MIGPRIV

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Foglio Illustrativo

MIGPRIV 900 mg + 10 mg polvere per soluzione orale

acetilsalicilato di D,L lisina + metoclopramide

Elenco capitoli

  1. Categoria farmacoterapeutica
  2. Indicazioni terapeutiche
  3. Controindicazioni
  4. Precauzioni per l’uso
  5. Interazioni
  6. Avvertenze speciali
    1. Gravidanza
    2. Allattamento
  7. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
    1. Informazioni importanti su alcuni eccipienti
    2. Dose, modo e tempo di somministrazione
  8. Sovradosaggio
  9. Effetti indesiderati
    1. I salicilati possono indurre formazione di calcoli renali.
  10. Scadenza e conservazione
  11. Composizione
  12. Forma farmaceutica e contenuto

Categoria farmacoterapeutica

Antiemicranico.

Indicazioni terapeutiche

Trattamento sintomatico degli attacchi di emicrania. Questo prodotto permette un rapido controllo del dolore, nonché del vomito e della nausea ad esso associati durante gli attacchi di emicrania.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Per la presenza dei due principi attivi il prodotto é controindicato in:

  • ipersensibilità verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico
  • pazienti con ulcera gastrica o duodenale
  • pazienti con precedenti manifestazioni di ipersensibilità ai salicilati
  • pazienti con malattia emorragica congenita o acquisita
  • bambini al di sotto dei 16 anni
  • pazienti gottosi
  • gravidanza e allattamento (vedere paragrafo “Gravidanza e allattamento”)
  • pazienti con grave insufficienza epatica
  • pazienti con grave insufficienza renale (ClCr < 30 ml/min)
  • pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l’utilizzo di acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito).
  • pazienti con emorragia gastrointestinale, ostruzione meccanica o perforazione gastrointestinale per le quali la stimolazione della motilità gastrointestinale costituisca un rischio
  • pazienti affetti da feocromocitoma confermato o presunto, a causa del rischio di episodi di grave ipertensione
  • pazienti con storia di discinesia tardiva indotta da neurolettici o metoclopramide
  • pazienti affetti da epilessia (aumento della frequenza e dell’intensità delle crisi)
  • pazienti affetti da morbo di Parkinson
  • pazienti in trattamento con levodopa o agonisti dopaminergici
  • pazienti con storia nota di metemoglobinemia con metoclopramide o di deficit di NADH citocromo b5 reduttasi

Dose > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza.

Precauzioni per l’uso

Per la presenza dei due principi attivi il prodotto deve essere usato con cautela in:

  • pazienti con precedenti manifestazioni di ulcera gastroduodenale o di emorragia del tratto gastrointestinale
  • pazienti con grave insufficienza renale
  • pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata
  • pazienti asmatici
  • pazienti che utilizzano dispositivi intrauterini a scopo contraccettivo
  • pazienti anziani
  • soggetti con deficit di G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi) a causa del rischio di emolisi
  • pazienti con ipoprotrombinemia
  • pazienti con deficit di vitamina K
  • pazienti con malattie allergiche
  • pazienti con menorragia
  • pazienti che assumono contemporaneamente elevate quantità di bevande alcoliche.

L’uso del farmaco é riservato al soggetto adulto in ragione del dosaggio di acido acetilsalicilico per singola somministrazione.

Deve essere rispettato l’intervallo di tempo di almeno 6 ore fra due somministrazioni, anche in caso di vomito e rigetto della dose, in modo da evitare il sovradosaggio.

Patologie cardiache

Si deve prestare particolare cautela nella somministrazione di metoclopramide a pazienti con disturbi della conduzione cardiaca (compreso il prolungamento dell’intervallo QT), a pazienti con squilibrio elettrolitico non corretto, bradicardia e a pazienti che assumono altri farmaci noti per prolungare l’intervallo QT.

Insufficienza renale e epatica

Nei pazienti con insufficienza renale o con grave insufficienza epatica, si raccomanda una riduzione del dosaggio.

L’alcool può aumentare il rischio di lesioni gastrointestinali e prolungare il tempo di sanguinamento quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico. Pertanto, le bevande alcoliche devono essere assunte con cautela dai pazienti durante e nelle 36 ore successive all’assunzione di acido acetilsalicilico (vedere “Interazioni”).

Nei pazienti che ricevono il vaccino contro la varicella l’uso di acido acetilsalicilico deve essere evitato per le 6 settimane successive alla vaccinazione (vedere Interazioni).

Interazioni

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi medicinale, anche quelli senza prescrizione medica. E’ necessario informare il proprio medico di eventuali terapie in corso (inclusi i medicinali di automedicazione).

I due principi attivi possono interagire con:

  • altri farmaci antinfiammatori non steroidei;
  • anticoagulanti orali;
  • antidiabetici orali: aumento dell’effetto ipoglicemizzante;
  • glucocorticoidi: diminuzione della concentrazione plasmatica di salicilati durante il trattamento e rischio di sovradosaggio dopo l’interruzione del trattamento stesso;
  • eparina: aumento del rischio di emorragia;
  • antiacidi;
  • interferone α: l’azione del quale può essere inibita dai salicilati;
  • ticlopidina: aumento del rischio di emorragia;
  • diuretici ed uricosurici: tenuto conto che tale prodotto richiede un trattamento di breve durata, le precauzioni abituali di impiego dell’acido acetilsalicilico in tal caso non sono necessarie;
  • metotressato;
  • levodopa o agonisti dopaminergici e metoclopramide si antagonizzano vicendevolmente;

L’alcool potenzia l’effetto sedativo della metoclopramide.

A causa dell’effetto procinetico della metoclopramide, l’assorbimento di alcuni farmaci può risultare alterato.

Anticolinergici e derivati della morfina

Gli anticolinergici e i derivati della morfina potrebbero entrambi avere effetto antagonista verso la metoclopramide sulla motilità del tratto digerente.

Farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale (derivati della morfina, ansiolitici, antistaminici H1 sedativi, antidepressivi sedativi, barbiturici, clonidina e farmaci correlati)

Gli effetti sedativi dei farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale e della metoclopramide risultano potenziati.

Neurolettici

La metoclopramide potrebbe avere un effetto additivo con altri neurolettici nel caso di disordini extrapiramidali.

Farmaci serotoninergici

L’utilizzo di metoclopramide con farmaci serotoninergici come gli SSRI può aumentare il rischio di sindrome serotoninergica.

Digossina

La metoclopramide potrebbe ridurre la biodisponibilità della digossina. È necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina.

Ciclosporina

La metoclopramide aumenta la biodisponibilità della ciclosporina (Cmax del 46% ed esposizione del 22%). È necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di ciclosporina. Le conseguenze cliniche sono incerte.

Mivacurio e sussametonio

L’iniezione di metoclopramide può prolungare la durata del blocco neuromuscolare (tramite inibizione delle colinesterasi plasmatiche).

Forti inibitori del CYP2D6

I livelli di esposizione della metoclopramide aumentano, quando somministrata in concomitanza a forti inibitori del CYP2D6 come fluoxetina e paroxetina. Benché la significatività clinica sia incerta, i pazienti dovrebbero essere monitorati per reazioni avverse.

Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene possa inibire l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l’esiguità dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l’uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall’uso occasionale dell’ibuprofene.

Il metamizolo quando assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico può ridurne l’effetto sull’aggregazione piastrinica.

Acetazolamide: si raccomanda cautela in caso di somministrazione concomitante di salicilati e acetazolamide poiché esiste maggior rischio di acidosi metabolica.

Vaccino contro la varicella: si raccomanda di non somministrare salicilati ai pazienti che hanno ricevuto la vaccinazione contro la varicella per un periodo di sei settimane dopo la vaccinazione. Casi di sindrome di Reye si sono verificati a seguito dell’uso di salicilati durante l’infezione da varicella.

Alcool: quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico l’alcool può aumentare il rischio di lesioni gastrointestinali e prolungare il tempo di sanguinamento. Pertanto, le bevande alcoliche devono essere assunte con cautela dai pazienti durante e nelle 36 ore successive all’assunzione di acido acetilsalicilico (vedere “Precauzioni per l’uso”).

Avvertenze speciali

Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.

Disturbi neurologici

Si possono verificare disturbi extrapiramidali, in particolare nei bambini e nei giovani adulti e/o con l’uso di dosi elevate di metoclopramide. Queste reazioni si verificano in genere all’inizio del trattamento e possono verificarsi dopo una singola somministrazione. La metoclopramide deve essere immediatamente sospesa in caso di sintomi extrapiramidali.

Questi effetti sono generalmente del tutto reversibili dopo l’interruzione del trattamento ma possono richiedere un trattamento sintomatico (benzodiazepine nei bambini e/o farmaci anticolinergici e antiparkinsoniani negli adulti).

Il trattamento prolungato con metoclopramide può causare discinesia tardiva, potenzialmente irreversibile, in particolare negli anziani. La durata del trattamento non dovrebbe superare i 3 mesi a causa del rischio di discinesia tardiva. Il trattamento deve essere interrotto se compaiono sintomi di discinesia tardiva.

E’ stata segnalata la sindrome neurolettica maligna con metoclopramide in associazione ai neurolettici come anche in monoterapia con metoclopramide. In caso di sintomi di sindrome neurolettica maligna, la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e deve essere istituito il trattamento adeguato. Occorre particolare cautela in pazienti con patologie neurologiche concomitanti e in pazienti trattati con altri farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale.

I sintomi del morbo di Parkinson possono essere esacerbati dalla metoclopramide.

Metemoglobinemia

È stata riportata metemoglobinemia possibilmente correlata al deficit di NADH citocromo b5 reduttasi. In tali casi, la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e permanentemente e devono essere adottate appropriate misure (come il trattamento con blu di metilene).

Per dosaggi di acido acetilsalicilico ≥ 500 mg/giorno.

Ci sono evidenze che il medicinale, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione.

Questo effetto è reversibile alla sospensione del farmaco

Gravidanza

L’uso del prodotto nel primo trimestre di gravidanza è controindicato.

  • Basse dosi (fino a 100 mg/die)

Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico.

  • Dosi di 100-500 mg/die

Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.

  • Dosi di 500 mg/die ed oltre

L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. È stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.

Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:

  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
  • disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
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  • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

Una vasta quantità di dati su donne in gravidanza (più di 1.000 esiti di esposizione) indica assenza di tossicità malformativa e fetotossicità con la metoclopramide. Se clinicamente necessario, la metoclopramide può essere utilizzata durante la gravidanza. A causa delle proprietà farmacologiche (come per altri neurolettici), in caso di somministrazione di metoclopramide alla fine della gravidanza, non si può escludere la sindrome extrapiramidale nel neonato. La metoclopramide dovrebbe essere evitata alla fine della gravidanza. Se si utilizza la metoclopramide, si deve istituire un monitoraggio neonatale.

Allattamento

L’acido acetilsalicilico e la metoclopramide vengono escreti nel latte materno. Non si possono escludere reazioni avverse nel bambino allattato al seno. Pertanto la metoclopramide non è raccomandata durante l’allattamento al seno. Si deve prendere in considerazione l’interruzione della metoclopramide nelle donne che allattano al seno.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Questo medicinale può indurre sonnolenza, capogiri, discinesia e distonie che possono alterare la visione e pertanto é bene informare di questo possibile evento coloro che guidano veicoli, utilizzano macchinari o comunque attendono ad operazioni che richiedono integrità del grado di vigilanza.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Questo medicinale contiene una fonte di fenilalanina. Può essere dannoso se è affetto da fenilchetonuria.

Dose, modo e tempo di somministrazione

Prendere una bustina alla comparsa dei sintomi premonitori della crisi e, se necessario, ripetere la somministrazione nelle ore successive. Non superare le 3 bustine nelle 24 ore.

Non superare le dosi raccomandate e non proseguire la terapia per periodi prolungati senza avere prima consultato il proprio medico.

Versare il contenuto della bustina in un bicchiere d’acqua naturale; in tal modo si ottiene rapidamente una totale dissoluzione della polvere. Bere quando la dissoluzione della polvere é completa.

Migpriv non deve essere utilizzato nei bambini al di sotto dei 16 anni di età.

L’uso di Migpriv in bambini ed adolescenti fra i 16 e i 18 anni di età non è raccomandato.

Sovradosaggio

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di MIGPRIV avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale. Il sovradosaggio con salicilati, in particolare nei giovani, può portare ad una ipoglicemia grave e un avvelenamento potenzialmente fatale.

Tenuto conto della posologia raccomandata, un sovradosaggio é improbabile, anche nei soggetti anziani.

Tuttavia, in caso di intossicazione, le reazioni tossiche principalmente attribuibili all’acido acetilsalicilico, sono:

  • Sintomi clinici:
  • intossicazione moderata: ronzio auricolare, sensazione di abbassamento della capacità uditiva, cefalea, vertigini e nausea;
  • intossicazione grave: febbre, iperventilazione, chetosi, alcalosi respiratoria, acidosi metabolica, coma, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia. Con il sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico può presentarsi edema polmonare non cardiogeno.
  • Trattamento: trasferimento immediato in centro ospedaliero specializzato; rapida evacuazione del prodotto ingerito tramite lavanda gastrica; controllo dell’equilibrio acido-base; diuresi alcalina forzata, emodialisi o dialisi peritoneale, se necessaria.

Nel caso di intossicazione da metoclopramide le reazioni tossiche si manifestano come di seguito riportato:

Sintomi clinici: possono verificarsi sintomi extrapiramidali, sonnolenza, ridotto livello di coscienza, confusione, allucinazioni e arresto cardiorespiratorio.

Trattamento: in caso di sintomi extrapiramidali correlati o non a sovradosaggio, il trattamento è solamente sintomatico (benzodiazepine nei bambini e/o farmaci antiparkinsoniani anticolinergici negli adulti).

Un trattamento sintomatico e un continuo monitoraggio delle funzionalità cardiovascolare e respiratoria deve essere praticato in base allo stato clinico.

Se si ha qualsiasi dubbio sull’uso di MIGPRIV, rivolgersi al medico o al farmacista.

Effetti indesiderati

Come tutti i medicinali, MIGPRIV può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Effetti indesiderati che possono presentarsi con la somministrazione di salicilati.

Le frequenze non possono essere stimate in modo attendibile sulla base dei dati disponibili.
Pertanto le frequenze sono elencate come “non note”.

  • Disturbi del sistema immunitario

I salicilati possono indurre fenomeni di ipersensibilità, asma.

  • Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici

Emorragia intracranica che può essere fatale, specialmente nell’anziano.

  • Patologie gastrointestinali

I salicilati possono indurre emorragie gastrointestinali. nausea, esofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcere esofagee, perforazioni. ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), coliti e perforazioni intestinali.

  • Patologie del tratto gastrointestinale superiore:
  • Patologie del tratto gastrointestinale inferiore:

Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali.

Pancreatite acuta nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.

  • Patologie epatobiliari

I salicilati possono indurre disturbi epatobiliari (aumento degli enzimi epatici, danno epatico principalmente epatocellulare) ed epatiti croniche.

  • Patologie renali e urinarie

I salicilati possono indurre formazione di calcoli renali.

Insufficienza renale.

  • Patologie dell’orecchio e del labirinto

I salicilati possono indurre ronzio auricolare.

  • Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Edema polmonare non cardiogeno durante l’uso cronico e in un contesto di reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.

  • Patologie del sistema emolinfopoietico

Trombocitopenia.

Anemia emolitica in pazienti con deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi.

Pancitopenia, citopenia bilineare, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia.

  • Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Eruzioni fisse.

  • Patologie vascolari

Vasculite compresa la Porpora di Schönlein-Henoch.

  • Patologie cardiache

Sindrome di Kounis nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico.

  • Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Non nota: ematospermia

L’acetilsalicilato di lisina, grazie alla sua solubilità in acqua, aiuta a ridurre l’incidenza degli effetti indesiderati conseguenti al danno gastrico.

Effetti indesiderati che possono presentarsi con la somministrazione di metoclopramide.

Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi. Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili). (amenorrea, galattorrea, ginecomastia).

Le seguenti reazioni, talvolta associate, si manifestano più frequentemente quando vengono somministrate dosi elevate:

  • Sintomi extrapiramidali: distonia acuta e discinesia, sindrome parkinsoniana, acatisia, anche dopo la somministrazione di una singola dose del farmaco, in particolare nei bambini e nei giovani adulti.
  • Sonnolenza, riduzione del livello di coscienza, confusione, allucinazioni.

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite l’Agenzia

Italiana del

Farmaco,

Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Scadenza e conservazione

Scadenza: vedi la data di scadenza indicata sulla confezione.

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

Attenzione: non utilizzare il prodotto dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

Conservazione: Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

Non getti alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.

Questo farmaco é stato prescritto dal Vostro medico solo per Voi.

Non consigliatene l’uso a qualcun altro.

Composizione

Ogni bustina di polvere per soluzione orale da 1860 mg contiene:

Principi attivi:

acetilsalicilato di D,L-lisina 1620 mg (equivalenti a 900 mg di acido acetilsalicilico), metoclopramide (INN) monoidrocloridrato 10,5 mg (equivalenti a 10 mg di prodotto anidro).

Eccipienti: aspartame, glicina, aroma di limone.

Forma farmaceutica e contenuto

Polvere per soluzione orale.

Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio:

Sanofi S.p.A. – Viale L. Bodio, 37/B-Milano

Produttore

Sanofi Winthrop Industrie – 196, Rue du Marechal Juin-Amilly (Francia)

Revisione del foglio illustrativo da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco: