravidanza e Allattamento

  • Gravidanza

Ace inibitori:

L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L’uso di ACE inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo Controindicazioni).

La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.

Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza il medico deve essere immediatamente informato in quanto si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.

Quando viene diagnosticata una gravidanza il medico deve essere immediatamente informato in quanto il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione.

La somministrazione di ACE-Inibitori durante la gravidanza è stata associata a danno fetale e neonatale e morte del feto. Pertanto, in caso di gravidanza

TENSOZIDE deve essere immediatamente interrotto.

Idroclorotiazide:

C’è limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti.
Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d’azione l’uso di idroclorotiazide durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto placentare e può causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia.
Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia.

Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato.

Allattamento

Fosinopril:

Poichè sono disponibili solo dati molto limitati riguardanti l’uso di fosinopril durante l’allattamento, TENSOZIDE non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.

Idroclorotiazide:

Idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantità. I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che può inibire la produzione di latte. L’uso di TENSOZIDE durante l’allattamento al seno non è raccomandato.
Se TENSOZIDE viene assunto durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli più bassi possibili.

Dose, modo e tempo di somministrazione

Ipertensione arteriosa: una compressa di TENSOZIDE al giorno, preferibilmente al mattino. La maggior parte dei pazienti risponde a questa posologia, tuttavia, qualora si ritenga opportuno ottenere un ulteriore decremento della pressione arteriosa, la posologia giornaliera può essere raddoppiata. Tale schema posologico è valido anche per i pazienti anziani.

TENSOZIDE può essere somministrato a pazienti con lieve o moderata alterazione della funzionalità renale (clearance della creatinina superiore a 30 ml/minuto) (vedere Precauzioni per l’uso).

Durata del trattamento

Secondo prescrizione medica.

Sovradosaggio

Non sono stati riportati casi di sovradosaggio a seguito di somministrazione di

TENSOZIDE.

Il trattamento del sovradosaggio è sintomatico e di supporto. Se l’ingestione è recente, si suggerisce l’esecuzione di una lavanda gastrica.

Disidratazione, squilibrio elettrolitico, ipotensione e coma da sovradosaggio di diuretico devono essere trattati con le terapie standard.

Fosinopril è scarsamente eliminato sia dalla emodialisi che dalla dialisi peritoneale.

Il grado di rimozione dell’idroclorotiazide tramite emodialisi non è stato stabilito.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati clinici e le anormalità dei parametri di laboratorio, osservati nel corso della terapia antipertensiva a lungo termine con fosinopril ed idroclorotiazide, non sono risultati significativamente diversi da quelli osservati dopo somministrazione dei singoli componenti.

Nel corso degli studi clinici condotti con TENSOZIDE e con gruppo di controllo placebo (durata del trattamento due mesi), l’incidenza di effetti indesiderati nei pazienti anziani (età superiore o uguale a 65 anni) è stata simile a quella osservata nei soggetti più giovani mentre l’interruzione della terapia per effetti indesiderati o anomalie di laboratorio è stata del 3,5% tra i pazienti trattati con fosinopril/HCTZ e del 4,3% nei pazienti trattati con placebo. Generalmente, gli effetti indesiderati osservati sono stati di grado lieve e transitori.

In tali studi clinici controllati, gli effetti indesiderati (non necessariamente correlati al trattamento) osservati con maggiore frequenza sono stati i seguenti: cefalea, tosse, astenia, vertigini, infezioni delle alte vie respiratorie, dolore muscolo scheletrico.

Altri effetti indesiderati clinici, osservati con minore frequenza (0,5-2%), sono di seguito riportati:

Altri effetti indesiderati osservati con fosinopril o idroclorotiazide assunti separatamente includono:

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza: vedere la data di scadenza indicata sulla confezione.

Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

Non conservare a temperatura superiore a 25°C; conservare nella confezione originale per riparare il prodotto dall’umidità.

Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

Composizione

Una compressa contiene: principi attivi: fosinopril sale sodico 20 mg e idroclorotiazide 12,5 mg.
Eccipienti: lattosio idrato, lattosio anidro, sodio croscarmellose, povidone, sodio stearil fumarato, ossido di ferro giallo, ossido di ferro rosso.

Forma farmaceutica e contenuto

Compresse divisibili per uso orale, ciascuna contenente 20 mg di fosinopril sale sodico e 12,5 mg di idroclorotiazide.

Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

PHARMASWISS CESKA REPUBLIKA S.R.O. – Jankovcova 1569/2c-17000 Praga (Repubblica Ceca)

Produttore

BRISTOL-MYERS SQUIBB, Località Fontana del Ceraso-Anagni (FR)

REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO: