VINCRISTINA CRINOS
1 mg/ml soluzione iniettabile, per uso endovenoso
Elenco capitoli
- COMPOSIZIONE
- FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
- CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- PRECAUZIONI PER L’USO
- INTERAZIONI
- AVVERTENZE SPECIALI
- SOVRADOSAGGIO
- EFFETTI INDESIDERATI
COMPOSIZIONE
Ogni flacone di prodotto contiene:
Principio attivo
Vincristina solfato 1 mg
Eccipienti
Metil parabeni, propil parabeni, mannitolo, acido acetico, sodio acetato, acqua per preparazioni inettabili.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile per uso endovenoso, flacone da 1 ml.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaco Antineoplastico.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
CRINOS S.p.A., Via Pavia 6-20136 Milano
PRODUZIONE, CONFEZIONAMENTO E CONTROLLO
Venus Remedies Limited Hill Top Industrial Estate, Bhatoli Kalan, Near Jharmajri Export Promotion Park Baddi – Himachal Pradesh (India)
CONFEZIONAMENTO, CONTROLLO E RILASCIO
Cell Pharm GmbH, Feodor Lynen Str. 35 – D –30625 Hannover (Germania)
CONTROLLO E CONFEZIONAMENTO
Venus Pharma GmbH, Am Bahnhof, 1-3, 59369 – Werne (Germania)
CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
De Salute S.r.l. Via Biasini, 26 – 26015 Soresina (CR)
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Vincristina Crinos può essere impiegata sia in monoterapia che in associazione con altri agenti oncolitici per il trattamento delle seguenti condizioni patologiche:
- leucemie acute;
- linfomi maligni, tra i quali il morbo di Hodgkin, il linfosarcoma, ed il reticolosarcoma;
- altre neoplasie, come il neuroblastoma, il tumore di Wilms ed il rabdomiosarcoma.
CONTROINDICAZIONI
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravidanza e allattamento. Non deve essere somministrata per via intratecale.
La somministrazione intratecale di solfato di vincristina abitualmente causa la morte del paziente.
Forma demielinizzante della malattia di Charcot-Marie-Tooth.
Non dovrebbe essere somministrata a pazienti con infezioni batteriche in atto.
PRECAUZIONI PER L’USO
Nei casi in cui il sistema nervoso centrale è interessato dal processo leucemico, ed in considerazione del fatto che Vincristina Crinos non oltrepassa in maniera adeguata la barriera ematoencefalica, può essere necessario ricorrere ad associazioni con altri farmaci o altri schemi di terapia.
Particolare attenzione deve essere prestata ai dosaggi ed agli effetti neurologici che possono manifestarsi quando Vincristina Crinos viene somministrata a pazienti con preesistenti malattie neuromuscolari e quando vengono impiegati altri farmaci dotati di potenziale neurotossicità.
Poiché il fattore limitante la dose è rappresentato dalla neurotossicità, è necessario valutare con molta attenzione gli eventuali segni clinici idonei ad evidenziarla.
Le manifestazioni neurotossiche sono dose-correlate.
In alcuni soggetti, a seguito della somministrazione di Vincristina Crinos si può avere riduzione delle piastrine e dei leucociti, particolarmente in quei casi in cui terapie precedenti abbiano già ridotto la funzionalità midollare. Pertanto è necessario eseguire una conta leucocitaria prima di ogni dose. Quando sono presenti leucopenia o complicazioni infettive, la somministrazione di una seconda dose di Vincristina Crinos richiede molta cautela.
Iperuricemia può manifestarsi acutamente nel corso della remissione indotta di una leucemia acuta: i livelli uricemici debbono essere determinati frequentemente durante le prime tre o quattro settimane di trattamento, in modo da evitare una nefropatia urica.
Carcinogenesi, mutagenesi ed effetti sulla funzione riproduttiva
L’effetto teratogeno e la morte dell’embrione si manifestano in diverse specie animali, anche per dosaggi non tossici per l’animale gravido.
Non ci sono prove di laboratorio in vitro e in vivo in grado di dimostrare in maniera definitiva se questo prodotto è mutageno.
