CEFOTAXIME MYLAN GENERICS

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C EFOTAXIME M YLAN G ENERICS 1 G-polvere e solvente per soluzione iniettabile i.m./e.v.
C EFOTAXIME M YLAN G ENERICS 1 G-polvere e solvente per soluzione iniettabile uso i.m.

M EDICINALE EQUIVALENTE

Elenco capitoli

  1. C ATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
    1. I NDICAZIONI TERAPEUTICHE
    2. C ONTROINDICAZIONI
    3. P RECAUZIONI D ’ USO
    4. I NTERAZIONI FARMACOLOGICHE ED ALTRI TIPI DI INTERAZIONE
    5. A VVERTENZE SPECIALI
    6. Gravidanza e allattamento
    7. Gravidanza
    8. Allattamento
    9. Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
    10. P OSOLOGIA E MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE
    11. S OVRADOSAGGIO
    12. E FFETTI INDESIDERATI
    13. Segnalazione degli effetti indesiderati
    14. C OMPOSIZIONE
    15. Forma farmaceutica e contenuto

C ATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Il cefotaxime è un antibiotico ad ampio spettro, del gruppo delle cefalosporine di 3a generazione.

I NDICAZIONI TERAPEUTICHE

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici.

In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare, nei pazienti defedati e/o immunodepressi.

È indicato inoltre nella profilassi delle infezioni chirurgiche.

C ONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità alle cefalosporine. Cefotaxime Mylan Generics è controindicato nei pazienti con precedenti di ipersensibilità al cefotaxime e/o ad altri componenti di Cefotaxime Mylan

Generics.

Possono esserci reazioni allergiche crociate tra penicilline e cefalosporine (vedere “Avvertenze speciali”).

Per forme farmaceutiche contenenti lidocaina:

  • ipersensibilità nota alla lidocaina o ad altri anestetici locali di tipo amidico
  • blocco cardiaco in assenza di pace-maker
  • insufficienza cardiaca grave
  • somministrazione endovenosa
  • neonati di età inferiore ai 30 mesi

P RECAUZIONI D USO

Cefotaxime Mylan Generics deve essere prescritto con cautela in individui con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali, particolarmente colite.

Pazienti con compromissione renale: La dose deve essere modificata in accordo alla clearance della creatinina calcolata.

Deve essere esercitata cautela quando il cefotaxime è somministrato insieme agli aminoglicosidi, probenecid o ad altri medicinali nefrotossici (vedere paragrafo “Interazioni farmacologiche ed altri tipi di interazione”).

La funzione renale deve essere controllata in questi pazienti, negli anziani e in quelli con una insufficienza renale pre-esistente.

L’uso prolungato di antibiotici può favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili. In tale evenienza, adottare le opportune misure terapeutiche.

Nella primissima infanzia Cefotaxime Mylan Generics va somministrato in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

L’irritazione dei tessuti nel punto di iniezione endovenosa è rara; essa può essere evitata iniettando il farmaco molto lentamente (3-5 minuti).

Durante la sorveglianza post-marketing del farmaco, sono state segnalate aritmie, che possono mettere il paziente in pericolo di vita, in alcuni pazienti che avevano ricevuto la somministrazione endovenosa rapida di cefotaxime attraverso un catetere venoso centrale.

Per cicli di trattamento superiori ai 10 giorni, il numero dei globuli bianchi dovrebbe essere monitorato ed in caso di neutropenia si dovrebbe sospendere il trattamento.

Nei pazienti sottoposti a dieta iposodica è opportuno precisare che il contenuto in sodio del farmaco è di 2,09 mmol/grammo.

I NTERAZIONI FARMACOLOGICHE ED ALTRI TIPI DI INTERAZIONE

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato, con antibiotici o con altri farmaci.

L’impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che “in vitro” dà origine ad effetto sinergico od almeno additivo, può essere indicato in infezioni particolarmente gravi: i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi è raccomandato il controllo costante della funzionalità renale.

In corso di infezione da Pseudomonas aeruginosa può essere indicato associare a Cefotaxime Mylan Generics un altro antibiotico anche esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno.

Uricosurici: il probenecid interferisce con il trasferimento tubolare renale di cefotaxime, aumentando così la sua esposizione di circa 2 volte e riducendo la clearance renale di circa la metà, alle dosi terapeutiche. A causa del grande indice terapeutico di cefotaxime, nei pazienti con funzione renale normale non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio. L’aggiustamento posologico può essere necessario nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo “Precauzioni d’uso”).

Antibiotici aminoglicosidici e diuretici: Come con altre cefalosporine, il cefotaxime può potenziare gli effetti di farmaci nefrotossici quali aminoglicosidi o potenti diuretici (ad esempio furosemide).
In questi pazienti la funzione renale deve essere monitorata (vedere paragrafo “Precauzioni d’uso”).
La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling, “Clinitest”, ma non con i metodi enzimatici.

A VVERTENZE SPECIALI

Le cefalosporine vanno impiegate con cautela nei soggetti allergici alle penicilline.

L’utilizzo del cefotaxime è fortemente controindicato nei soggetti con precedenti di ipersensibilità di tipo immediato alle cefalosporine.

Sia a livello clinico che di laboratorio vi è evidenza di parziale allergenicità crociata fra penicilline e cefalosporine e, per quanto rari, sono stati segnalati casi di pazienti che hanno presentato reazioni ad entrambi i farmaci, talora anche di tipo anafilattico, specie dopo somministrazione parenterale.

Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all’uso di cefalosporine (ed altri antibiotici a largo spettro); è importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi.

Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile è la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica.

Casi lievi di colite possono regredire con l’interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quando si manifestano casi di colite di media o grave entità. Se la colite non regredisce con l’interruzione del trattamento o se è grave, bisogna somministrare vancomicina per via orale, che rappresenta l’antibiotico di scelta in caso di colite pseudomembranosa causata dal Clostridium difficile. Una diarrea, particolarmente grave e/o persistente, che si manifesta durante il trattamento o le prime settimane dopo il trattamento, può essere sintomatica di una patologia associata al Clostridium difficile (CDAD). La CDAD può variare come intensità da lieve a rischiosa per la vita; la forma più grave è la colite pseudomembranosa. La patologia associata al Clostridium difficile può essere favorita dalla stasi fecale. Non devono essere somministrati farmaci che inibiscono la peristalsi.

Le cefalosporine di III generazione come le altre beta-lattamine possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti, specialmente enterobacteriacee e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e, probabilmente, associando tra loro più beta-lattamine. Dosi elevate di antibiotici betalattamici, incluso il cefotaxime, specialmente in pazienti con insufficienza renale, può portare ad encefalopatie (ad es. perdita di coscienza, movimenti anomali e convulsioni) (vedere Effetti Indesiderati).

I pazienti devono essere avvisati di contattare il medico immediatamente prima di continuare il trattamento se si manifestano reazioni di questo tipo.

Sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine positività dei test di Coombs (talora false).

Sono stati segnalati, con cefotaxime, casi di eruzioni bollose gravi come sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica (vedere Effetti indesiderati). I pazienti devono essere informati che se si manifestano reazioni cutanee e/o della mucosa devono contattare immediatamente il medico prima di continuare il trattamento.

Durante il trattamento con cefotaxime, specialmente quando somministrato per lunghi periodi, possono svilupparsi leucopenia, neutropenia e più raramente agranulocitosi.

Sono stati riportati alcuni casi di eosinofilia e trombocitopenia, rapidamente reversibili dopo sospensione del trattamento. Sono stati riportati anche casi di anemia emolitica (vedere Effetti Indesiderati).

Gravidanza e allattamento

Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale.

Gravidanza

In gravidanza Cefotaxime Mylan Generics va somministrato in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

La sicurezza di cefotaxime non è stata stabilita nella gravidanza umana.

Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva.

Non ci sono, tuttavia, studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza.

Il cefotaxime attraversa la barriera placentare. Pertanto, non deve essere usato durante la gravidanza a meno che il beneficio atteso superi i rischi potenziali.

Allattamento

Il cefotaxime passa nel latte materno umano.

Non possono essere esclusi effetti sulla flora intestinale fisiologica del neonato allattato al seno che portano a diarrea, colonizzazione da parte di funghi tipo lievito e sensibilizzazione del bambino.
Pertanto, deve essere presa una decisione se interrompere l’allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la madre.

Guida di veicoli e utilizzo di macchinari

Non ci sono evidenze che cefotaxime influenzi direttamente la capacità di guidare e di usare macchinari.

Dosi elevate di cefotaxime, specialmente in pazienti con insufficienza renale, possono causare encefalopatie (ad es. perdita di coscienza, movimenti anormali e convulsioni) (vedere Effetti Indesiderati). I pazienti devono essere avvisati di non guidare o usare macchinari se si manifesta qualcuno di questi sintomi

P OSOLOGIA E MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE

La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo di infezione, della sua gravità, del grado di sensibilità dell’agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente.
La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo lo sfebbramento.

Adulti: la posologia di base è di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare o endovenosa e se necessario può essere aumentata a 3-4 g e nei casi molto gravi fino a 12 g per via endovenosa, riducendo opportunamente l’intervallo tra le somministrazioni a 8-6 ore.

Per quanto riguarda la somministrazione per via endovenosa delle dosi più basse, si ricorre all’iniezione diretta da eseguire in 3-5 minuti (nel caso sia già in corso infusione venosa si può pinzettare il tubo circa 10 cm al di sopra dell’ago ed iniettare il cefotaxime nel tubo al di sotto della pinzettatura).

Alle dosi più elevate il cefotaxime può essere somministrato per infusione endovenosa breve (20 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica isotonica o soluzione glucosata, oppure per infusione endovenosa continua (50-60 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 100 ml di solvente, plasmaexpander (Emagel o destrani).

Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato o con aminoglicosidi..

Allorché si ricorra alla via endovenosa, è comunque consigliabile iniziare la terapia somministrando il cefotaxime direttamente in vena.

Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l’impiego, fino a 2 volte al giorno, di un solvente contenente lidocaina cloridrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione va impiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazione endovasale.

Bambini: al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg da suddividere in 2-4 somministrazioni giornaliere. In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza. Nel prematuro la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalità renale non è ancora pienamente sviluppata.

Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili.

Modalità d’uso: prelevare mediante siringa il contenuto della fiala solvente e versarlo nel flaconcino di polvere.

A solubilizzazione completa prelevare il contenuto del flaconcino e procedere con l’iniezione.
Attenzione: la soluzione per uso intramuscolare non deve mai essere impiegata per la somministrazione endovenosa.

Si consiglia di usare sempre soluzioni preparate al momento, anche se il farmaco una volta sciolto in acqua può essere conservato in frigorifero fino a 24 ore.

La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo di infezione, della sua gravità, del grado di sensibilità dell’agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente. La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo lo sfebbramento.

Il prodotto sciolto fin dall’inizio si presenta di tonalità gialla, ciò non pregiudica l’efficacia e la tollerabilità del farmaco.

Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato, con antibiotici o con altri farmaci.

S OVRADOSAGGIO

Non sono note sindromi da sovradosaggio.

E FFETTI INDESIDERATI

Con le cefalosporine effetti indesiderati sono essenzialmente limitati a disturbi gastrointestinali, e occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità.

La possibilità di comparsa di questi ultimi è maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilità ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno ed orticaria.

In corso di terapia con cefotaxime sono state segnalate le seguenti reazioni:

**Questi valori elevati possono raramente superare di due volte il limite superiore del range normale e provocare danni epatici, solitamente di tipo colestatico e molto spesso asintomatico.

Altre patologie gastrointestinali: anoressia, glossite e pirosi gastrica. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate è stato messo in relazione con l’impiego di diverse classi di antibiotici. In tale evenienza si deve considerare la possibilità di enterocolite che a volte può essere accompagnata da presenza di sangue nelle feci. Una forma particolare di enterocolite che si verifica con l’utilizzo di antibiotici è la colite pseudomembranosa (nella maggior parte dei casi dovuta a Clostridium difficile). Nel caso che l’indagine coloscopica ne confermi la diagnosi, l’antibiotico in uso deve essere sospeso immediatamente e si deve instaurare trattamento con vancomicina per os. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati.

Altre reazioni segnalate sono state: indurimento e fragilità nella sede d’iniezione, vaginite da Candida, agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna.

Reazione di Jarisch-Herxheimer

Durante i primi giorni di trattamento della borreliosi può svilupparsi una reazione di Jarisch-Herxheimer.

La comparsa di uno o più dei seguenti sintomi è stata riportata dopo alcune settimane di trattamento della borreliosi: rash cutaneo, prurito, febbre, leucopenia, aumento dei livelli degli enzimi epatici, difficoltà di respirazione, sensazione di disagio articolare.

Patologie epatobiliari

Sono stati osservati l’aumento dei livelli degli enzimi epatici (ALAT, ASAT, LDH, gamma-GT e/o fosfatasi alcalina) e/o bilirubina. Queste anomalie di laboratorio possono raramente superare anche di due volte il limite superiore dell’intervallo di normalità, compatibile con un modello di danno epatico, di solito colestatico e molto spesso asintomatico.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’Agenzia Italiana del Farmaco, all’indirizzo:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione

La data di scadenza riportata sulla confezione si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato

ATTENZIONE: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione Conservare a temperatura non superiore a 25°C.

Conservare nel confezionamento originale per tenerlo al riparo dalla luce.

Si consiglia di impiegare sempre soluzioni preparate estemporaneamente.

Il prodotto ricostituito (solubilizzazione del flacone con il contenuto della fiala solvente) può essere conservato in frigorifero a +2/+8°C per 24 ore.

Le soluzioni allestite incluso quelle diluite con tecnica asettica con soluzioni perfusionali restano chimicamente stabili per 24 ore a temperatura ambiente, ma in ottemperanza alle buone norme di pratica farmaceutica si raccomanda di utilizzare le soluzioni, laddove è possibile, entro 3 ore dalla loro costituzione.

ATTENZIONE: il prodotto non contiene conservanti. Dopo l’uso va gettato anche se utilizzato solo parzialmente.

TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA VISTA E DALLA PORTATA DEI BAMBINI.

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C OMPOSIZIONE

C EFOTAXIME M YLAN G ENERICS 1 G-polvere e solvente per soluzione iniettabile i.m./e.v.

Un flacone contiene: Principio attivo: Cefotaxime sodico 1,048 g (pari a 1 g di cefotaxime).
Una fiala solvente contiene: Eccipienti: acqua per preparazioni iniettabili 4 ml.

C EFOTAXIME M YLAN G ENERICS 1 G-polvere e solvente per soluzione iniettabile uso i.m.

Un flacone contiene: Principio attivo: Cefotaxime sodico 1,048 g (pari a 1 g di cefotaxime).
Una fiala solvente contiene: Principio attivo: Lidocaina 40 mg; Eccipienti: acqua per preparazioni iniettabili q.b.a 4 ml.

Forma farmaceutica e contenuto

C EFOTAXIME M YLAN G ENERICS 1 G-polvere e solvente per soluzione iniettabile i.m./e.v.

1 flacone polvere da 1 g + 1 fiala solvente da 4 ml

C EFOTAXIME M YLAN G ENERICS 1 G-polvere e solvente per soluzione iniettabile uso i.m.

1 flacone polvere da 1 g + 1 fiala solvente da 4 ml

T ITOLARE dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Mylan S.p.A.

Via Vittor Pisani, 20 20124 Milano-Italia

P RODUTTORE

Mitim S.r.l. –

Via Cacciamali 34-36-38 25125 Brescia

R EVISIONE DEL FOGLIO ILLUSTRATIVO DA PARTE DELL AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO