HEXABRIX

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HEXABRIX “320 mg/ml SOLUZIONE INIETTABILE”

Ioxaglato

Elenco capitoli

  1. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  3. CONTROINDICAZIONI
  4. PRECAUZIONI PER L’USO
    1. La mielografia non è un indicazione per Hexabrix (vedere paragrafo controindicazioni)
    2. Insufficienza renale
    3. Patologie cardiovascolari gravi
    4. Patologie del sistema nervoso centrale
    5. Precauzioni di impiego
    6. Avvertenze
  5. INTERAZIONI
    1. Precauzioni per l’uso — insufficienza renale)
  6. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Fertilità, Gravidanza e allattamento
    2. Fertilità
    3. Gravidanza
    4. Allattamento
    5. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
    6. DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
    7. Posologia
    8. Popolazioni speciali
    9. Anziani
    10. Bambini
  7. EFFETTI INDESIDERATI
    1. Segnalazione degli effetti indesiderati
  8. SCADENZA E CONSERVAZIONE
  9. COMPOSIZIONE
  10. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Codice ATC: V08AB03

Mezzo di contrasto radiologico, iodato, idrosolubile, nefrotropico, a bassa osmolarità.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Medicinale solo per uso diagnostico.

Angiografia

  • Arteriografia cerebrale
  • Arteriografia coronarica
  • Aortografia toracica
  • Aortografia addominale
  • Angiocardiografia
  • Arteriografia selettiva viscerale
  • Arteriografia periferica
  • Flebografia

Urografia

  • Urografia endovenosa

Potenziamento del contrasto in T.A.C.

Artrografia

Fistulografia

Isterosalpingografia

Esami dell’Apparato Digerente

CONTROINDICAZIONI

  • Ipersensibilità allo ioxaglato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo Composizione.
  • Storia di reazione importante o reazione cutanea ritardata (vedere Paragrafo Effetti indesiderati) in seguito a iniezione di Hexabrix.
  • Ipertiroidismo o tireotossicosi conclamati.
  • Isterosalpingografia durante la gravidanza o in presenza di processi infiammatori acuti a carico della zona pelvica.
  • Non deve essere utilizzato per la mielografia e non deve essere somministrato per via intratecale, subaracnoidea e epidurale.
    Può provocare convulsioni e persino decesso.

PRECAUZIONI PER L’USO

Esiste il rischio di reazione allergica indipendentemente dalla via di somministrazione e dal dosaggio.

Il rischio di intolleranza associato ai prodotti a somministrazione locale destinati a potenziare il contrasto all’interno delle cavità corporee non è accertabile.

  • La somministrazione attraverso alcune vie (articolare, biliare, intrauterina, ecc.) provoca un considerevole assorbimento sistemico, che può avere come conseguenza degli effetti sistemici.
  • La somministrazione orale o rettale provoca una diffusione sistemica generalmente molto limitata. Se la mucosa intestinale è normale, si riscontra nell’urina non più del 5% del prodotto, mentre il resto viene eliminato nelle feci. L’assorbimento aumenta invece quando la mucosa è danneggiata. In caso di perforazione l’assorbimento diviene totale e rapido, con diffusione all’interno della cavità peritoneale ed eliminazione del prodotto nell’urina. Di conseguenza, il verificarsi di effetti sistemici dose-dipendenti dipende dalle condizioni della mucosa intestinale.
  • Tuttavia il meccanismo immunoallergico non è dose-dipendente ed è possibile che si manifestino reazioni immunoallergiche in qualsiasi momento e indipendentemente dalla via di somministrazione

Pertanto, in termini di frequenza e intensità delle reazioni avverse esiste una differenza tra:

  • Prodotti somministrati per via intravascolare e attraverso alcune specifiche vie e
  • prodotti somministrati per via orale, che nei soggetti sani presentano uno scarso assorbimento.

La mielografia non è un indicazione per Hexabrix (vedere paragrafo controindicazioni)

Iniziare l’esame solo dopo l’inserimento di un catetere venoso permanente.

Tutti i mezzi di contrasto iodati possono provocare reazioni minori o maggiori, potenzialmente letali. Tali reazioni possono essere immediate (manifestarsi entro 60 minuti) o ritardate (manifestarsi fino a 7 giorni dopo la somministrazione).

Queste reazioni sono spesso imprevedibili, ma si manifestano con maggiore frequenza nei pazienti con anamnesi di reazioni di ipersensibilità a mezzi di contrasto iodati somministrati in precedenti indagini; tali pazienti sono considerati ad alto rischio. In tali pazienti si raccomanda di somministrare una premedicazione.

Per assicurare un immediato intervento di emergenza in caso di reazione di ipersensibilità, devono essere prontamente disponibili i medicinali e le apparecchiature necessari, ad esempio tubo endotracheale e respiratore; ancor più indicato in pazienti che assumono betabloccanti, nei quali l’adrenalina e la perfusione vascolare non risulterebbero sufficientemente efficaci.

Nei pazienti anziani, i neonati, i bambini, i pazienti con danni renali (oliguria o poliuria), iperuricemia, mieloma multiplo, plasmocitoma o diabete mellito (in particolare se di lunga data) è necessario garantire un adeguato apporto di liquidi (assenza di disidratazione) e un normale equilibrio elettrolitico.

Mezzi di contrasto iodati e tiroide

Hexabrix è controindicato nei pazienti con Ipertiroidismo o tireotossicosi conclamati (vedere paragrafo 4.3 controindicazioni)

Prima di somministrare un mezzo di contrasto iodato, verificare che il paziente non debba sottoporsi a scintigrafia, ad analisi di laboratorio relative alla tiroide o alla somministrazione di iodio radioattivo a scopi terapeutici.

La somministrazione di mezzi di contrasto (per qualsiasi via) altera i risultati dei test ormonali e la captazione di iodio da parte della tiroide e delle metastasi dei tumori tiroidei, finché l’escrezione urinaria di iodio non rientra nei livelli normali.

Distiroidismo

Dopo l’iniezione di mezzi di contrasto iodati, in particolare nei pazienti affetti da gozzo o nei pazienti con anamnesi di distiroidismo, esiste il rischio di episodi di ipertiroidismo o di induzione di ipotiroidismo.

Esiste inoltre un rischio di ipotiroidismo nei neonati sottoposti alla somministrazione (o la cui madre sia stata sottoposta alla somministrazione) di mezzi di contrasto iodati. In tale popolazione occorrerà eseguire sistematicamente lo screening per l’ipotiroidismo dopo la somministrazione del prodotto nei neonati, e in particolare nei bambini prematuri, mediante dosaggio del TSH ed eventualmente del T4 libero, da eseguire a 7-10 giorni e a 1 mese dal sovraccarico di iodio.

Poiché i test della tiroide vengono alterati dai prodotti iodati, è necessario eseguirli prima dell’esame radiologico.

Intolleranza ai mezzi di contrasto iodati

Prima dell’esame:

  • Identificare i pazienti a rischio mediante una valutazione accurata dell’anamnesi.
  • Nei pazienti a rischio di reazioni di intolleranza (anamnesi di intolleranza a un mezzo di contrasto), si suggerisce una premedicazione con corticosteroidi o antistaminici anti-H1. Ciò non garantisce tuttavia che non si verifichi uno shock anafilattico grave o letale.
  • Durante la procedura, adottare le seguenti misure:
  • monitoraggio medico
  • catetere endovenoso permanente.

Dopo l’esame:

  • Dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, il paziente dovrà essere monitorato per almeno 30 minuti.
  • Il paziente dovrà essere informato che esiste la possibilità di reazioni ritardate (fino a 7 giorni dopo la somministrazione) (vedere paragrafo Effetti indesiderati).

Insufficienza renale

I mezzi di contrasto iodati possono provocare un’alterazione transitoria della funzione renale o peggiorare un’insufficienza renale preesistente. Adottare le seguenti misure preventive:

Identificare i pazienti a rischio, cioè i soggetti che presentano disidratazione, insufficienza renale, diabete, grave insufficienza cardiaca, gammopatia monoclonale (mieloma multiplo, macroglobulinemia di Waldenstrom), iperuricemia, anamnesi di insufficienza renale in seguito a somministrazione di mezzo di contrasto iodato, bambini di età inferiore a un anno e anziani affetti da ateroma.

  • Idratare, ove necessario, con un’adeguata reintegrazione di acqua e sodio.
  • Non somministrare in combinazione con farmaci nefrotossici.
    Qualora ciò non sia evitabile, occorrerà eseguire con maggiore frequenza i test di laboratorio relativi alla funzione renale. I farmaci in questione comprendono agenti aminoglicosidici, composti a base di organoplatino, metotressato in dosi elevate, pentamidina, foscarnet e una serie di agenti antivirali [aciclovir, ganciclovir, valaciclovir, adefovir, cidofovir, tenofovir], vancomicina, anfotericina B, immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus e ifosfamide.
  • Far trascorrere almeno 48 ore tra due esami radiologici con iniezione di mezzo di contrasto, o rinviare qualsiasi nuovo esame finché la funzione renale non sarà tornata ai valori basali.
  • Prevenire l’acidosi lattica nei pazienti diabetici trattati con metformina, monitorando i livelli di creatinina sierica. In caso di funzione renale normale: sospendere il trattamento con metformina per almeno le 48 ore successive all’esame o fino al ripristino della normale funzione renale. In caso di alterazioni della funzione renale: la metformina è controindicata. In caso di emergenza: se l’esame deve essere eseguito imperativamente, è necessario adottare delle precauzioni come interrompere la metformina, idratare il paziente, monitorare la funzione renale e i segni di acidosi lattica.

I mezzi di contrasto iodati possono essere utilizzati nei pazienti dializzati, poiché vengono rimossi mediante la dialisi stessa. È necessario tuttavia ottenere preventivamente l‘autorizzazione del reparto di emodialisi.

Insufficienza epatica

Procedere con particolare attenzione nei pazienti affetti sia da insufficienza renale, sia da insufficienza epatica, poiché in tal caso aumenta il rischio di ritenzione del mezzo di contrasto.

Asma

Prima di iniettare un mezzo di contrasto iodato, stabilizzare l’asma.

Procedere con particolare cautela nel caso in cui si sia manifestato un attacco di asma durante gli otto giorni precedenti l’esame: il tal caso aumenta infatti il rischio di broncospasmo.

Patologie cardiovascolari gravi

Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca conclamata o incipiente, malattie coronariche, ipertensione polmonare o valvulopatia cardiaca, il rischio di edema polmonare, ischemia miocardica, aritmia e disturbi emodinamici gravi aumenta dopo la somministrazione di agenti di contrasto iodati.

In pazienti trattati con sodio ioxaglato e meglumina ioxaglato sono stati riferiti, nel periodo post-commercializzazione, casi di torsione di punta; Hexabrix deve pertanto essere somministrato con cautela nei pazienti che presentano o potrebbero sviluppare una prolungamento del QTc, inclusi i pazienti in terapia con altri medicinali che provocano un prolungamento del QT.

Patologie del sistema nervoso centrale

Il rapporto rischio/beneficio deve essere valutato caso per caso:

  • a causa dell’aumento del rischio di sintomi neurologici nei pazienti con anamnesi di attacco ischemico transitorio, ictus, recente emorragia endocranica, edema cerebrale o idiopatico o epilessia secondaria (tumori, cicatrici);
  • in caso di somministrazione intrarteriosa in pazienti alcolisti (alcolismo acuto o cronico) o con dipendenze da altre sostanze.

Feocromocitoma

In seguito alla somministrazione intravascolare di agenti di contrasto i pazienti affetti da feocromocitoma possono manifestare improvvisamente ipertensione, e può essere quindi necessario procedere a un adeguato trattamento prima di avviare l’esame.

Miastenia grave

La somministrazione degli agenti di contrasto può esacerbare i sintomi della miastenia grave.

Esacerbazione degli effetti collaterali

Le reazioni avverse provocate dagli agenti di contrasto iodati possono risultare acuite nei pazienti che manifestano agitazione, ansia o condizioni dolorose. In tal caso può essere necessario ricorrere a un trattamento adeguato, che può consistere anche nella sedazione.

Precauzioni speciali e avvertenze per l’uso mediante specifiche vie di somministrazione a considerevole diffusione sistemica

Prodotti somministrati per via intrauterina

Controindicazioni

Hexabrix è controindicato in caso di isterosalpingografia durante la gravidanza o in presenza di processi infiammatori acuti a carico della zona pelvica (vedere paragrafo controindicazioni)

Precauzioni di impiego

Nelle donne in età fertile verificare sistematicamente l’eventualità di una gravidanza in corso mediante il colloquio e i test appropriati.

