TAMOXIFENE RATIOPHARM

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FOGLIO ILLUSTRATIVO

Tamoxifene-ratiopharm 20 mg compresse rivestite con film

Medicinale equivalente

Elenco capitoli

  1. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  3. CONTROINDICAZIONI
  4. PRECAUZIONI PER L’USO
  5. INTERAZIONI
  6. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Gravidanza e allattamento
    2. Gravidanza: Il tamoxifene è controindicato in gravidanza (vedere Controindicazioni).
    3. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
    4. Informazioni importanti su alcuni eccipienti
    5. DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
    6. Bambini:
  7. SOVRADOSAGGIO
    1. COSA FARE SE AVETE DIMENTICATO DI PRENDERE UNA O PIU’ DOSI
  8. EFFETTI INDESIDERATI
    1. Molto comune: ≥ 10%
    2. Comune: ≥ 1%-< 10%
    3. Non comune: ≥ 0.1%-< 1%
    4. Raro: ≥ 0.01%-< 0.1%
    5. Molto raro: < 0.01%, inclusi report isolati
    6. Non nota: non può essere stimata sulla base dei dati disponibili
    7. Patologie del sistema emolinfopoietico
    8. Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    9. Patologie del sistema nervoso
    10. Patologie dell’occhio
    11. Patologie vascolari
    12. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    13. Patologie gastrointestinali
    14. Patologie epatobiliari
    15. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    16. Patologie del sistema riproduttivo e della mammella
    17. Patologie generali
  9. SCADENZA E CONSERVAZIONE
  10. COMPOSIZIONE
  11. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antagonisti ormonali e sostanze correlate

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Tamoxifene è indicato per il trattamento del carcinoma mammario.

CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Tamoxifene non deve essere somministrato in caso di gravidanza.

Tamoxifene non deve essere somministrato durante l’allattamento.

Tamoxifene-ratiopharm è controindicato nei bambini.

Terapia preventiva in pazienti ad alto rischio di cancro mammario. Carcinoma duttale in situ in donne che richiedono una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un’anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare.

PRECAUZIONI PER L’USO

Tamoxifene-ratiopharm deve essere impiegato con cautela in pazienti con persistente leucopenia, ipercalcemia o trombocitopenia. Sono consigliabili periodici controlli della crasi ematica, inclusa funzionalità epatica e calcemia.

Si può verificare arresto del flusso mestruale in pazienti in pre-menopausa il che non pregiudica l’attività antitumorale del farmaco. Durante il trattamento con tamoxifene è stata riportata un’aumentata incidenza di alterazioni dell’endometrio, comprendenti iperplasia, polipi e carcinoma. L’incidenza e il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprietà estrogeniche del tamoxifene. E’ consigliabile, quindi che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte ad adeguati controlli dell’apparato genitale, in particolare dell’endometrio.

Inoltre le pazienti in trattamento con tamoxifene o che abbiano assunto il farmaco precedentemente e che presentino sanguinamento vaginale anomalo devono essere sottoposte a controlli immediati. In studi clinici con tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall’endometrio e dalla mammella controlaterale; non è stata stabilita alcuna relazione causale e il significato clinico di queste osservazioni non è chiaro.

Prima di iniziare la terapia è opportuno informare il proprio medico se si stanno assumendo altri farmaci, in particolare farmaci anticoagulanti quali warfarin (per prevenire la coagulazione del sangue). E’ consigliabile in questo caso un attento controllo clinico.

Le pazienti in trattamento con Tamoxifene devono evitare la gravidanza. Il metodo contraccettivo deve essere consigliato dal medico in quanto Tamoxifene può influire sull’efficacia di alcuni contraccettivi.

INTERAZIONI

Durante il trattamento con tamoxifene non devono essere co-somministrati medicinali a base ormonale, in particolare estrogeni (ad es. contraccettivi orali), poiché possono indurre un’attenuazione dell’effetto del farmaco.

Non devono essere co-somministrati inibitori dell’aggregazione piastrinica, al fine di non aumentare il rischio emorragico durante la fase trombocitopenica.

L’impiego del tamoxifene in pazienti sottoposte a terapia con anticoagulanti tipo dicumarolico può aumentare significativamente l’attività anticoagulante; è consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione.

La somministrazione concomitante dei due farmaci richiede pertanto stretto monitoraggio dello stato coagulativo (particolarmente all’inizio del trattamento).

L’uso concomitante di tamoxifene e letrozolo, un inibitore dell’aromatasi, ha portato ad una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di letrozolo del 37%.

Quando il tamoxifene è somministrato in associazione con farmaci citotossici, si può verificare un maggior rischio di episodi tromboembolici

Tamoxifene ed i suoi metaboliti principali sono potenti inibitori dell’ossidasi del sistema del citocromo P450. L’effetto del tamoxifene sul metabolismo e l’eliminazione di altri agenti citotossici che sono attivati da tali enzimi, come la ciclofosfamide, è ignoto.

L’uso del tamoxifene in associazione con un inibitore dell’aromatasi come terapia adiuvante non ha mostrato un’efficacia migliore rispetto a tamoxifene da solo. La conosciuta e principale via del metabolismo di tamoxifene nell’ uomo è la demetilazione, catalizzata da enzimi CYP3A4. E’ stato riportato in letteratura che l’ interazione farmacocinetica con la rifampicina, agente che induce il CYP3A4,

comporta una riduzione dei livelli plasmatici di tamoxifene. Non è nota la rilevanza clinica di questa interazione.

Sono state riportate in letteratura interazioni farmacocinetiche con inibitori del

CYP2D6, con riduzione dei livelli plasmatici di un metabolita attivo del tamoxifene, il 4-idrossi-N-desmetiltamoxifene (endoxifene). Non è nota la rilevanza clinica di questa interazione.

Informi il suo medico se sta assumendo o se ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, compresi quelli acquistati senza prescrizione medica. In particolare, deve informare il suo medico se sta assumendo:

  • paroxetina, fluoxetina (per es. antidepressivi)
  • bupropione (come antidepressivo o come ausilio per la disassuefazione dal fumo)
  • chinidina (per esempio nel trattamento dell’aritmia cardiaca)
  • cinacalcet (per il trattamento dei disturbi della ghiandola paratiroidea)

AVVERTENZE SPECIALI

E’ importante, durante la terapia con Tamoxifene, sottoporsi a periodici controlli dell’apparato genitale e riferire immediatamente al proprio medico se si verificano sanguinamenti vaginali insoliti sia durante il trattamento con Tamoxifene che in qualsiasi momento dopo la sua interruzione. Questo perché si possono verificare delle alterazioni a livello dell’utero (endometrio), alcune delle quali possono essere gravi e potrebbero includere un cancro.

Le pazienti in trattamento con tamoxifene devono avvisare immediatamente il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle braccia o delle gambe e problemi della parola o della visione che potrebbero indicare un ictus cerebrale. Lo stesso in caso di dolore toracico o dispnea che potrebbero essere sintomi di embolia polmonare, o se si presentano dolore addominale o un sanguinamento vaginale anormale che potrebbero indicare un possibile cancro dell’utero. Ugualmente in caso di tosse e dispnea che potrebbero essere sintomi di una polmonite interstiziale. Le pazienti debbono informare il proprio medico se hanno avuto storia pregressa di ictus, di eventi simili all’ictus, di malattie tromboemboliche o di cancro dell’utero.

La decisione di iniziare la terapia con tamoxifene in caso di carcinoma duttale in situ deve essere discussa con il proprio medico, valutando insieme i potenziali rischi e benefici.

Nell’eventualità di ricovero in ospedale, informare il personale medico di essere in trattamento con Tamoxifene.

Si deve evitare la co-somministrazione dei seguenti farmaci in quanto non si può escludere una riduzione dell’effetto del tamoxifene: paroxetina, fluoxetina (per es. antidepressivi), bupropione (antidepressivo o ausilio per la disassuefazione dal fumo), chinidina (utilizzata per esempio nel trattamento dell’aritmia cardiaca) e cincalet/cinacalcet (per il trattamento dei disturbi della ghiandola paratiroidea).

Come riportato nella composizione, le compresse contengono, tra gli eccipienti, lattosio e titanio biossido che in qualche caso possono causare problemi di ipersensibilità.

Il trattamento con Tamoxifene non deve essere interrotto, a meno che non venga richiesto dal medico.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: Il tamoxifene è controindicato in gravidanza (vedere Controindicazioni).

Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il farmaco, sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto tamoxifene. Negli studi di tossicità sul ciclo riproduttivo nel ratto, coniglio e scimmia il tamoxifene non ha mostrato potenziale teratogeno. Nei modelli sperimentali di sviluppo del tratto riproduttivo fetale del roditore, tamoxifene è stato associato a modificazioni simili a quelle causate da estradiolo, etinilestradiolo, clomifene e dietilstilbestrolo (DES). Sebbene la rilevanza clinica di tali modificazioni non sia nota, alcune di queste, specialmente l’adenosi vaginale, sono simili a quelle osservate nelle donne giovani che, nella vita intrauterina, avevano subito l’esposizione a DES e che presentano un rischio di 1:1000 di sviluppare un carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice. Solo un piccolo numero di pazienti è stato esposto a tamoxifene in corso di gravidanza. Non è stato riportato che tale esposizione abbia causato una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice nelle donne giovani che avevano subito l’esposizione a tamoxifene nella vita intrauterina. Le pazienti devono essere informate della necessità di evitare una gravidanza durante il trattamento con tamoxifene e, se sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera o altri metodi contraccettivi non ormonali. Le pazienti in pre-menopausa, prima di iniziare il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilità di una gravidanza in atto. Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante il trattamento con tamoxifene o nei due mesi successivi all’interruzione della terapia.

Allattamento: Nell’uomo, alla dose di 20 mg/die, tamoxifene inibisce la produzione di latte. Dopo interruzione del trattamento la produzione di latte non riprende.

Studi sull’animale hanno mostrato tossicità riproduttiva. Inoltre non è noto se tamoxifene sia escreto nel latte materno.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Il paziente deve tener conto dei possibili disturbi visivi o della sensazione di testa leggera che si possono verificare durante il trattamento.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicinale

Per chi svolge attività sportiva

L’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e: può determinare positività ai test anti-doping.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

Pazienti in età adulta e anziani:

da 20 a 40 mg in una o due somministrazioni giornaliere.

Normalmente la dose di 20 mg è sufficientemente efficace. Le compresse devono essere interamente inghiottite, non masticate, e sommistrate con una quantità adeguata di liquido durante i pasti. Il trattamento con tamoxifene è di solito di lunga durata e deve essere portato avanti da oncologi di lunga esperienza. Nel trattamento adiuvante di cancro mammario precoce positivo al recettore ormonale, una durata di trattamento di almeno 5 anni è raccomandata.

La durata ottimale della terapia con tamoxifene è ancora sotto investigazione.

Bambini:

L’uso nei bambini è controindicato.

E’ necessario seguire le istruzioni del proprio medico per quanto riguarda modo e frequenza di assunzione delle compresse. Le compresse devono essere assunte intere con un po’ d’acqua, preferibilmente sempre alla stessa ora. Il miglioramento dello stato di salute non deve comportare l’interruzione del trattamento a meno che non venga richiesta dal medico.

SOVRADOSAGGIO

Teoricamente un sovradosaggio dovrebbe manifestarsi con un’esaltazione degli effetti collaterali di tipo antiestrogenico. Studi condotti in animali da esperimento hanno dimostrato che un sovradosaggio elevato (100-200 volte la dose giornaliera consigliata) può provocare effetti di tipo estrogenico. In letteratura, è stato riportato che tamoxifene, somministrato a dosi parecchie volte quella standard, potrebbe essere associato ad un prolungamento dell’intervallo QT dell’ECG.

Non esiste un antidoto specifico per il trattamento dei casi di sovradosaggio, che pertanto deve essere sintomatico.

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di tamoxifene, avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale

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COSA FARE SE AVETE DIMENTICATO DI PRENDERE UNA O PIU’ DOSI

Nel caso in cui, per dimenticanza, si ometta l’assunzione di una dose, è opportuno assumerla appena possibile.

Non devono essere assunte due dosi contemporaneamente.

Se si ha qualsiasi dubbio sull’uso di Tamoxifene ratiopharm, rivolgersi al medico o al farmacista.

EFFETTI INDESIDERATI

Come tutti i medicinali, tamoxifene ratiopharm può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Gli effetti indesiderati sono stati valutati secondo le seguenti categorie di frequenza:

Molto comune: 10%

Comune: 1%-< 10%

Non comune: 0.1%-< 1%

Raro: 0.01%-< 0.1%

Molto raro: < 0.01%, inclusi report isolati

Non nota: non può essere stimata sulla base dei dati disponibili

Patologie del sistema emolinfopoietico

Possono verificarsi cambiamenti nella conta ematica

Comune: anemia transitoria

Non comune: leucocitopenia, neutropenia e trombocitopenia transitoria con valori usuali di 80.000-90.000/μl e raramente inferiori

Molto raro: neutropenia severa e pancitopenia

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune: ritenzione di liquidi, aumento dei trigliceridi sierici, molto raramente ipertrigliceridemia severa a volte accompagnata da pancreatite

Non comune: ipercalcemia in pazienti con metastasi ossee, particolarmente all’inizio del trattamento

Patologie del sistema nervoso

Comune: sensazione di testa leggera, cefalea

Patologie dell’occhio

Comune: disturbi visivi (cataratta, retinopatia e/o modifiche corneali) solo parzialmente reversibili. Il rischio di cataratta aumenta con il prolungarsi del trattamento con tamoxifene.

Raro: neuropatia ottica, neurite ottica

Patologie vascolari

Comune: eventi ischemici cerebrovascolari, crampi ai polpacci

Non comune: infarto

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Molto raro: polmonite interstiziale

Patologie gastrointestinali

Comune: nausea

Non comune: vomito

Patologie epatobiliari

Non comune: modifiche dei valori degli enzimi epatici

Raro: sviluppo di steatosi epatica, colestasi, epatite e ittero

Non nota: agranulocitosi con necrosi epatocellulare

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: eruzione cutanea, alopecia

Non comune: reazioni di ipersensibilità, incluso edema angioneurotico

Molto raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, pemfigo bolliforme

Patologie del sistema riproduttivo e della mammella

Molto comune: perdite vaginali, modificazioni del ciclo mestruale, a volte inclusa la scomparsa del ciclo in pazienti in pre-menopausa

Comune: prurito vulvare, sanguinamento vaginale, crescita di mioma uterino, modifiche endometriali proliferative sotto forma di neoplasia endometriale, iperplasia endometriale, polipi endometri ali

Non comune: carcinoma endometriale

Secondo i dati attualmente disponibili, il rischio di carcinoma endometriale aumenta di 2-4 volte durante il trattamento, in confronto a donne non in trattamento con tamoxifene

Raro: sarcoma uterino, cisti ovariche

Patologie generali

Molto comune: vampate di calore, dovute parzialmente all’effetto antiestrogenico di tamoxifene

Comune: dolore osseo e dolore nella zona tissutale affetta che accompagna la risposta iniziale al trattamento con Tamoxifene ratiopharm

E’ necessario interrompere il trattamento con tamoxifene e consultare immediatamente il medico in caso di insorgenza di uno dei seguenti sintomi:

  • difficoltà a respirare in presenza o meno di gonfiore del viso, delle labbra, della lingua e/o della gola che può causare difficoltà a deglutire;
  • gonfiore delle mani, dei piedi, o delle caviglie;
  • orticaria.

Altri effetti indesiderati riportati in letteratura sono: vertigini, cefalea, depressione, confusione, stanchezza e crampi muscolari.

Dai risultati di un vasto studio della durata di 5 anni che ha coinvolto circa 13.000 donne ad alto rischio per insorgenza di cancro del seno è emerso un aumento dell’incidenza delle seguenti reazioni avverse nelle donne trattate con il tamoxifene rispetto a quelle non trattate: cancro dell’utero (adenocarcinoma endometriale e sarcoma uterino), embolia polmonare, trombosi venosa profonda, ictus cerebrale, formazione di cataratta e operazioni chirurgiche per cataratta. Alcuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus cerebrale e di embolia polmonare hanno avuto esito fatale.

Sono stati segnalati fibromi uterini, endometriosi ed altre alterazioni endometriali incluso iperplasia e polipi.

Può verificarsi una polmonite interstiziale che può presentare gli stessi sintomi della polmonite, quali dispnea e tosse.

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se si nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informare il medico o il farmacista.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza.Vedere la data di scadenza indicata sulla confezione

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

ATTENZIONE: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

Eliminare il prodotto scaduto utilizzando gli appositi contenitori in farmacia.

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

In caso di interruzione definitiva del trattamento richiesta dal medico, il farmaco rimanente deve essere buttato negli appositi contenitori in farmacia.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici.

Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI

COMPOSIZIONE

Tamoxifene-ratiopharm 20 mg compresse rivestite con film

Ogni compressa contiene:

Principio attivo: Tamoxifene citrato 30,4 mg (equivalente a Tamoxifene base 20 mg)

Eccipienti: Lattosio, amido di mais, gelatina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, ipromellosa, polietilenglicole (macrogol) 300, titanio biossido.

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Compresse rivestite con film per uso orale in confezione da 20 compresse da 20 mg.

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

ratiopharm GmbH, Graf-Arco Strasse 3, Ulm (Germania)

Rappresentante per l’Italia: ratiopharm Italia S.r.l., Viale Monza n° 270-Milano

PRODUTTORE E CONTROLLORE FINALE

Doppel Farmaceutici – Via Martiri delle Foibe,1 – 29016 Cortemaggiore (PC)

REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO:

Giugno 2011