Esperienze cliniche su soggetti di ambedue i sessi in età postpuberale che avevano ricevuto regimi polichemioterapici contenenti Vincristina Crinos hanno messo in evidenza che l’azoospermia e l’amenorrea possono verificarsi ed in alcuni casi, ma non in tutti, risolversi anche diversi mesi dopo il completamento del ciclo terapeutico. Quando lo stesso trattamento terapeutico viene effettuato in soggetti in età prepuberale, azoospermia ed amenorrea si verificano con molta minore probabilità.
INTERAZIONI
E’ stato riportato che la contemporanea somministrazione orale od endovenosa di fenitoina e combinazioni di chemioterapia antineoplastica che includevano Vincristina Crinos riducono i livelli plasmatici dell’anticonvulsivante e diminuiscono la soglia per le convulsioni. L’aggiustamento del dosaggio dovrebbe essere basato sul monitoraggio dei livelli plasmatici di fenitoina. Il contributo di Vincristina Crinos a questa interazione non è certo. L’interazione può essere spiegata da un ridotto assorbimento della fenitoina e da un aumento della velocità del suo metabolismo e dell’eliminazione.
Nei soggetti trattati in combinazione con la Mitomicina C, si sono manifestati casi di dispnea e di broncospasmo grave (vedi effetti indesiderati). Queste reazioni possono verificarsi da pochi minuti ad alcune ore dopo la somministrazione della Vincristina Crinos e fino a 2 settimane dopo quella della Mitomicina C.
Può svilupparsi dispnea in modo progressivo tanto da richiedere una terapia a lungo termine. Vincristina Crinos non dovrebbe essere più somministrata.
Nel caso in cui il farmaco venga iniettato attraverso il deflussore di una fleboclisi, bisogna fare molta attenzione che i liquidi non modifichino il pH della soluzione al di fuori dei valori di 3,5 e 5,5. Pertanto, Vincristina Crinos non deve essere miscelata con nessun altro liquido eccetto che la soluzione fisiologica o glucosata.
AVVERTENZE SPECIALI
Vincristina Crinos deve essere impiegata esclusivamente per via endovenosa. Deve essere inoltre iniettata da personale esperto nella somministrazione di Vincristina solfato. essere etichettate con la seguente scritta: “Non rimuovere la protezione fino al momento dell’iniezione. La somministrazione intratecale è fatale. Solo per uso endovenoso”
Trattamento di emergenza per accidentale somministrazione intratecale
In questi casi, l’immediata rimozione del liquido spinale ed il lavaggio con soluzione di Ringer Lattato o con altre soluzioni non sono state sufficienti a prevenire la paralisi ascendente ed il decesso del paziente.
Dopo accidentale somministrazione intratecale, è richiesto un immediato intervento neurochirurgico allo scopo di impedire che la paralisi ascendente porti a morte. In un ristretto numero di pazienti, la paralisi che metta in pericolo la vita e la successiva morte fu scongiurata ma ebbe come conseguenza gravissime sequele neurologiche e, in seguito, una guarigione limitata.
Con riferimento a casi pubblicati sul trattamento di sopravvivenza effettuato, se vincristina solfato viene erroneamente somministrato per via intratecale, il seguente trattamento deve essere iniziato
immediatamente dopo l’iniezione
- Rimozione della maggior quantità possibile di liquido spinale attraverso l’accesso lombare.
- Posizionamento di un catetere epidurale nello spazio subaracnoideo attraverso lo spazio intervertebrale
- Inserzione di un drenaggio intraventricolare o di un catetere da parte di un neurochirurgo e
al di sopra dell’accesso lombare iniziale ed irrigazione del liquido spinale con soluzione Ringer Lattato. E’
richiesto del plasma fresco congelato e, quanto prima possibile, 25 ml devono essere aggiunti per ogni litro di soluzione Ringer-Lattato. continuazione dell’irrigazione del liquido spinale con rimozione del liquido attraverso l’accesso lombare collegato ad un sistema di drenaggio chiuso. La soluzione Ringer Lattato deve essere somministrata mediante infusione continua alla velocità di 150 ml/h, oppure ad una velocità di 75 ml/h quando è stato aggiunto, come già detto, del plasma fresco congelato.
La velocità di infusione deve essere aggiustata in modo tale da mantenere nel liquido spinale una concentrazione proteica pari a 150 mg/dl.
Quantunque possano non essere essenziali, in aggiunta sono state attuate anche le seguenti misure: sono stati somministrati 10 g di acido glutammico per via endovenosa nell’arco delle 24 ore seguiti da 500 mg tre volte al giorno per via orale per 1 mese.
Acido folinico per via endovenosa è stato somministrato inizialmente come bolo di 100 mg, poi infuso ad una velocità di 25 mg/h per 24 ore, quindi somministrato in boli di 25 mg ogni 6 ore per la durata di una settimana.
La piridossina è stata somministrata a dosi di 50 mg ogni 8 ore mediante infusione endovenosa della durata di oltre 30 minuti.
Non sono chiari i loro ruoli nel determinare una riduzione della neurotossicità.
E’ estremamente importante che l’ago od il catetere endovenoso siano correttamente posizionati prima della somministrazione di Vincristina Crinos Lo stravaso del farmaco nei tessuti può essere irritante. Se ciò si verificasse, l’iniezione deve essere interrotta immediatamente e la parte rimanente della dose deve essere iniettata in un’altra vena. Una infiltrazione locale con jaluronidasi e l’applicazione di impacchi caldi nella zona del versamento possono favorire la dispersione del farmaco, minimizzare il fastidio e la possibilità di una flogosi del tessuto sottocutaneo.
E’ necessario fare la massima attenzione per evitare la contaminazione degli occhi con le concentrazioni di Vincristina Crinos impiegate in clinica. In caso di contaminazione accidentale si può verificare irritazione grave e, se il farmaco è stato somministrato sotto pressione, anche ulcerazioni corneali. L’occhio deve essere lavato immediatamente ed in modo completo.
Gravidanza e allattamento
Vincristina Crinos può causare danno fetale se somministrata ad una donna in stato di gravidanza.
Somministrando il farmaco ad una donna gravida o se una donna diviene gravida nel corso di un trattamento con Vincristina Crinos bisogna fornire adeguate informazioni sul danno potenziale per il feto. Le donne in età feconda debbono essere avvisate ed evitare la gravidanza.
Non è noto se il farmaco viene escreto con il latte. Nel caso di allattamento al seno, la somministrazione di Vincristina Crinos è controindicata.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non sono noti effetti sfavorevoli sulle capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari, tuttavia si presume che il farmaco possa potenzialmente generarli.
DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
La somministrazione di Vincristina deve essere effettuata esclusivamente per via endovenosa da personale qualificato.
Si deve usare un’estrema cura nel calcolo della dose e nella sua somministrazione, poiché il sovradosaggio può avere conseguenze molto gravi o mortali.
Vincristina Crinos si somministra ad intervalli settimanali.
Nel bambino: la dose normale di Vincristina Crinos è di 2 mg/m 2. Nei bambini di peso uguale o inferiore a 10 kg la dose iniziale deve essere di 0,05 mg/kg in somministrazione unica settimanale.
Nell’adulto: la dose normale di Vincristina Crinos è 1,4 mg/m 2. Una riduzione del 50% della dose di Vincristina Crinos viene raccomandata nei pazienti con valori di bilirubina diretta superiore a 3 mg/100 ml.
Vincristina Crinos non deve essere somministrata a pazienti che ricevono radioterapia che includa l’area epatica.
Somministrando Vincristina Crinos in combinazione con la L-asparaginasi, Vincristina Crinos deve essere somministrata da 12 a 24 ore prima dell’enzima, al fine di minimizzare la tossicità. La somministrazione di L-
asparaginasi effettuata prima di quella di Vincristina Crinos può ridurne la clearance epatica.
Istruzioni per la somministrazione.
Si raccomanda di non aggiungere liquidi al contenuto del flacone prima di aspirarne il quantitativo esatto da somministrare; quindi si consiglia di aspirare con una siringa perfettamente asciutta la dose esatta calcolata accuratamente senza aggiungere liquidi nel tentativo di recuperare eventuali residui del farmaco.
L’iniezione di Vincristina Crinos deve essere effettuata in un minuto.
Il farmaco può essere somministrato direttamente in vena o nel deflussore di una fleboclisi funzionante; in tal caso, bisogna fare molta attenzione al contenuto della soluzione (Vedere sez. Interazioni).
SOVRADOSAGGIO
Segni e sintomi.
Gli effetti indesiderati conseguenti all’impiego di vincristina sono correlati alla dose. Di conseguenza, in caso di sovradosaggio i pazienti presentano gli stessi effetti indesiderati, ma in maniera esagerata.
A seguito di dosi di Vincristina Crinos 10 volte superiori a quelle
raccomandate per la terapia, sono stati segnalati decessi di bambini di età inferiore ai 13 anni. Sintomi gravi possono verificarsi a seguito di dosaggi di 3-4 mg/m 2.
Negli adulti si possono prevedere sintomi gravi dopo una singola dose di 3 o più mg/m 2.
Trattamento.
Per la terapia di supporto si consiglia di: l’assunzione di liquidi o somministrando un diuretico che agisce sull’ansa di Henle o sul tubulo distale; quando necessario;
- prevenire gli effetti collaterali da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico riducendo
- somministrare anticonvulsivanti;
- prevenire l’ileo paralitico con enteroclisma o lassativi o decompressione del tratto gastroenterico,
- monitorare il sistema cardiovascolare;
- controllare giornalmente l’emocromo per stabilire la necessità di trasfusioni.
Segnalazioni sporadiche suggeriscono l’utilità dell’acido folinico. La posologia consisterebbe nella somministrazione di 100 mg di acido folinico per endovena ogni 3 ore per 24 ore e quindi ogni 6 ore per almeno 48 ore. Teoricamente, basandosi su dati di farmacocinetica, è prevedibile che i livelli tissutali di Vincristina Crinos rimangano significativamente elevati per almeno 72 ore. Il trattamento con l’acido folinico non elimina la necessità delle misure di supporto prima menzionate.
Non sono disponibili dati clinici pubblicati sulle conseguenze dell’ingestione orale di Vincristina Crinos Qualora questa dovesse verificarsi, lo stomaco dovrebbe essere svuotato ed in seguito dovrebbe essere somministrato, per via orale, carbone attivo ed un lassativo.
In considerazione del fatto che solo piccole quantità di farmaco sono riscontrabili nel liquido di dialisi, l’emodialisi non sembra utile nei casi di sovradosaggio.
EFFETTI INDESIDERATI
Prima di impiegare Vincristina Crinos i pazienti, i loro genitori o tutori devono essere avvertiti sulla possibilità di effetti indesiderati.
Le reazioni avverse che si manifestano nel corso della somministrazione di Vincristina Crinos sono in genere reversibili e direttamente proporzionali alla dose.
Tra le manifestazioni più comuni è l’alopecia; tra quelle più fastidiose, sono i disturbi neuromuscolari.
Somministrando Vincristina Crinos in dosi uniche settimanali, le reazioni avverse (leucopenia, dolori neuritici, stitichezza) sono di breve durata (meno di sette giorni) e diminuiscono o scompaiono riducendo la dose; viceversa, esse tendono ad aumentare somministrando la stessa dose in modo frazionato.
Gli altri sintomi (alopecia, perdita della sensibilità, parestesie, difficoltà alla deambulazione, andatura steppante, atassia, perdita dei riflessi tendinei profondi ed atrofie muscolari) possono persistere più a lungo ed eventualmente durare per tutta la terapia. La disfunzione sensoriomotoria generalizzata può aggravarsi continuando il trattamento. Nella maggior parte dei casi però essi tendono a scomparire circa sei settimane dopo la sospensione della terapia. In alcuni pazienti, tuttavia, tali difficoltà hanno avuto una durata maggiore.
Ipersensibilità.
Casi rari di reazioni di tipo allergico quali anafilassi, rash (eruzione cutanea) ed edema correlabili a
Vincristina Crinos sono stati osservati in pazienti trattati con regimi polichemioterapici contenenti Vincristina Crinos
Gastrointestinali.
Stitichezza, crampi addominali, perdita di peso, nausea, vomito, anoressia, ulcerazioni buccali, diarrea, ileo paralitico, necrosi intestinale con o senza perforazione, stitichezza con ritenzione fecale nel tratto superiore del colon e, all’esame obiettivo, il retto può risultare vuoto. La sindrome può simulare, nei casi estremi, l’occlusione intestinale. Una radiografia dell’addome in bianco può essere di particolare aiuto nel porre la giusta diagnosi. Tutti i casi possono essere risolti con l’ausilio di enteroclismi e lassativi. Al fine di ovviare alla stipsi, si raccomanda che tutti i pazienti trattati con Vincristina Crinos seguano un regime dietetico profilattico per la costipazione.
Nel bambino può svilupparsi ileo paralitico che si risolve interrompendo la somministrazione di Vincristina Crinos e con terapia sintomatica. La sintomatologia può simulare l’addome acuto.
Genito-urinari.
Poliuria, disuria, ritenzione urinaria per atonia vescicale. Nei primi giorni dopo la somministrazione di Vincristina Crinos si dovrebbe interrompere, quando possibile, la terapia con altri farmaci che causano ritenzione urinaria, particolarmente nei soggetti anziani.
Cardiovascolari.
Ipertensione ed ipotensione arteriosa. Regimi polichemioterapici contenenti Vincristina Crinos in pazienti che erano stati trattati con irradiazione mediastinica sono risultati associati a coronaropatia ed infarto del miocardio, anche se non è stato stabilito un rapporto di causalità.
Neurologici.
Gli effetti indesiderati a carico del sistema neuro-muscolare si sviluppano frequentemente seguendo una sequenza caratteristica. Inizialmente si manifestano soltanto ipoestesie e parestesie. Con la prosecuzione del trattamento possono apparire dolori neuritici ed ancora più tardi difficoltà motorie, perdita dei riflessi tendinei profondi, paralisi flaccida dei piedi, atassia e manifestazioni a carico dei nervi cranici, tra cui paresi isolate e/o in particolare paralisi della muscolatura, che possono verificarsi in qualsiasi distretto anche in assenza di un’insufficienza motoria. La muscolatura extraoculare e quella laringea sono i distretti più frequentemente interessati. Dolori mascellari, faringei, della ghiandola parotide, ossei, lombari, degli arti, muscolari, anche gravi. Non esistono farmaci od altre sostanze che possano di per sé prevenire od ovviare alla sintomatologia neuromuscolare indotta da Vincristina Crinos
Convulsioni, frequentemente associate ad ipertensione sono state osservate in alcuni pazienti trattati con
Vincristina Crinos Convulsioni seguite da coma sono state descritte nei bambini. In tali casi si suggerisce la somministrazione di una dose anticonvulsivante di fenobarbital.
Sono state descritte cecità corticale transitoria ed atrofia ottica con cecità.
Polmonari.
Dispnea acuta e broncospasmo grave sono stati riportati a seguito della somministrazione degli alcaloidi della Vinca. Queste reazioni si sono verificate più frequentemente quando l’alcaloide della Vinca veniva somministrato in combinazione con la Mitomicina C. L’inizio può aver luogo entro minuti o diverse ore dalla somministrazione dell’alcaloide della Vinca, per una durata di due settimane dall’ultima dose di Mitomicina C.
Endocrini.
La sindrome da “inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico ipofisario” è stata osservata raramente.
Questa sindrome, descritta in vari stadi della malattia, è caratterizzata da un’elevata escrezione urinaria di sodio in presenza di iponatremia e in assenza di malattie renali o surrenali, ipotensione arteriosa, disidratazione, iperazotemia ed edemi. Il miglioramento della iponatremia e della perdita renale di sodio si ottengono con la restrizione dell’apporto di liquidi.
Ematologici.
La grave depressione del midollo osseo non costituisce generalmente un fattore limitante la dose.
Comunque, sono state osservate anemia, leucopenia e trombocitopenia.
La trombocitopenia, se presente al momento in cui si inizia la terapia con Vincristina Crinos può anche migliorare prima che si manifesti una remissione midollare.
Pelle.
Alopecia e rash (eruzione cutanea).
Altri.
Febbre, cefalea.
Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.
È importante comunicare al medico o al farmacista la comparsa di qualsiasi effetto indesiderato anche non descritto nel foglio illustrativo.
SCADENZA E CONSERVAZIONE ATTENZIONE: NON UTILIZZARE IL MEDICINALE DOPO LA DATA DI SCADENZA INDICATA SULLA CONFEZIONE SCADENZA: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione
Il periodo di validità si intende per il prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Conservare in frigorifero (fra +2°C e +8°C)
REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO:
18 DICEMBRE 2003