L’esposizione del tratto genitale femminile ai raggi X richiede un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.

Prodotti somministrati per via orale o rettale

Avvertenze

Se la mucosa intestinale è normale, la diffusione sistemica del mezzo di contrasto iodato è teoricamente troppo limitata per causare effetti sistemici dipendenti dalla dose. Lo stesso non si può dire se la parete intestinale è danneggiata e, in caso di perforazione, il rischio di reazioni avverse è paragonabile a quello della somministrazione sistemica.

Una minore diffusione sistemica non esclude la possibilità di reazioni allergiche. Tali reazioni sono imprevedibili, ma più frequenti nei pazienti che hanno mostrato una particolare sensibilità durante precedenti esami che abbiano richiesto l’impiego di un prodotto a base di iodio.

Prodotti somministrati per via intravascolare e intracavitaria

In pazienti con omocistinuria il prodotto può aumentare il rischio di trombosi ed embolia; se possibile, è consigliabile evitare l’angiografia nei suddetti pazienti.

Nei pazienti che si devono sottoporre ad angiografia cerebrale, è consigliabile particolare attenzione in caso di aterosclerosi avanzata, ipertensione grave, scompenso cardiaco, età avanzata, recente trombosi o embolia cerebrale, emicrania.

Precauzioni da prendere nell’arteriografia periferica:

  • In pazienti che si devono sottoporre ad arteriografia periferica, l’ipotensione può manifestarsi a seguito dell’iniezione intra-arteriosa (brachiale) di ioxaglato; questa ipotensione è in genere transitoria e non richiede trattamento. Tuttavia è consigliabile monitorare la pressione sanguigna nei 10 minuti che seguono l’iniezione del prodotto;
  • Particolare attenzione dovrebbe essere prestata nell’evitare stravaso del prodotto, ed è raccomandata la fluoroscopia; ciò è particolarmente importante in pazienti con gravi patologie arteriose.

Precauzioni per l’arteriografia coronarica selettiva con o senza ventricolografia sinistra:

  • Evitare questa procedura entro le due settimane che seguono la diagnosi di infarto del miocardio.

La procedura deve essere effettuata da personale esperto sotto monitoraggio ECG e con la disponibilità di avere immediato accesso alle procedure di rianimazione.

Quando si effettua una cavernosografia peniena, la papaverina è abitualmente impiegata a produrre erezione prima dell’infusione del mezzo di contrasto. Lo ioxaglato può formare un precipitato pastoso con la papaverina; la potenziale formazione del precipitato nel pene può avere gravi conseguenze.

INTERAZIONI

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

Metformina nei pazienti diabetici (vedere anche paragrafo

Precauzioni per l’uso — insufficienza renale)

E’ stato osservato che in pazienti trattati con metformina, l’iniezione di mezzi di contrasto iodati può essere associata ad acidosi lattica e può portare all’insufficienza renale acuta. La somministrazione di metformina dovrebbe essere sospesa prima o al momento della somministrazione del mezzo di contrasto; la sospensione dovrebbe continuare per le 48 ore successive alla somministrazione.

Radiofarmaci (vedere anche paragrafo Precauzioni per l’uso)

I mezzi di contrasto iodati possono alterare la captazione di iodio radioattivo da parte del tessuto tiroideo per diverse settimane e provocare di conseguenza un ridotto assorbimento nella scintigrafia tiroidea e una diminuzione dell’efficacia terapeutica dello iodio 131.

Nei pazienti che devono sottoporsi a scintigrafia renale con iniezione di radiofarmaco escreto attraverso i tubuli renali, è preferibile eseguire l’esame prima di iniettare il mezzo di contrasto iodato.

Betabloccanti, sostanze vasoattive, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, antagonisti del recettore dell’angiotensina.

Questi medicinali riducono l’efficacia dei meccanismi di compensazione cardiovascolare che agiscono nei disturbi emodinamici. È necessario che il medico tenga presente quest’interazione prima di iniettare il mezzo di contrasto iodato e che abbia a disposizione l’adeguata attrezzatura di emergenza.

Diuretici

Poiché i diuretici sono associati al rischio di disidratazione, prima di iniettare il mezzo di contrasto è necessario eseguire la reidratazione con acqua ed elettroliti, onde evitare il rischio di insufficienza renale acuta, in particolare in caso di somministrazione di dosi elevate di agente di contrasto iodato.

Interleuchina-2

Il rischio di sviluppare una reazione ai mezzi di contrasto è maggiore nei pazienti recentemente sottoposti a trattamento con interleuchina 2 (per via endovenosa). Le reazioni possono essere eruzione cutanea o, più raramente, ipotensione, oliguria o anche insufficienza renale.

Altre forme di interazione

Quando si esegue una cavernosonografia peniena, si utilizza comunemente la papaverina per produrre l’erezione prima dell’infusione del mezzo di contrasto. Lo ioxaglato può formare un precipitato pastoso con la papaverina; l’eventuale formazione del precipitato nel pene può avere serie conseguenze.

La presenza di concentrazioni elevate di mezzi di contrasto iodati nel plasma e nell’urina può interferire con la determinazione in vitro di bilirubina, proteine e sostanze inorganiche (ferro, rame, calcio e fosfato). Si raccomanda di non eseguire tali analisi durante le 24 ore successive all’esame.

Dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati i test tiroidei

(PBI, iodio marcato) risultano alterati per varie settimane. Per evitare risultati ambigui, procedere al dosaggio diretto degli ormoni tiroidei (tirossina, triiodotironina).

AVVERTENZE SPECIALI

Fertilità, Gravidanza e allattamento

Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale

Fertilità

Gli studi tossicologici sulla funzione riproduttiva non hanno evidenziato effetti sulla riproduzione e la fertilità

Donne potenzialmente fertili

Quando è necessario esporre ai raggi X donne potenzialmente fertili, si devono assumere sempre informazioni su una possibile gravidanza.

Gravidanza

L’uso del mezzo di contrasto in gravidanza è sconsigliato.

È preferibile evitare l’esposizione ai raggi x durante la gravidanza

I dati relativi all’uso di acido ioxaglico nelle donne in gravidanza sono limitati o inesistenti.

Gli studi sugli animali non indicano la presenza di effetti dannosi diretti o indiretti rispetto alla tossicità riproduttiva.

Hexabrix non deve essere utilizzato in gravidanza, a meno che la condizione clinica della paziente non richieda il trattamento con acido ioxaglico.

Solo se il medico ritiene indispensabile l’indagine ed i risultati superano gli eventuali rischi ad essa connessi, deve essere preso in considerazione l’impiego del mezzo di contrasto.

Il sovraccarico transitorio di odio che si verifica in seguito alla somministrazione nella madre può provocare distiroidismo fetale qualora l’esame venga eseguito dopo 14 settimane di amenorrea.

Allattamento

Poiché l’acido ioxaglico viene escreto nel latte umano, non è possibile escludere l’esistenza di un rischio per il neonato/bambino.

L’allattamento con latte materno deve pertanto essere interrotto durante le 24 ore successive alla somministrazione di Hexabrix.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Poiché, sia pur raramente, possono verificarsi reazioni ai mezzi di contrasto iodati, la guida o le attività su macchinari sono sconsigliate nell’ora successiva all’ultima somministrazione.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti:

Hexabrix 320 contiene 352 mg di sodio ogni 100 ml.

Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

Posologia

Le dosi devono essere adattate in base all’età, al peso e alla funzione renale del paziente, al tipo, alla tecnica e all’ambito dell’esame, nonché al volume dell’organo da esaminare.

Dosi medie raccomandate per gli impieghi intravascolari, gastrointestinali e intracavitari:

Modo di somministrazione

Il prodotto è indicato per adulti e bambini, per somministrazione intra-arteriosa, endovenosa, orale, rettale, intra-articolare e intra-uterina.

Popolazioni speciali

Anziani

Poiché negli anziani si verifica generalmente un declino delle funzioni fisiologiche, è necessario monitorare con attenzione la condizione clinica del paziente. Somministrare Hexabrix con cautela, nei pazienti ben idratati, riducendo al minimo il dosaggio.

Bambini

Monitorare con estrema attenzione il sito di iniezione in neonati e bambini. Ridurre il dosaggio al minimo. Occorre valutare attentamente gli squilibri elettrolitici.

Pazienti con ridotta funzione renale:

Nei pazienti affetti da grave insufficienza renale o da diabete, somministrare Hexabrix con cautela, nei pazienti ben idratati, riducendo al minimo il dosaggio.

SOVRADOSAGGIO

Il sovradosaggio si manifesta di solito con squilibri elettrolitici, insufficienza cardiorespiratoria e insufficienza renale. La gestione del sovradosaggio deve mirare al supporto delle funzioni vitali e al trattamento rapido dei sintomi. In caso di dose molto elevata, la perdita di acqua ed elettroliti deve essere compensata mediante un’adeguata idratazione. La funzione renale dovrà essere monitorata per almeno tre giorni. È possibile, ove necessario, sottoporre il paziente a emodialisi.

EFFETTI INDESIDERATI

Come tutti i medicinali Hexabrix può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Nelle sperimentazioni cliniche effettuate su 3791 pazienti, gli effetti indesiderati riportati erano generalmente di natura transitoria e di intensità da leggera a moderata. Gli effetti riportati con maggiore frequenza sono sensazione di calore e nausea.

Dal momento della commercializzazione, le reazioni avverse più comunemente riportate a seguito della somministrazione di Hexabrix sono state nausea, vomito, orticaria, sensazione di calore e dolore nel sito di somministrazione, i ndolenzimento e rossore nel sito di iniezione sono stati riportati piuttosto raramente.

Nell’ambito delle reazioni di ipersensibilità, l’effetto più comunemente riportato è la reazione cutanea, di tipo localizzato, esteso o generalizzato.

Tali reazioni si manifestano nella maggior parte dei casi immediatamente (durante l’iniezione o nell’arco dell’ora successiva all’inizio dell’iniezione), ma possono essere talvolta ritardate (da un’ora a vari giorni dopo l’iniezione), nel qual caso si presentano come reazioni cutanee.

Le reazioni immediate possono accompagnarsi a uno o più effetti, che possono presentarsi contemporaneamente o in successione e che comprendono di solito manifestazioni cutanee, respiratorie e/o cardiovascolari, ognuna delle quali può essere il segno anticipatore di una manifestazione anafilattica/anafilattoide, o di uno shock incipiente che, può, rivelarsi anche fatale.

Ci sono state segnalazioni di casi ad esito fatale di acidosi lattica a seguito della somministrazione di mezzi di contrasto iodati per Raggi-

X in pazienti trattati con metformina (vedere anche i paragrafi precauzioni per l’uso e interazioni).

Gli effetti indesiderati sono illustrati nella tabella sottostante, suddivisi in base alla classe di sistemi e organi (SOC) e alla frequenza, che comprende le seguenti categorie: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥1/100 a 1<1/10), non comune (da ≥1/1.000 a 1<1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). I dati riportati provengono da studi osservazionali su un totale di 4.995 pazienti (dati di postmarketing surveillance).

* Esami con concentrazioni elevate di mezzo di contrasto iodato nel sangue dell’arteria cerebrale

** Artrografia

° Isterosalpingografia

Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio rivolgersi al medico o al farmacista. Gli effetti indesiderati possono, inoltre, essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.

La data di scadenza si il riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

Speciali precauzioni per la Conservazione:

conservare il contenitore nell’imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce. Conservare a riparo delle radiazioni Roentgen. Il prodotto non deve essere congelato.

I medicinali non devono essere gettati nell’ acqua di scarico dei rifiuti domestici. Chiedere al Farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano più. Questo aiuterà a proteggere l’ ambiente.

COMPOSIZIONE

100 ml di soluzione contengono:

Principio attivo: Ioxaglato di sodio 19,65 g; ioxaglato di metilglucamina 39,30 g (contenuto di iodio: 320 mg/ml; contenuto di sodio: 0,15 mEq/ml)

Eccipienti: Calcio edetato disodico, Acqua per preparazioni iniettabili.

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Soluzione iniettabile:

Flaconi in vetro trasparente confezionati in astuccio di cartoncino.

Flaconi contenenti 20 ml, 50 ml, 100 ml, 200 ml di soluzione iniettabile.

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

GUERBET, ROISSY CDG CEDEX, BP 57400, F-95943, FRANCIA

PRODUTTORE RESPONSABILE DEL RILASCIO DEI LOTTI:

GUERBET, ROISSY CDG CEDEX, BP 57400, F-95943, FRANCIA

REVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL’ AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO