ALPRAZOLAM EG

Home / ALPRAZOLAM EG

Foglio illustrativo

ALPRAZOLAM EG 0,25 mg compresse
ALPRAZOLAM EG 0,50 mg compresse
ALPRAZOLAM EG 1 mg compresse
ALPRAZOLAM EG 0,75 mg/ml gocce orali, soluzione

Medicinale Equivalente

Elenco capitoli

  1. CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
  2. INDICAZIONI TERAPEUTICHE
  3. CONTROINDICAZIONI
  4. PRECAUZIONI PER L’USO
    1. Pazienti anziani
  5. INTERAZIONI
  6. ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE
  7. AVVERTENZE D’USO
  8. AVVERTENZE SPECIALI
    1. Gravidanza ed Allattamento:
    2. Informazioni importanti su alcuni eccipienti
    3. Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari:
    4. DOSE MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
  9. SOVRADOSAGGIO
  10. EFFETTI INDESIDERATI
    1. Segnalazione degli effetti indesiderati
  11. SCADENZA E CONSERVAZIONE
  12. COMPOSIZIONE
    1. Eccipienti: Alcool etilico, propilenglicole, saccarina sodica, aroma amarena, acqua depurata.
  13. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Ansiolitici, derivati benzodiazepinicì.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Attacchi di panico con o senza agorafobia

Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.

CONTROINDICAZIONI

Alprazolam è controindicato in pazienti con nota ipersensibilità alle benzodiazepine, all’alprazolam o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale. miastenia grave, insufficienza respiratoria grave, sindrome da apnea notturna, insufficienza epatica grave.
Intossicazione acuta provocata da alcol o da altri medicinali attivi sul SNC (medicinali ipnotici, analgesici o psicotropi).

L’alprazolam è, inoltre, controindicato in pazienti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso. Il prodotto può essere usato nei pazienti con glaucoma ad angolo aperto che ricevono una terapia appropriata.

Pazienti di età inferiore a 18 anni (vedere paragrafo “Precauzioni per l’uso”)

Primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo Gravidanza ed Allattamento)

Durante l’allattamento (vedere paragrafo Gravidanza ed Allattamento)

PRECAUZIONI PER L’USO

Tolleranza

Una certa perdita dell’efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane.

Dipendenza

L’uso cronico delle benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento. Il rischio è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droghe e alcool o in pazienti con disturbi di personalità marcata.

La dipendenza da farmaco può verificarsi a dosi terapeutiche e/o in pazienti senza nessun fattore di rischio individuale. Il rischio di dipendenza da farmaco aumenta con l’uso concomitante di diverse benzodiazepine a prescindere dall’indicazione ansiolitica o ipnotica. Sono stati riportati anche casi di abuso.

Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, la brusca sospensione del trattamento è accompagnata dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalee, dolori muscolari, ansia di estrema gravità, tensione, disturbi del sonno, irrequietezza, confusione ed irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: depersonalizzazione, derealizzazione, iperacusia, perdita della sensibilità e formicolio alle estremità, Ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni e crisi epilettiche. I sintomi da astinenza possono manifestarsi anche diversi giorni dopo la fine del trattamento.

Insonnia ed ansia di rimbalzo

Quando s’interrompe il trattamento con alprazolam, è possibile che si manifesti una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine (e loro derivati) ricorrono in forma aggravata. La sindrome può essere accompagnata da cambiamenti di umore, ansia, insonnia ed agitazione.
Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si consiglia di diminuire gradualmente la dose.

Durata del trattamento

La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo Dose, modo e tempo di somministrazione) a seconda dell’indicazione terapeutica, ma nel caso di ansia e tensione non deve superare le 8-12 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale della dose.

L’estensione della terapia oltre questo periodo non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica (il prolungamento della durata del trattamento è possibile solo dopo aver rivalutato le condizioni del paziente). All’inizio del trattamento, è importante informare il paziente del fatto che la durata del trattamento stesso sarà limitata e spiegargli chiaramente le modalità di riduzione graduale del dosaggio.

Per evitare il più possibile i disagi derivanti dalla ricomparsa dei sintomi sperimentati in precedenza, è essenziale far presente al paziente la possibilità che tali sintomi di rimbalzo si manifestino nel periodo successivo all’interruzione della terapia. Quando si utilizzano benzodiazepine con breve emivita, esiste la possibilità che i sintomi da astinenza si verifichino nell’ambito dell’intervallo fra le somministrazioni, specialmente quando viene somministrata una dose elevata. Quando vengono usate benzodiazepine con una lunga emivita, è importante avvisare il paziente che è sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con emivita breve, poiché possono presentarsi sintomi di astinenza.

Interruzione del trattamento

Come con ogni altra benzodiazepina, il dosaggio di alprazolam deve essere ridotto gradualmente dal momento che l’interruzione brusca o troppo veloce può portare alla comparsa di sintomi da astinenza.

I sintomi da astinenza possono includere lieve disforia e insonnia o presentarsi come sindromi maggiori con crampi muscolari e addominali, vomito, sudorazione, tremori.

Occasionalmente possono comparire episodi convulsivi da astinenza in seguito a rapida diminuzione o interruzione brusca della terapia con alprazolam.

Questi sintomi, specialmente i più gravi, sono generalmente più comuni in quei pazienti che sono stati trattati con dosi eccessive per prolungati periodi di tempo. Comunque, sintomi da astinenza sono stati segnalati anche a seguito di brusca interruzione della somministrazione di dosaggi terapeutici di benzodiazepine.
Pertanto l’interruzione brusca deve essere evitata e deve essere prescritta una riduzione graduale del dosaggio (vedere paragrafo Dose, modo e tempo di somministrazione).

Durante la sospensione del farmaco in pazienti affetti da disturbo da attacchi di panico, a volte, si possono osservare sintomi legati alla ricomparsa degli attacchi di panico che simulano quelli tipici da astinenza.

Amnesia

Come le altre benzodiazepine, l’alprazolam può indurre amnesia anterograda. Ciò accade generalmente parecchie ore dopo l’assunzione del farmaco.

Reazioni psichiatriche e paradosse

L’assunzione del farmaco deve essere interrotta, qualora si dovessero manifestare irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, collera, incubi, insonnia grave, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento, sonnambulismo ed altri disturbi del comportamento. Le reazioni paradosse si verificano con maggior frequenza nei bambini e negli anziani.

In questo caso l’uso del farmaco deve essere interrotto

Particolare cautela deve essere usata nella prescrizione di benzodiazepine in pazienti con disturbi di personalità.

Gruppi specifici di pazienti

Pazienti pediatrici

L’Alprazolam non deve essere somministrato in pazienti di età inferiore ai 18 anni, in quanto la sicurezza e I’efficacia del medicinale non sono state dimostrate in questa categoria di pazienti (vedere paragrafo Controindicazioni).

Pazienti anziani

Nei pazienti anziani e/o debilitati si consiglia di usare sempre la dose efficace più bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia (vedere paragrafo “Dose, modo e tempo di somministrazione”).

Pazienti con insufficienza respiratoria cronica

Nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica deve essere somministrata una dose ridotta, a causa del rischio di depressione respiratoria (vedere paragrafo “Controindicazioni”).

Pazienti con grave insufficienza epatica

Le benzodiazepine non sono indicate nel trattamento di pazienti affetti da grave insufficienza epatica poiché il trattamento con benzodiazepine può facilitare lo sviluppo di encefalopatia (vedere paragrafo “Controindicazioni”).

Si raccomanda cautela nel trattamento di pazienti affetti da insufficienza epatica lieve o moderata.

Pazienti con insufficienza renale

L’Alprazolam deve essere somministrato con cautela nei pazienti con compromissione renale.

Pazienti con psicosi

Le benzodiazepine non sono efficaci nel trattamento primario delle malattie psicotiche.

Pazienti con depressione

In pazienti con depressione latente, sono stati riferiti casi di episodi maniacali.

Le benzodiazepine non devono essere usate come unico trattamento della depressione maggiore o dell’ansia associata alla depressione in quanto in questi pazienti aumentano il rischio di suicidio. In caso di somministrazione in pazienti gravemente depressi e con tendenze suicide, occorre prendere precauzioni adeguate e prescrivere dosi appropriate (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti).

Le benzodiazepine devono essere usate con estrema cautela in pazienti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso o nei pazienti che potrebbero essere predisposti a causa dei possibili effetti anticolinergici (vedere paragrafo Controindicazioni).

ALPRAZOLAM EG non deve essere usato in quei pazienti nei quali la depressione è caratterizzata da rallentamento psicomotorio; in pazienti affetti da depressione endogena, bipolare o con sintomi psicotici.

Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti da interazione.

Dal momento che nel disturbo da attacchi di panico sì osserva una concomitante patologia depressiva maggiore (primaria o secondaria) con aumento dei casi di suicidio nei pazienti non trattati, è importante che la medesima precauzione sia presa quando Alprazolam EG è impiegato ad alte dosi per il trattamento dei pazienti con disturbo da attacchi di panico analogamente all’uso di un qualsiasi farmaco psicotropo nel trattamento di pazienti depressi o di quelli in cui si sospetta ideazione o tentativo di suicidio.

Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga e/o alcool (vedere paragrafo “Interazioni”).

Pazienti che abitualmente abusino di alcool e/o sostanze stupefacenti, quando in trattamento con benzodiazepine devono essere tenuti sotto stretto controllo medico, a causa della predisposizione di tali soggetti all’assuefazione e alla dipendenza.

Per lo stesso motivo i pazienti devono essere avvertiti dei pericoli connessi con la contemporanea assunzione di alcool o di altri farmaci aventi azione depressiva sul SNC.

Alprazolam può causare sedazione. Questo effetto è potenziato dall’alcool (vedere anche paragrafo “Guida di veicoli e utilizzo di macchinari”).

INTERAZIONI

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica

ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE

Alcool: l’effetto sedativo di alprazolam è potenziato dall’associazione con alcool o con altri depressivi del

SNC. L’assunzione concomitante con alcol non è raccomandata. Ciò influenza negativamente la capacità di guidare e di usare macchinari (vedere anche paragrafo “Guida di veicoli e utilizzo di macchinari”).

Antimicotici: alla luce delle interazioni farmacocinetiche (citocromo P-450, meccanismo descritto al punto

‘AVVERTENZE D’USO’), l’assunzione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 come chetoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo e di altri agenti antifungini di tipo azolico (inibitori del citocromo P-

450 3A4) è sconsigliata.

DA TENERE IN CONSIDERAZIONE

Farmaci ad azione psicotropa: l’effetto depressivo centrale può aumentare nei casi di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ipnotici, sedativi, ansiolitici, antidepressivi, narcotici analgesici, antiepilettici, anestetici ed antistaminici-H 1 sedativi. Nel caso di narcotici analgesici può verificarsi un aumento dell’effetto euforizzante del narcotico e un aumento della dipendenza psichica.

Particolare attenzione, specialmente nei pazienti anziani, deve essere usata con i farmaci ad azione deprimente respiratoria come gli oppioidi (analgesici, sedativi della tosse, trattamenti sostitutivi).

Nefazodone, Fluvoxamìna e Cimetidina: in considerazione delle interazioni farmacocinetiche (citocromo P-

450, meccanismo descritto al punto ‘AVVERTENZE D’USO’), in caso di assunzione di tali agenti (inibitori del citocromo P-450 3A4) in concomitanza con Alprazolam, si consiglia cautela e possibilmente riduzione del dosaggio di Alprazolam.

AVVERTENZE D’USO

Poiché l’Alprazolam è metabolizzato da enzimi epatici specifici (ed in particolare dal citocromo P-450 3A4),

la sua attività è potenziata da farmaci inibitori di tali enzimi. Alprazolam deve, pertanto, essere somministrato con cautela in pazienti che assumono tali farmaci. Si raccomanda particolare cautela soprattutto in caso di associazione concomitante con inibitori dell’HIV proteasi, Fluoxetina, Destropropossifene, contraccettivi orali, Sertralina, Diltiazem o antibiotici macrolidi, come eritromicina, claritromicina, telitromicina e troleandomicina (inibitori del citocromo P-450 3A4).

Digossina: durante somministrazione concomitante di Digossina e di Alprazolam ad un dosaggio di 1 mg/die, è stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di Digossina, in particolar modo nei pazienti anziani.
Pertanto, i pazienti che assumono contemporaneamente Alprazolam e Digossina dovrebbero essere sottoposti ad attento monitoraggio per la possibilità di comparsa di segni e sintomi tossici da Digossina.

Carbamazepina: alla luce delle interazioni farmacocinetiche, in pazienti che assumono Carbamazepina e/o l’Erba di San Giovanni (induttore del citocromo P-450 3A4) l’attività di Alprazolam potrebbe risultare ridotta.
Per quanto riguarda il metabolismo, nel corso della fase di eliminazione, le concentrazioni plasmatiche di Alprazolam sono dipendenti da alcuni enzimi epatici (particolarmente dal citocromo P-450 3A4) e risultano ridotte in presenza di farmaci stimolanti l’attività di tali enzimi.

Miorilassanti: se l’Alprazolam viene somministrato in corso di terapia a base di miorilassanti, è prevedibile un aumento degli effetti miorilassanti, in special modo all’inizio del trattamento con Alprazolam.

Imipramina e desipramina: è stato riferito che la concomitante somministrazione di alprazolam (a dosi fino a 4 mg/die) con imipramina e desipramina ha provocato un aumento rispettivamente del 31% e del 20% dei livelli plasmatici in stato stabile di queste sostanze. Non è noto se tali variazioni nelle concentrazioni plasmatiche sono clinicamente rilevanti.

Warfarin: non è stato possibile determinare se c’era un effetto sulla cinetica della protrombina e sui livelli plasmatici di Warfarin.

Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum): l’uso a lungo termine dell’Erba di San Giovanni può diminuire l’efficacia clinica di alprazolam. Quando la terapia con l’Erba di San Giovanni viene interrotta improvvisamente, possono manifestarsi sintomi da sovradosaggio di alprazolam.

Clozapina: vi è un aumento del rischio di arresto respiratorio e/o cardiaco.

Non sono state rilevate interazioni con Propranololo, Fenitoina e Disulfiram.

Sostanze che possono indurre il CYP3A4 (es. rifampicina, fenitoina), possono ridurre l’effetto di Alprazolam.
Possono verificarsi interazioni farmacocinetiche quando alprazolam viene somministrato insieme a farmaci che inibiscono l’enzima epatico CYP3A4, come l’aumento dei livelli plasmatici di alprazolam.

AVVERTENZE SPECIALI

Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando la sintomatologia è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave malessere.

Gravidanza ed Allattamento:

Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.

Gravidanza

Una grande quantità di dati basati su studi in coorte indicano che l’esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre non è associata ad un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia, alcuni primi studi epidemiologici caso-controllo hanno evidenziato un aumentato rischio di schisi orale. I dati hanno indicato che il rischio di avere un bambino con una schisi orale, dopo un’esposizione materna alle benzodiazepine è inferiore a 2/1000 a fronte di un tasso atteso per tali difetti di circa 1/1000 nella popolazione generale. Il trattamento con benzodiazepine a dosi elevate, durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una diminuzione di movimenti attivi fetali e una variabilità del ritmo cardiaco fetale. Quando il trattamento deve essere somministrato per ragioni mediche durante l’ultima parte della gravidanza, anche a basse dosi, si possono osservare i sintomi della sindrome “floppy infant“ quali ipotonia assiale e problemi di suzione che portano ad un ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili, ma possono durare da 1 a 3 settimane, secondo l’emivita del prodotto. Dosi elevate possono causare effetti nel neonato quali depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Inoltre, sintomi da astinenza neonatale come ipereccitabilità, agitazione e tremore si possono osservare alcuni giorni dopo la nascita, anche se non si osserva la sindrome “floppy infant“. La comparsa di sintomi di astinenza dopo la nascita dipende dal tempo di dimezzamento del prodotto.

Tenendo conto di questi dati, l’uso di alprazolam può essere considerato durante la gravidanza, se le indicazioni terapeutiche e la posologia sono rigorosamente rispettate.

Se il trattamento con alprazolam è necessario durante l’ultima parte della gravidanza, devono essere evitate dosi elevate, e i sintomi di astinenza e/o della sindrome “floppy infant“ devono essere monitorati nel neonato.

A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, già osservate con altre benzodiazepine, non somministrare Alprazolam EG nel primo trimestre di gravidanza.

Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, la paziente deve essere avvertita di contattare il suo medico per interrompere l’assunzione del prodotto nel caso intenda pianificare una gravidanza o sospetti di essere incinta.

Allattamento

L’Alprazolam viene escreto nel latte materno. Pertanto non deve essere somministrato alle madri che allattano al seno.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Attenzione: Alprazolam EG compresse contiene lattosio. Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicinale.

Alprazolam EG 0,50 mg compresse contiene: Sunset giallo (E110), che può causare reazioni allergiche.
Alprazolam EG gocce orali, soluzione contiene 16 vol% etanolo (alcool), ad es. fino a 260 mg per dose, equivalenti a 6,4 ml di birra, 2,7 ml di vino per dose. Può essere dannoso per gli alcolisti. Da tenere in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio come le persone affette da patologie epatiche o epilessia. Contiene anche propilen glicole che può causare sintomi simili a quelli causati dall’alcool.

Per chi svolge attività sportiva, l’uso di medicinali contenenti alcool etilico può determinare positività ai test antidoping in rapporto ai limiti dì concentrazione alcolemica indicata da alcune federazioni sportive.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari:

Dato l’effetto depressivo sul SNC dell’alprazolam i pazienti in trattamento con il farmaco devono essere avvertiti che le attività che richiedono una completa attenzione mentale, quali la capacità di guidare e di usare macchinari, possono essere influenzate negativamente da effetti come la sedazione, l’amnesia, la ridotta capacità di concentrazione, la sonnolenza, le vertigini e la debolezza muscolare.

I pazienti devono essere avvertiti di questo rischio e consigliati di non guidare o usare macchinari durante il trattamento. Questi effetti sono potenziati dall’alcool. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere paragrafo “Interazioni”).

DOSE MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

Ansia

Il periodo di trattamento deve essere il più breve possibile. In ciascun paziente si devono riesaminare periodicamente la necessità dì trattamento con alprazolam e la dose adatta. La durata complessiva del trattamento non deve superare le 8-12 settimane, compreso il periodo di riduzione graduale della dose. In certe circostanze può essere necessario un trattamento prolungato, ma ciò non deve però avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente da parte dello specialista.

Il dosaggio ottimale di Alprazolam va individualizzato a seconda della gravità dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente.

Qualora fosse necessario un dosaggio più elevato le dosi vanno aumentate gradualmente per evitare rischi di effetti collaterali. In questi casi è consigliabile aumentare prima la dose serale di quella diurna.

Di norma, nella maggior parte dei pazienti, una dose compresa fra 0,5 mg e 3 mg al giorno, suddivisa in più somministrazioni, è sufficiente a tenere sotto controllo i disturbi d’ansia. In nessun caso si deve superare la dose massima di 4 mg al giorno.

Adulti

Dose iniziale: da 0,25 mg a 0,5 mg, tre volte al giorno

Dosaggio: da 0,5 mg a 3 mg al giorno a dosi frazionate

Pazienti anziani, pazienti con malattie organiche debilitanti, pazienti con insufficienza epatica o renale

Dose iniziale: 0,25 mg, due o tre volte al giorno

Dosaggio: da 0,5 mg a 0,75 mg al giorno a dosi frazionate: qualora si renda necessario e se la patologia lo consente, la dose può essere gradualmente aumentata solo se tollerata.

Agorafobia e disturbo da attacchi di panico

Nei pazienti con agorafobia associata ad attacchi di panico o con disturbo da attacchi di panico, la dose iniziale è di 0,5-1 mg, somministrata prima di coricarsi, per uno o due giorni. La dose deve quindi essere adattata secondo la risposta del singolo paziente. Gli incrementi del dosaggio non devono superare 1 mg ogni 3 o 4 giorni. Gli incrementi di dosaggio possono essere effettuati dapprima a mezzogiorno, poi al mattino e infine nel pomeriggio/sera fino al raggiungimento di uno schema posologico 3 o 4 volte al giorno per una durata non superiore a 8 mesi. In uno studio multicentrico internazionale che ha coinvolto un elevato numero di pazienti, la dose media giornaliera è stata di 5,7 mg/die; soltanto in alcuni rari casi è stato necessario raggiungere 10 mg/die. In caso d’insorgenza di effetti indesiderati, la dose deve essere ridotta.

Le indicazioni posologiche riportate dovrebbero coprire le esigenze della maggior parte dei pazienti.

In generale i pazienti mai trattati con psicofarmaci richiedono dosi minori rispetto a quei pazienti precedentemente trattati con ansiolitici o sedativi, antidepressivi, ipnotici o a pazienti alcolisti cronici.

Si consiglia di usare sempre la dose più bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia. In caso di effetti collaterali già con la somministrazione iniziale si consiglia di diminuire il dosaggio.

Bisogna seguire il paziente con regolarità valutando attentamente la necessità di continuare il trattamento, in modo particolare quando il paziente diventa asintomatico.

Il trattamento può essere effettuato anche utilizzando la confezione in gocce: 10 gocce corrispondono a 0,25 mg di alprazolam, 20 gocce a 0,50 mg.

Pazienti dì età inferiore ai 18 anni

Alprazolam non deve essere usato in questo gruppo specifico di pazienti poiché la sicurezza ed efficacia non è stata stabilita.

Interruzione della terapia

La somministrazione deve essere ridotta gradualmente. Si raccomanda di ridurre il dosaggio giornaliero di Alprazolam a una quota non superiore a 0,5 mg per tre giorni. Alcuni pazienti possono richiedere una riduzione ancora più graduale.

SOVRADOSAGGIO

Informazioni generali sulla tossicità

Come per le altre benzodiazepine, una dose eccessiva non dovrebbe presentare rischi per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri depressivi del SNC (incluso l’alcool). Nel trattamento del sovradosaggio di qualsiasi farmaco, deve essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze. Il trattamento dovrebbe essere adattato di conseguenza.

Sintomi

I sintomi da sovradosaggio si manifestano solitamente con vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dallo stordimento al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono: stordimento, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi i sintomi possono includere: atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma e molto raramente morte.

Terapia

Attenzione speciale deve essere prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari nella terapia d’urgenza.

A seguito di una dose eccessiva di benzodiazepine per uso orale, è consigliabile indurre il vomito (entro un’ora) se il paziente è cosciente o eseguire la lavanda gastrica con protezione delle vie aeree mediante intubazione se il paziente è privo di coscienza.

Se non si osserva miglioramento con lo svuotamento dello stomaco, bisogna somministrare carbone attivo e, se necessario, lasciarlo agire nello stomaco in associazione con un lassativo. In caso di ingestione di notevoli quantità, è possibile che l’effetto persista anche dopo un lungo periodo e che la diuresi forzata o l’emodialisi non siano di nessuna utilità.

II flumazenil può essere un utile antidoto.

Il Flumazenil ha un’emivita di eliminazione che va da 40 a 80 minuti. I pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione a causa della sua breve durata di azione; possono essere necessarie ulteriori dosi di flumazenil. L’antagonismo causato dal Flumazenil sugli effetti delle benzodiazepine può aumentare il rischio della comparsa di disturbi neurologici (convulsioni), specialmente nei pazienti affetti da epilessia.

Per quanto riguarda i soggetti in coma, il trattamento è principalmente sintomatico. Si dovrebbero intraprendere misure, per prevenire eventuali complicazioni come l’asfissia dovuta a blocco delle vie aree causato dalla stessa lingua del paziente o dall’aspirazione del contenuto gastrico. La somministrazione di liquidi per via endovenosa può essere utile per prevenire la disidratazione.

Soprattutto in caso di associazione con altri sedativi, è importante supportare le funzioni vitali, in particolar modo la respirazione.

In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Alprazolam EG avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

In caso di dubbio sull’uso di Alprazolam EG, rivolgersi al medico o al farmacista.

EFFETTI INDESIDERATI

Come tutti i medicinali, Alprazolam EG può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.

Sonnolenza, sedazione, cambiamento di umore attenzione ridotta, confusione, affaticamento, mal di testa, stordimento, vertigini, debolezza muscolare, atassia, visione doppia o offuscata, insonnia, nervosismo/ansia, tremore, cambiamento di peso. Questi fenomeni si presentano principalmente all’inizio della terapia e solitamente scompaiono con la somministrazione ripetuta.

Come con altre benzodiazepine si possono manifestare in rari casi reazioni paradosse, quali: eccitazione, agitazione, difficoltà di concentrazione, confusione, allucinazioni ed altre alterazioni del comportamento.
Inoltre si possono osservare: ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, reazioni a carico della cute.

I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e riportati durante il trattamento con alprazolam con le seguenti frequenze:

Non comune: iperprolattinemia

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non comune: discrasie.

Patologie cardiache

Non nota: Ipotensione, tachicardia.

Patologie dell’occhio

Comune: visione offuscata

Non comune: visione doppia.

Patologie gastrointestinali

Comune: Nausea, stipsi

Non comune: vomito, diarrea

Raro: Secchezza della bocca

Non nota: Aumento della salivazione, disfagia

Patologie epatobiliari

Non comune: Alterazione della funzione epatica, ittero

Non nota: epatite.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

Comune: riduzione dell’appetito

Non nota:aumento del peso, anoressia

Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo

Non comune: debolezza muscolo-scheletrica

Patologie del sistema nervoso

Molto comune: sedazione, sonnolenza

Comune: atassia, disturbi della coordinazione, compromissione della memoria, difficoltà nella concentrazione, stordimento, cattiva articolazione della parola, capogiri, mal di testa, sensazione di stordimento.

Non comune: amnesia, distonia, tremore. Non nota: affaticamento, emozioni intorpidite, riduzione della vigilanza, manifestazioni autonomiche

Disturbi psichiatrici

Comune: disturbi della concentrazione, confusione, depressione, dipendenza, disturbi della memoria

Non comune: problemi psichiatrici, reazioni paradosse, allucinazioni, collera, comportamento aggressivo, comportamento ostile, ansia, agitazione, alterazioni della libido, insonnia, pensieri anomali, nervosismo, stimolazione.

Patologie renali e urinarie

Non comune: incontinenza urinaria, ritenzione urinaria.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Non comune: disturbi mestruali, disfunzione sessuale

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non nota: congestione nasale.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune: reazioni cutanee, dermatite.

Non nota: angioedema.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: astenia, irritabilità.

Non nota: edema periferico.

Esami diagnostici

Non comune: cambiamento del peso, aumento della pressione intraoculare

Amnesia

Amnesia anterograda può verificarsi anche ai dosaggi terapeutici ed il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere anche il paragrafo Precauzioni per l’uso).

Depressione

Uno stato depressivo preesistente può essere smascherato, in individui suscettibili, durante l’uso di benzodiazepine.

Reazioni psichiatriche e paradosse

Le benzodiazepine o i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni quali irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, deliri, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamenti inappropriati ed altri disturbi del comportamento.

Tali reazioni paradosse sono più frequenti nei bambini e negli anziani. I pazienti che hanno disturbo borderline di personalità, o una storia di comportamento violento o aggressivo, o pazienti che fanno abuso di alcool o di sostanze stupefacenti, possono essere a rischio di tali eventi.

Dipendenza

L’uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rebound o di astinenza (vedere anche i paragrafi “Avvertenze speciali” e “Precauzioni per l’uso”).

È anche possibile che si verifichino casi di dipendenza psichica. Sono stati segnalati casi di abuso (vedere paragrafo “Precauzioni per l’uso”).

Il rispetto delle istruzioni contenute nei foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

SCADENZA E CONSERVAZIONE

Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato

ATTENZIONE: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

Conservare nella confezione originale e nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Gocce orali, soluzione: il periodo di validità dopo prima apertura del flacone è 6 mesi.

I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

TENERE ALPRAZOLAM EG FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI

COMPOSIZIONE

ALPRAZOLAM EG 0,25 mg compresse

Ogni compressa contiene:

Principio attivo:

Alprazolam 0,25 mg

Eccipienti: Diottil sodio solfosuccinato, lattosio, silice diossido colloidale, cellulosa microcristallina, amido di mais, magnesio stearato.

ALPRAZOLAM EG 0,50 mg compresse

Ogni compressa contiene

Principio attivo:

Alprazolam 0,50 mg

Eccipienti: Diottil sodio solfosuccinato, lattosio, silice diossido colloidale, cellulosa microcristallina, amido di mais, magnesio stearato, sunset giallo (E 110) lacca di alluminio.

ALPRAZOLAM EG 1 mg compresse

Ogni compressa contiene:

Principio attivo:

Alprazolam 1 mg

Eccipienti: Diottil sodio solfosuccinato, lattosio, silice diossido colloidale, cellulosa microcristallina, amido di mais, magnesio stearato, indigotina (E 132) lacca di alluminio.

ALPRAZOLAM EG 0,75 mg/ml gocce orali, soluzione

100 ml di soluzione contengono

Principio attivo:

Alprazolam 75 mg

Eccipienti: Alcool etilico, propilenglicole, saccarina sodica, aroma amarena, acqua depurata.

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

Compresse

Astucci da 20 compresse da 0,25, 0,50 e 1 mg.

Gocce orali, soluzione: Flacone da 20 ml di soluzione 0,75 mg/ml.

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

EG S.p.A., Via Pavia, 6 20136-Milano

PRODUZIONE

Compresse:

MIPHARM S.p.A., Via B. Quaranta, 12-20141 Milano

DOPPEL Farmaceutici S.r.l., Via Volturno, 20089-Quinto de’ Stampi, Rozzano-Milano

ABC Farmaceutici S.p.A., Via Cantone Moretti, 29 (Località San Bernardo) – 10090 Ivrea (TO)

Gocce orali, soIuzione

MIPHARM S.p.A., Vìa B. Quaranta, 12-20141 Milano

DOPPEL Farmaceutici S.r.l., Via Martiri delle Foibe, 1-29016 Cortemaggiore – Piacenza

ABC Farmaceutici S.p.A., Via Cantone Moretti, 29 (Località San Bernardo) – 10090 Ivrea (TO)

Confezionamento secondario

SCF S.N.C. di Giovenanza Roberto e Pelizzola Mirko Claudio, Via F. Barbarossa, 7, 26824 Cavenago D’Adda (LO)

Revisione del Foglio illustrativo da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco: